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due papi venuti dal futuro - il gibbo

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principi e dei re, Rettore dell’orbe, Vicario di Cristo 10 ; e scusate se è poco, per i seguaci di Colui<br />

che ai suoi aveva dato come segno distintivo: Lavatevi i piedi gli uni gli altri 11 .<br />

Dei quattro corpi di guardia dei quali <strong>il</strong> Vaticano disponeva, restarono solo le Guardie Svizzere,<br />

formate da un piccolo numero di ufficiali di carriera e da ragazzi svizzeri in servizio m<strong>il</strong>itare.<br />

Vennero sciolte la Guardia Nob<strong>il</strong>e, la Gendarmeria Pontificia e la Guardia Palatina.<br />

11.1.2 - Una Curia Romana ripensata in radice<br />

La Curia romana è un organismo potente, ma tarlato. Paolo VI intende riformarla, innanzitutto<br />

depotenziandola, ma soprattutto ripensandone in radice <strong>il</strong> ruolo.<br />

Il depotenziamento della Curia comporta innanzitutto la sua internazionalizzazione: Segretario di<br />

Stato diviene un Francese, <strong>il</strong> Card. V<strong>il</strong>lot; nel Sacro Collegio cresce <strong>il</strong> peso dei cardinali non/Italiani<br />

e non/Europei (nel 1965, fine del Conc<strong>il</strong>io, gli Italiani a capo di un dicastero pontificio erano 14,<br />

nel 1978, anno della morte di Paolo VI, saranno 9; nel 1965 i non/italiani a capo di un dicastero<br />

pontificio erano 8, nel 1978 saranno 14). Ma “depotenziamento” vuol dire anche fine della<br />

inamovib<strong>il</strong>ità dei cardinali di curia: da Paolo VI in poi ogni cinque anni essi decadranno<br />

automaticamente <strong>dal</strong> loro incarico, che potrà essere rinnovato solo da un’esplicita nuova<br />

designazione papale.<br />

Il ruolo ripensato in radice.<br />

Il ruolo operativo: vengono istituzionalizzati tre Segretariati (Per l'Unione dei cristiani, Per i non-<br />

cristiani, Per i non-credenti); nascono <strong>il</strong> Consiglio dei laici, la Pontificia Commissione Iustitia et<br />

Pax, <strong>due</strong> Prefetture (Prefettura degli Affari economici della S. Sede e Prefettura del Palazzo<br />

Apostolico); ogni Cardinale prefetto di questa o quella Congregazione (i dicasteri vaticani) va per<br />

conto suo; da qui avanti la Segreteria di Stato li coordinerà tutti, seguendoli tutti da vicino, secondo<br />

<strong>il</strong> dettato di un Regolamento che prevede la gestione collegiale del tutto e la presenza di vescovi<br />

residenziali provenienti da tutto <strong>il</strong> mondo alle riunioni plenarie; <strong>il</strong> tutto secondo i dettami della<br />

moderna managerialità, ma senza appiattirsi su di essi; questo tipo di riorganizzazione porta a 3146<br />

i dipendenti del Vaticano, che nel 1961 erano 1322.<br />

Il ruolo teologico; alla Curia romana Paolo VI chiede l’obbedienza più assoluta al Papa: vuole<br />

che la Curia Romana sul piano delle idee la smetta di coltivare una sua concezione di Chiesa: la<br />

Chiesa autentica è solo quella che <strong>il</strong> Conc<strong>il</strong>io sta disegnando e ha disegnato e sul piano del governo,<br />

la Curia deve aiutare <strong>il</strong> Papa e <strong>il</strong> Collegio Episcopale a governare la Chiesa, che non è stata affidata<br />

al Papa e ai suoi fam<strong>il</strong>iari, ma a Pietro e agli Apostoli (Maximos IV Saigh).<br />

L’elemento più debole della riforma di Paolo VI sono gli automatismi previsti per evitare la<br />

gerontocrazia ecclesiale: a 75 anni tutti (Vescovi, Cardinali Prefetti di Congregazione, titolari di<br />

questo o quell’ufficio curiale) debbono andare in pensione; un provvedimento che, nel contesto del<br />

deciso innalzamento del tempo di vita che ha caratterizzato i nostri giorni, equivale spesso ad<br />

accantonare vescovi che potrebbero ancora risultare ut<strong>il</strong>i come non mai al bene della Chiesa.<br />

In Italia la politica italiana seria in tempi recenti ha potuto far conto soprattutto, o quasi<br />

esclusivamente, su “grandi vecchi” di eccellente spessore: Pertini, Scalfaro, Ciampi, Napolitano.<br />

La mattanza di Vescovi ancora ab<strong>il</strong>i al ministero pastorale ha avuto <strong>il</strong> suo drammatico<br />

contrappasso nell’incomprensib<strong>il</strong>e permanenza sulla cattedra di Pietro di Giovanni Paolo II, un papa<br />

<strong>dal</strong> passato sicuramente eccellente, ma ormai impossib<strong>il</strong>itato a svolgere <strong>il</strong> suo ministero da una serie<br />

di malattie invalidanti<br />

Inoltre la riforma di Paolo VI escluse <strong>dal</strong> Conclave i porporati ultraottantenni. Se pensiamo che<br />

la maggior parte dei suoi cinque anni di servizio Giovanni XXIII la realizzò oltre gli 80 anni …<br />

10 cfr DEVOTO - OLI, Dizionario della lingua italiana, Readers digest 1979, pg. 1423<br />

11 Gv 13, 14<br />

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