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io lo mangiai, facendo cinque parti<br />
ai cinque che eravamo. Ed egli allora<br />
suonò soffiando dentro la conchiglia.<br />
Io vi saluto, Muse pastorali,<br />
voi rivelate il canto che io cantai<br />
una volta ai pastori, quando stavo<br />
insieme a loro e non mi venga fuori<br />
la bolla sulla punta della lingua.<br />
"Alla cicala piace la cicala<br />
alla formica piace la formica<br />
allo sparviero lo sparviero,<br />
a me la Musa e il canto e tutta ne sia piena<br />
la casa mia. Non è più dolce il sonno<br />
non l'apparire della primavera,<br />
non i fiori per le api, tanto care<br />
sono per me le Muse e a chi lo sguardo<br />
rivolgono benigne, neanche Circe<br />
può fare danno con la sua bevanda".<br />
X - I mietitori<br />
MILONE<br />
Lavorante Bucèo, che ti è accaduto<br />
adesso, disgraziato? Non riesci<br />
a far dritto il filare come prima<br />
e non mieti alla pari del vicino,<br />
ma resti indietro, simile a una pecora