due papi venuti dal futuro - il gibbo

Ognuna di questa scelte fu accompagnata da un coro a bocca chiusa: il coro dei tanti che non
osavano alzare la voce, ma facevano ugualmente arrivare dovunque l’accusa contro Paolo VI, che,
lasciando cadere la contrapposizione contro il comunismo, aveva ucciso la “Chiesa del silenzio”, e
aveva vanificato l’apporto cristiano alla politica.
Su quest’ultimo tema Paolo VI chiese un dibattito ampio, per individuare i tratti caratteristici
della pratica cristiana della politica, in modo tale da rendere non solo praticabile, ma fecondo il
pluralismo dei Cattolici. Quel dibattito, nelle sua potenziale ricchezza, non è ancora avvenuto. Ma,
per quanto riguarda Paolo VI, i fraintendenti e le strumentalizzazioni.
19. L’Octogesima adveniens e la situazione italiana
Il massimo impatto dell'Octogesima adveniens si ebbe in Italia, dove dal dopoguerra vigeva il
“dogma” dell’unità politica dei Cattolici.
Quel “dogma” era stato del tutto delegittimato dal Concilio sul piano teologico e dunque
l’enciclica, segnando la fine del monolitismo della presenza. cristiana nell’agone politico, sul piano
teorico non diceva nulla di nuovo quando affermava chela Chiesa non è depositaria di nessun
modello socio-politico prefabbricato 37 e che, a questo stesso titolo, sono del tutto legittime opzioni
politiche diverse 38 nate dalla stessa fede.
Ma sul piano pastorale era saggio abbandonare del tutto quella scelta di Pio XII? Una scelta che
un merito per lo meno la aveva avuto: quello di sbarrare la strada alla nascita in Italia di un regime
comunista che anche da noi, come stava accadendo nei paesi dell’Est europeo, avrebbe socializzato
soprattutto la miseria.
19.1 La richiesta essenziale
Mirando all’essenziale, Paolo VI chiede ai Cattolici impegnati in politica 39 di smetterla di
“stringersi a coorte”, come, prima di una delle tante “partite del secolo” cantano anche i “generosi”
miliardari, chiamati a difendere l’onore del Bel Paese coprendo di soldi gli 11 omini in mutande nei
quali tutti ci identifichiamo; e chiede di impegnarsi piuttosto ad esercitare il discernimento ispirato
al Vangelo e alla dottrina sociale della Chiesa in politica; e questo non in nome d'un tatticismo di
piccolo cabotaggio, ma sulla base del fatto che la ragione specifica della presenza della Chiesa nel
mondo di oggi è nella promozione di una cultura della solidarietà a livello mondiale, con l'intento di
far sì che tutti i popoli divengano artefici del proprio destino 40 .
Ma quando le ACLI, nel loro Convegno di Vallombrosa, proclamano la loro “scelta socialista”,
Paolo VI interviene, e sconfessa pubblicamente sia il Presidente Emilio Gabaglio che l’Assistente
nazionale Mons. Cesare Pagani, inviato a fare il vescovo a Gubbio e Città di Castello,
provvisoriamente unite, poi (dal 1982 al 1988) a Perugia, dove darà prova di dedizione totale alla
sua missione, morendo poi come solo i Santi sanno morire.
19.2 Contro le polarizzazioni
Quello era solo un episodio del contrasto che ad ogni momento si riaccendeva, tra chi
sottolineava, che non poteva più darsi esperienza ecclesiale che non privilegiasse la liberazione
delle classi più povere e chi temeva che in tal modo i cristiani perdessero la loro identità, e la
trascendenza della fede annegasse nelle paludi della lotta politica.
37 ibid. n. 50
38 Paolo VI, Octogesima advenisns, 50
39 ibid. n. 42
40 ibid. n. 65
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