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e borbottava che un insetto piccolo<br />
come l'ape potesse far ferite<br />
tanto grandi. "Ma tu", rise la madre,<br />
"sei come l'ape: tu sei così piccolo,<br />
ma fai delle ferite tanto grandi".<br />
XX - Il piccolo bovaro<br />
Eunica scoppiò a ridere di me<br />
che volevo baciarla soavemente<br />
e mi disse con tono di disprezzo:<br />
"Vattene via lontano, miserabile,<br />
tu che mi vuoi baciare e sei un bovaro,<br />
non ho appreso a baciare i contadini,<br />
ma a comprimere labbra di città.<br />
Tu non mi bacerai la bella bocca<br />
neppure in sogno. Quanto sei volgare,<br />
con le tue occhiate, le parole, i giochi!<br />
[Come sei manieroso nel parlare<br />
e come dici fiumi di parole<br />
che barba molle e che capelli morbidi!]<br />
Sulle labbra hai uno sfogo, le tue mani<br />
sono annerite e mandi un brutto odore.<br />
Va' lontano da me, non mi sporcare".<br />
Schernendomi così sputò tre volte<br />
nella sua veste e dalla testa ai piedi<br />
mi squadrò tutto e intanto con le labbra