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due papi venuti dal futuro - il gibbo

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A metà degli anni 60 lo scenario mondiale torna ad essere cupo come lo era stato, e ancor di più,<br />

da quando la guerra era finita.<br />

Nel 1965, scoppia <strong>il</strong> conflitto vietnamita, destinato a sconvolgere gli USA e <strong>il</strong> mondo. Si<br />

succedono vari colpi di stato in Africa nel (1966) , nel '67, <strong>il</strong> colpo di mano israeliano che, con la<br />

“guerra dei sei giorni” sconvolge ulteriormente i grac<strong>il</strong>issimi equ<strong>il</strong>ibri del Medio Oriente.<br />

Nella seconda metà degli anni ’60 <strong>il</strong> panorama internazionale si deteriora ulteriormente: l’URSS<br />

invade la Cecoslovacchia nell’agosto del 68, ponendo fine al “socialismo <strong>dal</strong> volto umano” di<br />

Alexander Dubcek; nel caso della Cecoslovacchia le mo<strong>dal</strong>ità della prepotenza sovietica sono<br />

molto più soft di quelle del ’56 in Ungheria; ma Jan Palach, mite studente universitario, tragico<br />

testimone del dolore di tutto un popolo, si dà fuoco e arde senza una parola in piazza Venceslao; <strong>il</strong><br />

conflitto cino/sovietico sull'Ussuri si aggrava.<br />

Non mancano certo motivi di speranza, ma in tono minor, sottovoce, come se qualcuno vi avesse<br />

messo la sordina: <strong>il</strong> cancelliere tedesco Brandt, con la sua Ostpolitik, cerca un rapporto nuovo con<br />

l’Est europeo, a cominciare <strong>dal</strong>la “sorella” Repubblica Popolare Tedesca; al suo successore, Helmut<br />

Kohl, riuscirà l’impresa titanica di riunificare le <strong>due</strong> Germanie che, gestite in modo abissalmente<br />

diverse da quando erano nate, si presentavano come abissalmente lontane; preceduto <strong>dal</strong> cauto<br />

avvicinamento con la Cina tramite la “diplomazia del ping-pong”, <strong>il</strong> Presidente USA Nixon e <strong>il</strong> suo<br />

onnipotente consigliere Kissinger si recano a Pechino.<br />

Ma la scena internazionale è tragicamente dominata <strong>dal</strong>la caduta in picchiata del prestigio<br />

americano nel mondo (la tigre di carta) a causa della Guerra del Vietnam. Una storia infinita, di<br />

crudeltà reciproche e di eroismi inut<strong>il</strong>i, di medaglie al valore buttate nel giardino prospiciente la<br />

Casa Bianca<br />

8.8 - In Italia<br />

Come aveva fatto sul piano internazionale, anche per quanto riguarda l’Italia Giovanni XXIII<br />

interpretò l’esercizio del servizio petrino come scuola e incoraggiamento ad un riallineamento della<br />

pratica della Chiesa a fini spirituali e religiosi; con questo veniva messa in questione l’abitudine<br />

della Chiesa italiana a intervenire pesantemente sulle scelte politiche dei cattolici.<br />

E anche in Italia, come sul piano internazionale, rapidamente affiorò e rapidamente declinò una<br />

grande speranza: <strong>il</strong> primo Centro Sinistra. A volerlo fermamente furono i cattolici di spiccata<br />

sensib<strong>il</strong>ità sociale, soprattutto i più giovani, quelli che non avevano vissuto i giorni bui della guerra<br />

fredda e la grande paura del 1948, quando parve drammaticamente inevitab<strong>il</strong>e che <strong>il</strong> Fronte<br />

Popolare (PCI + PSI) potesse rovesciare le sorti politiche dell’Italia. A trattare concretamente<br />

l’ingresso del PSI nel governo furono quei m<strong>il</strong>itanti nella DC che valorizzarono al genio politico<br />

tranqu<strong>il</strong>lo e paziente di Aldo Moro e <strong>dal</strong>l’Arcivescovo Montini di M<strong>il</strong>ano (assistente della FUCI<br />

quando Moro ne era stato presidente) si sentirono protetti <strong>dal</strong>l’ost<strong>il</strong>ità di quasi tutti gli altri Vescovi.<br />

In questi giovani, ma non solo in loro, s’era fatta strada la coscienza degli immani danni del<br />

capitalismo selvaggio e del mercato come “Moloch dei poveri”. Ma certo solo durante <strong>il</strong> pontificato<br />

di un papa come Giovanni poteva avere via libera un’alleanza parlamentare tra democristiani e<br />

socialisti: precedentemente la gerarchia l’aveva osteggiata con forza, successivamente i vescovi<br />

italiano, in sostanziale distonia con gli orientamenti pontifici 6 , continuarono a guardarla con<br />

sospetto, perché le resistenze della CEI del Card. Siri di Genova continuarono: sorde ma vane.<br />

Il s<strong>il</strong>enzio papale, dopo tanto baccano che contro quell’ipotesi era stato fatto sotto Pio XII, fu<br />

letto come una benedizione da parte di Giovanni, che, dopo averla solo formalmente confermata,<br />

aveva fatto cadere nel dimenticatoio la scomunica del 1949 a PCI e PSI.<br />

Oltretutto quel s<strong>il</strong>enzio permise di risolvere un problema politico di vitale importanza per la<br />

giovane democrazia italiana: l’allargamento delle basi dello Stato.<br />

6 D. MENOZZI, o.c, 37.<br />

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