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Teocrito Idilli

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Ruota, porta quell'uomo a casa mia.<br />

Delfi perse una frangia del mantello;<br />

ora la strappo e nel violento fuoco<br />

la lascio andare. Ahi, Eros tormentoso,<br />

perché come mignatta di palude,<br />

attaccato al mio corpo, fino in fondo<br />

ti sei bevuto tutto il nero sangue?<br />

Ruota, porta quell'uomo a casa mia.<br />

Domani una malefica bevanda<br />

ti porterò tritando una lucertola.<br />

Ora, Tèstili, prendi le erbe magiche<br />

e la sua soglia spalma di nascosto<br />

finché dura la notte [nel profondo<br />

del cuore sono avvinta e lui non pensa<br />

a me neppure un poco] e di' pian piano:<br />

"Le ossa di Delfi metto nell'impasto".<br />

Ruota, porta quell'uomo a casa mia.<br />

Ora che sono sola in quale modo<br />

piangerò l'amor mio, da che comincio?<br />

Chi mi produsse questo gran malanno?<br />

La nostra portatrice di canestri<br />

venne al bosco di Artemide, Anassò<br />

figlia di Eubùlo, dove quella volta<br />

numerose altre bestie tutt'intorno<br />

venivano a sfilare in processione,<br />

tra queste una leonessa.

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