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fin dentro le ossa. Tu che sai lanciare<br />
gli sguardi belli, tu tutta di pietra,<br />
ragazza dalle nere sopracciglia,<br />
abbraccia me, il capraio, che io ti baci:<br />
anche nei soli baci c'è un piacere.<br />
Ben presto mi farai minutamente<br />
strappare tutta la corona d'edera<br />
che conservo per te, cara Amarillide,<br />
e vi intreccio dei fiori e del prezzemolo<br />
dal buon odore.<br />
Ahimè, cosa patisco,<br />
povero sventurato! Non mi ascolti.<br />
Tòltami la pelliccia, dentro le onde<br />
mi getterò, dal luogo dove i tonni<br />
spia Olpi il pescatore e se morissi<br />
ti farebbe piacere. Ne fui certo<br />
poco fa quando, mentre avevo in mente<br />
se tu m'amassi, non scoppiò incollandosi<br />
il fiore del papavero, ma appena<br />
si ripiegò nel morbido del braccio.<br />
Anche Agreò, l'indovina con lo staccio<br />
che pocanzi veniva a spigolare<br />
in cerca d'erbe, disse ciò che è vero,<br />
che mentre io sono tutto in tuo potere<br />
tu non ti fai di me nessun pensiero.<br />
Pure una capra bianca ti conservo,