Teocrito Idilli

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DAFNI Ho paura che voglia darti a un uomo di me peggiore. FANCIULLA Molti mi volevano, ma nessuno di quelli mi piaceva. DAFNI E come un pretendente in mezzo a tanti sono venuto anch'io. FANCIULLA Che posso farci, amico mio? Mi angosciano le nozze. DAFNI Nelle nozze non c'è dolore o pena, invece si fa danza. FANCIULLA Ma le donne, si dice, hanno paura dei mariti. DAFNI Piuttosto li comandano le donne. Di cosa hanno paura? FANCIULLA Di soffrire per il parto ho paura. Duro è il colpo d'Ilitia. DAFNI Ma non è la tua regina,
Artemide, che provoca le doglie? FANCIULLA Ho paura del parto: perderò la mia bellezza. DAFNI Ma se avrai dei figli nuova luce vedrai di giovinezza. FANCIULLA E che dote mi porti per le nozze, se ti dico di si? DAFNI Tutta la mandria puoi avere, tutto il bosco e tutto il pascolo. FANCIULLA Giura che dopo non mi lascerai e se non voglio, non te ne andrai via. DAFNI No, per Pan in persona, ma neppure se volessi cacciarmi! FANCIULLA Ma mi fabbrichi la camera da sposa? E anche la casa e la stalla mi fabbrichi? DAFNI Ti fabbrico la camera da sposa e prendo a cura il tuo bel gregge!
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I - Tirsi o il canto TIRSI È soave
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Al centro è la figura di una donna
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della voce di Tirsi. In quale luogo
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incominciate il canto pastorale. "G
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e il bel narciso splenda sui ginepr
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alle magie di Circe o di Medea né
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Ruota, porta quell'uomo a casa mia.
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ma nel delirio di una febbre ardent
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di quanto or ora precedetti in cors
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Diceva di non essere ben certa se l
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fin dentro le ossa. Tu che sai lanc
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mai potrete comprendere, profani. M
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la porto a pascolare ed un bel fasc
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pss! cimeta, sul colle! Non mi sent
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ubò Lacone? Dimmelo, Comata! Ma se
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alleva i lupacchiotti, alleva i can
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Ascolta, amico, vieni un poco qui!
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LACONE Né le mele montane con le g
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non l'hai capito? Presto, va' a str
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abbia offerto alle Ninfe. E lui da
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e verso il gregge ed io fischiai al
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villoso e irsuto aveva sulle spalle
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Farà buon viaggio fino a Mitilene
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E tu, sotto le querce e sotto i pin
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e le donne gli dicono: 'Filino, ahi
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e la dea rida con le mani piene di
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che abbaia alle caprette. Su, chiam
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Temibile per gli alberi l'inverno,
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così presso la madre la cerbiatta.
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io lo mangiai, facendo cinque parti
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dalla semina. MILONE E chi tra le r
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senza nessun profitto! Ma anche que
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con un'orrenda piaga sotto il cuore
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l'occhio mio solo, di cui nulla al
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quanto è più folto il vello della
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XIII - Ila Non per noi soli, come c
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scavano a terra, e, scesi sulla riv
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Eracle si muoveva tra gli spini mai
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Bevevamo insieme in campagna da me
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méttine ancora due e son due mesi
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Quanto tempo! Ma a me sembra un mir
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GORGÒ Puoi fare il racconto di que
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cattivi scherzi per divertimento. S
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Possa star bene adesso e nel futuro
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ti portarono Adone? Le Ore care che
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né i Làpiti che vissero ancor pri
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Basta Omero per tutti, ma il miglio
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e Filezio, custode delle mandre e p
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di nuovo dagli antichi cittadini! S
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opere grandi, quando elaborava dent
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sempre odioso, dei morti. E l'insed
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le città edificate e poi tremila,
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la gran casa di Priamo li ha nascos
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anno dopo anno, è questa, Menelao,
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perché le possa leggere il passant
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faceva smorfie e mi guardava storto
Page 113 and 114: Diofanto, è una maestra di fatica
Page 115 and 116: colui che ha per maestra la ragione
Page 117 and 118: XXII - I Dioscuri Un inno per i due
Page 119 and 120: lontani dai compagni, ad osservare
Page 121 and 122: Lo imparerai se avrai le labbra sec
Page 123 and 124: gli assestò un colpo al mento, sul
Page 125 and 126: fuori combattimento, ma col capo qu
Page 127 and 128: e le terre d'Arcadia dai bei pascol
Page 129 and 130: di ferire qualcuno. Ed essi allora
Page 131 and 132: XXIII - L'innamorato Un uomo amava
Page 133 and 134: della giovane età, ma dura poco. I
Page 135 and 136: e riempiti di latte, mise stesi Era
Page 137 and 138: Alcmena: "Non posso fare un passo,
Page 139 and 140: per un riguardo. Anche così evitar
Page 141 and 142: Ed Eracle, indicato come figlio del
Page 143 and 144: un grande pane dorico, senz'altro s
Page 145 and 146: È di Augìa dal buon senno tutta i
Page 147 and 148: di parlare a sproposito con uno che
Page 149 and 150: sostavano le pecore e non c'era nes
Page 151 and 152: per primi ne avvertivano l'odore e
Page 153 and 154: ma la sua stirpe, se ricordo bene,
Page 155 and 156: un robusto bastone d'oleastro fronz
Page 157 and 158: volse la lunga coda e sul momento m
Page 159 and 160: da parte di qualcuno dei celesti l'
Page 161 and 162: che soffra cose ancora più crudeli
Page 163: con parole soavi m'ingannasti. DAFN
Page 167 and 168: voglio mostrare i boschi alla ragaz
Page 169 and 170: DAFNI Non più fanciulla e invece d
Page 171 and 172: sapienti medicine che allontanano d
Page 173 and 174: e che ricambi amore a me che t'amo
Page 175: "Colui che pensa di poter trionfare
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