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INTRODUZIONE L'arco di tempo compreso tra l'Età del ... - Samnitium

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LA PANOPLIA DI SAN PAOLO CIVITATE<br />

Rinvenuta negli anni ’80 in agro <strong>di</strong> San Paolo Civitate, non se ne conosce la provenienza precisa. La<br />

panoplia può collocarsi senza eccessivi problemi nel IV sec. a.C. La sua importanza è data dalla carenza <strong>di</strong><br />

dati archeologici sulla Tiati <strong>del</strong> IV sec. a.C., allo stato attuale limitati a pochi reperti.<br />

Essa può rappresentare un ulteriore documento <strong>di</strong> questa particolare con<strong>di</strong>zione geografica <strong>di</strong> regione<br />

<strong>di</strong> passo in cui vive Tiati, at<strong>tra</strong>versata da uno dei principali <strong>tra</strong>tturi che dall’Abruzzo conducono in Puglia:<br />

il <strong>tra</strong>tturo L’Aquola - Foggia, <strong>di</strong> cui controlla l’at<strong>tra</strong>versamento <strong>del</strong> fiume Fortore.<br />

L’armatura si compone <strong>di</strong> un elmo a pilo, una corazza anatomica breve ed un cinturone a tre ganci; l’elmo<br />

è sicuramente italico e può forse rappresentare l’elemento <strong>di</strong>stintivo e caratterizzante anche degli Apuli<br />

propriamente detti <strong>di</strong> cui Tiati sembra essere parte.<br />

118<br />

1 - Elmo a pilo - Calotta conica arrotondata<br />

nell’estremità superiore; profilo continuo con<br />

lieve solcatura che definisce una larga banda<br />

orizzontale; paranuca in lamina <strong>di</strong> bronzo a profilo<br />

rettilineo con lobi sporgenti. Lamina sottile<br />

(0,2) con ispessimento a taglio obliquo sul<br />

bordo; serie <strong>di</strong> piccoli fori <strong>di</strong>stanziati lungo il<br />

margine inferiore.<br />

In corrispondenza <strong>del</strong>la sommità è una piccola<br />

borchia <strong>di</strong> forma triangolare a margini arrotondati<br />

e legata alla calotta con due piccoli ribattini.<br />

Mancante la parte superiore, danneggiata.<br />

La forma può considerarsi una variante <strong>del</strong><br />

tipo 2 <strong>del</strong>la classificazione Waurick (1988).<br />

In<strong>di</strong>viduato come italico, il tipo appare negli<br />

ultimi decenni <strong>del</strong> V sec. a.C. nella pittura<br />

vascolare apula e <strong>di</strong>venta frequente nel IV sec.<br />

a.C. sia nei vasi che nei monumenti funerari<br />

tarantini.<br />

Depositi Soprintendenza Acheologica <strong>del</strong>la Puglia. H<br />

21,5 x 17,8 mx. Ne resta poco meno <strong>del</strong>la metà; manca la<br />

punta; lamina molto danneggiata.<br />

2 - Paragnatide - Paragnatide <strong>del</strong> tipo “ad<br />

orecchio”; è bilobata con superficie liscia e margini<br />

arrotondati; in buono stato la cerniera che la<br />

teneva unita all’elmo formata da quattro cilindretti<br />

<strong>di</strong>stanziati uniti alla paragnatide con due<br />

ribattini.<br />

Ne resta una sola. Anche per il cattivo stato <strong>di</strong><br />

conservazione, non vi sono <strong>tra</strong>cce nell’elmo che<br />

chiariscano la collocazione precisa <strong>del</strong>la paragnatide,<br />

tuttavia il rinvenimento insieme all’elmo ne<br />

propone la pertinenza.<br />

Depositi Soprintendenza Acheologica <strong>del</strong>la Puglia. H 13<br />

x 8,5 mx. Integra.

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