ECONOMIA Economia 14 VARESEFOCUS - Anno XIII - n.4/2012 Export: <strong>Varese</strong> torna ai livelli pre-crisi. Record storico per l’<strong>in</strong>dustria lombarda Nonostante la crisi l’<strong>in</strong>dustria lombarda è da record. Almeno per quanto riguarda i mercati esteri. Nel 2011 le esportazioni regionali hanno raggiunto un valore <strong>di</strong> 104,2 miliar<strong>di</strong> <strong>di</strong> euro. Livelli storici. Superiori, anche se <strong>di</strong> poco, al dato pre-crisi del 2008 <strong>di</strong> 104,1 miliar<strong>di</strong>. Oltre conf<strong>in</strong>e, dunque, il sistema manifatturiero non solo regge, ma cresce. E questo vale anche per le imprese vares<strong>in</strong>e che nel 2011 hanno toccato quota 9,314 miliar<strong>di</strong> <strong>di</strong> euro <strong>di</strong> esportazioni, tornando, anche <strong>in</strong> questo caso, sui livelli pre-crisi del 2008 quando l’export locale arrivò, dopo una cavalcata <strong>in</strong><strong>in</strong>terrotta <strong>di</strong> sei anni <strong>di</strong> crescita, a 9,317 miliar<strong>di</strong> <strong>di</strong> euro. Il terreno perso a causa delle <strong>di</strong>fficile situazione congiunturale è stato dunque recuperato. A snocciolare i dati è la ricerca “L’Internazionalizzazione delle imprese lombarde” svolta da Conf<strong>in</strong>dustria Lombar<strong>di</strong>a. Un’<strong>in</strong>dag<strong>in</strong>e da cui emerge, nonostante il <strong>di</strong>fficile momento economico, più <strong>di</strong> uno spunto positivo per l’<strong>in</strong>dustria vares<strong>in</strong>a. Primo fra tutti il fatto che la prov<strong>in</strong>cia all’ombra delle Prealpi sia risultata essere quella che <strong>in</strong> Lombar<strong>di</strong>a vanta il più alto tasso <strong>di</strong> export sul fatturato delle imprese: 48,1%. Un dato eguagliato solo da Pavia ed <strong>in</strong> crescita rispetto al 46,6% registrato nel 2010. Il comparto <strong>in</strong>dustriale che esporta <strong>di</strong> più <strong>in</strong> prov<strong>in</strong>cia <strong>di</strong> <strong>Varese</strong> è quello delle macch<strong>in</strong>e e <strong>degli</strong> impianti meccanici (quasi 1,9 miliar<strong>di</strong> <strong>di</strong> euro). Seguono i mezzi <strong>di</strong> trasporto non autoveicoli, dove dom<strong>in</strong>a l’<strong>in</strong>dustria dell’aerospazio (1,4 miliar<strong>di</strong>), le apparecchiature elettriche (831 milioni), i prodotti chimici (802 milioni), la gomma-plastica (784 milioni), i prodotti <strong>in</strong> metallo (613 milioni), i prodotti tessili (514 milioni). Esportazioni, ma non solo. La ricerca <strong>di</strong> Conf<strong>in</strong>dustria Lombar<strong>di</strong>a scandaglia anche la presenza delle aziende sui mercati esteri a livello produttivo e <strong>di</strong> presi<strong>di</strong>o commerciale. Dalle tabelle emerge che attualmente sono 552 le filiali o jo<strong>in</strong>t-venture estere <strong>in</strong> mano a imprese vares<strong>in</strong>e, per un totale <strong>di</strong> 30.500 <strong>di</strong>pendenti. Delocalizzazione, si <strong>di</strong>rà. Ma non è proprio così. Il 52% <strong>di</strong> queste filiali o jo<strong>in</strong>t-venture hanno, <strong>in</strong>fatti, sede <strong>in</strong> Nord America e <strong>in</strong> Europa Occidentale. In aree dove non si va per abbattere il costo del lavoro, ma per presi<strong>di</strong>are i mercati. Solo il 17% è <strong>in</strong> Asia, l’8% è <strong>in</strong> America Lat<strong>in</strong>a, il 19% nell’Europa Centro-Orientale. Il restante 2% <strong>in</strong> Africa e Oceania. E a <strong>di</strong>mostrare il fatto che le imprese vares<strong>in</strong>e vanno all’estero soprattutto per conquistare nuovi spazi <strong>di</strong> crescita è anche il dato su quale tipi <strong>di</strong> imprese opt<strong>in</strong>o per questa scelta. Non si tratta, <strong>in</strong>fatti, solo <strong>di</strong> gran<strong>di</strong> imprese. Quelle con oltre 250 <strong>di</strong>pendenti rappresentano solo il 24%. Nel 34% dei casi sono aziende con non più <strong>di</strong> 15 <strong>di</strong>pendenti, quelle tra i 16 e i 49 addetti sono il 20%, mentre quelle tra i 50 e i 249 sono il 32%. E per il futuro? Dove <strong>in</strong>tendono <strong>in</strong>vestire le imprese vares<strong>in</strong>e? Nel 37% dei casi vogliono sviluppare attività <strong>di</strong> esportazione o <strong>in</strong>vestimenti <strong>in</strong> Paesi dell’<strong>Unione</strong> Europea. Nel 28% si tratta <strong>di</strong> <strong>in</strong>tenzioni che guardano all’Europa Orientale, nel 23% all’America centrale o meri<strong>di</strong>onale, del 22% all’Asia sud-orientale, nel 18% al Nord America, nel 15% all’Asia Centrale. L’<strong>in</strong>ternazionalizzazione, dunque, come arma per contrastare la crisi. Qualcosa <strong>di</strong> più <strong>di</strong> una tesi. Come conferma anche un’altra <strong>in</strong>dag<strong>in</strong>e. Quella svolta dall’<strong>Unione</strong> <strong>Industriali</strong> vares<strong>in</strong>a sullo stato dell’accesso al cre<strong>di</strong>to delle imprese nel primo trimestre del 2012. Periodo durante il quale le aziende, che nel 2011 hanno avuto una quota <strong>di</strong> export maggiore del 20% del fatturato, hanno avuto m<strong>in</strong>ori <strong>di</strong>fficoltà <strong>di</strong> accesso al cre<strong>di</strong>to. (D.C.)
Economia PoloTexSport “<strong>in</strong> rosa” Da s<strong>in</strong>istra: Piero Sandroni, Gigi Farioli, Carlo Gallazzi. La tensostruttura realizzata anche quest’anno per la manifestazione “Busto Arsizio per il Made <strong>in</strong> Italy” si è colorata <strong>di</strong> rosa, <strong>in</strong> vista del passaggio del Giro d’Italia dalla città. Tra i numerosi eventi che hanno costellato la settimana bustese de<strong>di</strong>cata al Tessile, anche l’<strong>in</strong>augurazione, presso il Centro Tessile Cotoniero e dell’Abbigliamento, dei nuovi laboratori realizzati nell’ambito del progetto PoloTexSport, con nuove apparecchiature per la verifica dei requisiti <strong>di</strong> sicurezza per l’abbigliamento protettivo dest<strong>in</strong>ato a motociclisti. Inoltre, <strong>in</strong>contri con atleti e loro società/federazioni che stanno collaborando al progetto <strong>di</strong> sviluppare, all’<strong>in</strong>terno del PoloTexSport, tessuti tecnici per l’abbigliamento sportivo. ECONOMIA Anno XIII - n.4/2012 - VARESEFOCUS 15