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sui monti, addio! Non più Dafni bovaro<br />
non più sarò con voi dentro la selva,<br />
non nella macchia, non nella foresta.<br />
Addio, Aretusa e fiumi che nel Tibri<br />
con la bella corrente vi versate.<br />
Incominciate nuovamente, Muse,<br />
incominciate il canto pastorale.<br />
Son io quel Dafni che per questi luoghi<br />
accompagnava al pascolo le mucche<br />
e abbeverava i tori e le giovenche.<br />
Incominciate nuovamente, Muse,<br />
incominciate il canto pastorale.<br />
Tu Pan, sia che dimori sulle vette<br />
del Liceo, Pan, o giri sul gran Mènalo,<br />
vieni in Sicilia, lascia il capo d'Elice<br />
e la scoscesa tomba del nipote<br />
di Licaone, cara anche agli dèi.<br />
Fate tacere finalmente, Muse,<br />
fate tacere il canto pastorale.<br />
Vieni, signore, e porta la siringa<br />
dal dolce suono, di compatta cera,<br />
ben ricurva sul labbro. A causa d'Eros<br />
io me ne vado verso l'Ade ormai.<br />
Fate tacere finalmente, Muse,<br />
fate tacere il canto pastorale.<br />
Ora le viole nascano sui rovi