Tutti in pedana - Unione degli Industriali della provincia di Varese

L'Assemblea riunita
a Ville Ponti.
Da sinistra Daniele Balzarini,
Luigi Galdabini, Dario Gioria.
settore del
Sistema
Confindustria,
Galdabini e
Balzarini hanno
sottolineato come
“alla fase
espansiva che si era protratta fino all’estate ha
fatto seguito una inversione di tendenza a
partire dal mese di settembre che ha riportato il settore
in una nuova fase recessiva che risulta tuttora in atto”.
Una situazione italiana di fronte alla quale il settore
varesino è riuscito a fare eccezione solo in parte. Nella
rilevazione congiunturale dell’Ufficio Studi dell’Unione
Industriali relativa al quarto trimestre 2011, infatti,
l’andamento delle imprese metalmeccaniche risultava
orientato alla stabilità. “Sotto il profilo produttivo - si
legge nel rapporto - la maggioranza delle imprese
intervistate (89%) ha segnalato una stagnazione della
produzione, sul livello del trimestre precedente, il 7%
una contrazione e solo il 4% un incremento”. Mentre sui
prossimi mesi pesa “l’elevata incertezza che caratterizza
i mercati”.
Ma gli occhi delle imprese del settore non sono stati
puntati solo sui numeri. L’attenzione dell’Assemblea è
stata rivolta anche al tema de “Il lavoro che cambia”,
affrontato da Pierangelo Albini, Direttore delle Relazioni
Industriali e Affari Sociali di Confindustria, già
responsabile delle Aree Sindacali dell’Unione Industriali
Assemblea “Meccaniche”, “Siderurgiche, Metallurgiche e Fonderie”
L’intervento di
Pierangelo Albini
(Confindustria)
sulla riforma del
mercato del
lavoro.
varesina. Qual è il giudizio di
Confindustria sulla bozza di articolato del
Governo per riformare il mercato del
lavoro? Questa la domanda a cui ha
cercato di dare risposta Albini. Con un
primo giudizio secco: “Vediamo come
proseguirà il percorso di questo testo”.
Non tutto va per il verso giusto, secondo
Confindustria. “Per quanto riguarda le
modifiche riguardanti la flessibilità in entrata ci
saranno, per le imprese,
non poche difficoltà nel
passaggio dal vecchio al
nuovo sistema”. E il
famoso articolo 18? “Noi
volevamo che il reintegro
del lavoratore rimanesse,
come avrebbe dovuto
essere nella sua originaria
L’ultimo trimestre 2011
è stato caratterizzato
da un significativo
peggioramento della
produzione.
funzione, fosse solo per i licenziamenti discriminatori.
Per tutti gli altri speravamo si stabilisse il principio
dell’equo risarcimento”. Mentre il governo ha optato
per far rimanere l’eventuale reintegro anche per alcune
ipotesi di licenziamento disciplinare, seppure con il
vaglio del magistrato. Luci e ombre, dunque. Ma su
queste ultime, è l’opinione di Confindustria, deve
prevalere l’interesse generale.
(D.C.)
Anno XIII - n.4/2012 - VARESEFOCUS
VITA ASSOCIATIVA
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