valutazione 8xmille Italia - Caritas Italiana
valutazione 8xmille Italia - Caritas Italiana
valutazione 8xmille Italia - Caritas Italiana
You also want an ePaper? Increase the reach of your titles
YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.
Scheda progetti 8 per mille <strong>Italia</strong><br />
Interventi innovativi nell’area della tratta<br />
Valutazione dei progetti <strong>Caritas</strong>-CEI 8 per mille <strong>Italia</strong> 2005-2007<br />
Tra i diversi progetti cofinanziati dal Fondo CEI 8 per mille <strong>Italia</strong> abbiamo scelto di dare una<br />
particolare rilevanza all’intervento realizzato da questa <strong>Caritas</strong> diocesana nell’area della tratta<br />
dove si sono sperimentate delle metodologie di intervento a livello di supporto psicologico delle<br />
donne, di intervento sui clienti e di sensibilizzazione della comunità, particolarmente innovative.<br />
Nella letteratura relativa al panorama italiano non emergono interventi rivolti al cliente:<br />
questa continua a rimanere una zona oscura che non si riesce a trattare. Gli aspetti salienti di<br />
questa esperienza riguardano le caratteristiche dell’ente gestore e l’avvio di un’attività di sensibilizzazione<br />
nei confronti del territorio e nei confronti dei clienti, dei cosiddetti “maschi salvatori”,<br />
che talvolta negli anni passati diventavano il tramite per la fuoriuscita delle ragazze da<br />
condizioni di schiavitù. Le problematiche individuate attraverso il servizio di educativa di strada,<br />
il servizio di Unità mobile, le segnalazioni da parte di forze dell’ordine, consistono nel costante<br />
aumento sul territorio di Bergamo e provincia di giovani donne (anche minorenni) che,<br />
vittime di organizzazione malavitose, si prostituiscono per le strade. Si registra un costante aumento<br />
del numero di donne provenienti per la maggior parte da Paesi dell’Est. Le donne e le<br />
minori, vittime delle organizzazioni criminali che gestiscono la tratta a scopo di sfruttamento,<br />
vivono in condizioni di dipendenza fisica e psicologica, senza tutele, isolate dal contesto sociale<br />
e in una quotidianità spesso degradata sotto il profilo abitativo, relazionale e culturale. La <strong>Caritas</strong><br />
ha avvertito la necessità di intervenire sul territorio creando spazi di sensibilizzazione sul<br />
fenomeno e di riflessione rispetto a temi specifici (ad esempio il tema della sessualità), agendo<br />
così in un’ottica che intendeva influenzare il meccanismo domanda/offerta che alimenta il fenomeno<br />
della tratta e sfruttamento a scopo sessuale. La preoccupazione principale della <strong>Caritas</strong><br />
è stata anche quella dell’accoglienza anche perché in Lombardia vengono destinate risorse inadeguate<br />
per la fuoriuscita delle donne vittime di tratta. Si noti che, sebbene il fenomeno abbia<br />
assunto forme diverse, nella sola provincia di Milano si stima vi siano più di 4.500 prostitute. Secondo<br />
la <strong>Caritas</strong> di Bergamo negli anni passati l’atteggiamento dei maschi era diverso e il lavoro<br />
di sensibilizzazione è oggi più complesso a causa di un calo di interesse: «fino al 2000 il fenomeno<br />
era più circoscritto a questa esperienza, e quando andavi a parlare della tratta ti trovavi<br />
di fronte un pubblico di persone sensibili, ma anche il solito gruppo nutrito di maschi che non<br />
avevano neanche relazioni con la parrocchia. Qui ora parte un aereo al giorno per turismo sessuale.<br />
C’è un business evidente». Il trasferimento della prostituzione di strada verso luoghi<br />
chiusi ha peggiorato la situazione; vengono portati, infatti, diversi casi in cui per paura di ritorsioni<br />
non si ha il coraggio di denunciare la presenza di appartamenti in cui si esercita la prostituzione.<br />
Rimane la convinzione che: «Bisognerebbe cercare di sensibilizzare la società civile,<br />
perché se c’è la tratta, c’è qualcuno che la vuole».<br />
Il progetto sulla tratta finanziato nel triennio 2005-2007, prima “Dov’è tua sorella” e in seguito<br />
“In Cammino”, ha diversi anni di vita ed è stato cofinanziato dal Fondo CEI 8 per mille <strong>Italia</strong> per<br />
un valore complessivo di € 308.400 70 .<br />
“Dov’è tua sorella” è stato avviato nell’aprile del 2005 ed è tutt’ora attivo; ha come finalità<br />
l’integrazione sociale delle donne che escono dalla prostituzione o vittime di tratta attraverso<br />
anche un lavoro di sensibilizzazione sociale ed ecclesiale. Il proseguimento di questo progetto,<br />
“In cammino”, è un secondo progetto promosso dalla <strong>Caritas</strong> e gestito dall’associazione Micaela<br />
71 in collaborazione con la Fondazione Battana, l’associazione di formazione professionale Patronato<br />
di San Vincenzo. Si sono realizzate attività di strada al fine di sviluppare un primo contatto<br />
con le donne; sono state registrate circa 400 uscite e realizzati circa 1000 contatti. Nel<br />
70 Nel 2005 è stato cofinanziato dal Fondo CEI 8 per mille <strong>Italia</strong> per un importo di €118.400 , nel 2006<br />
e nel 2007 nell’ambito inclusione sociale con un importo di € 100.000 e di € 90.000.<br />
71 Nasce nel 2000 dall’esperienza dell’Istituto delle Suore Adoratrici di Santa Maria Micaela da anni attiva<br />
a favore di donne sottomesse a diverse forme di schiavitù. Sul territorio di Bergamo e provincia<br />
l’Associazione negli ultimi 3 anni ha operato attraverso diversi Servizi residenziali: Pronto Intervento,<br />
aperto nel luglio 2003, Prima Accoglienza, aperta dal ‘95, Appartamenti di seconda accoglienza.<br />
130