valutazione 8xmille Italia - Caritas Italiana
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Valutazione dei progetti <strong>Caritas</strong>-CEI 8 per mille <strong>Italia</strong> 2005-2007<br />
la domenica per 4 ore, ci abbiamo messo 6.000 euro l’anno per realizzare un progetto innovativo<br />
perché si era capito un bisogno» (Direttore).<br />
Le istituzioni competenti in contemporanea al fatto che è stata approvata la legge sulla non<br />
autosufficienza, promuovono un progetto pilota sulle badanti che si vorrebbe avesse rilevanza<br />
come buona pratica a livello regionale.<br />
L’Osservatorio, il livello di informatizzazione e l’attenzione alla <strong>valutazione</strong> degli esiti<br />
Ci viene descritto il meccanismo con cui la <strong>Caritas</strong> pisana cura il rapporto sulle povertà: «sei<br />
mesi prima verso febbraio, ci incontriamo con tutti gli operatori, volontari, servizio civile,<br />
prima gli chiediamo delle impressioni, come per<br />
esempio che bisogni sono emersi, raccogliamo<br />
informazioni e presentiamo un primo report sui<br />
dati. Poi ci diamo un altro po’ di tempo, e ci<br />
rincontriamo noi cercando di capire cosa sta<br />
cambiando (…) la domanda sociale espressa, le<br />
caratteristiche demografiche degli utenti <strong>Caritas</strong>,<br />
sviluppando delle intuizioni. Non tutte le <strong>Caritas</strong><br />
parrocchiali raccolgono dati in maniera<br />
paragonabile, quindi numericamente la città di Pisa<br />
è più presente, anche se ha poco più di un terzo<br />
degli abitanti della Diocesi» (Operatore).<br />
L’Osservatorio della povertà lavora in collabo-razione con gli operatori e i volontari dei CdA e<br />
con l’osservatorio sociale provinciale e redige un rap-porto sulle povertà ogni anno. Da 4 anni<br />
con-tribuisce a una ricerca della provincia con un protocollo di intesa che prevede un’attività<br />
di ricerca congiunta su alcuni tematiche, per esempio sugli immigrati di seconda generazione.<br />
Vengono inoltre fatti degli approfondimenti, per esempio nel 2007 sul razzismo e xenofobia su<br />
scuole medie superiori della provincia e nel 2008 sulle politiche abitative del comune di Pisa.<br />
Sui temi della ricerca mantengono rapporti anche con la Facoltà di Scienze Politiche e in particolare<br />
con il Dipartimento Politiche Sociali dell’Università di Pisa. Per la gestione e<br />
l’informatizzazione dei servizi di base, la <strong>Caritas</strong> diocesana di Pisa ha sviluppato, con l’aiuto di<br />
un tecnico informatico, un software denominato ‘Database mensa’; è scritto con il PHP un linguaggio<br />
open source e ha una architettura particolarmente evoluta. Permette a ciascun operatore,<br />
compresi i servizio civilisti, a partire dalla elaborazione della singola scheda progetto individuale,<br />
di responsabilizzarsi circa le scelte e l’utilizzo delle risorse complessivamente a disposizione<br />
della <strong>Caritas</strong>. L’aggiornamento continuo – tramite una extra net - permette di vedere,<br />
mentre si sta erogando un buono mensa o doccia quanti ne sono stati già erogati in un dato<br />
periodo e quante risorse a disposizione rimangono (Operatore Federico Russo).<br />
Per la gestione degli ascolti invece «utilizziamo il software MIROD, è uno strumento, agile,<br />
flessibile e utilizzabile; esiste ovviamente l’anagrafica di ogni persona: sesso, nazione, provincia<br />
(…). Ci sono le schede utenti, le problematiche e bisogni, buoni e tessere che a Pisa<br />
non usiamo, c’è l’opzione di ordinare le schede per capofamiglia, e per Centri operativi».<br />
(Direttore).<br />
Il sistema è in rete con l’Osservatorio della delegazione Toscana. MIROD 50 è organizzato su<br />
piattaforma Lotus secondo una logica stellare: ci sono 3 server in toscana che raccolgono tutti<br />
i dati, ogni diocesi manda a un server, poi c’è una replica che viene fatta di default ogni due<br />
50 MIROD è un database costruito sulla piattaforma IBM Lotus Domino/Notes, e che è stato adottato<br />
per due ragioni fondamentali: 1) rende possibile lavorare off-line, ed è quindi adatto anche ai piccoli<br />
centri di ascolto che non hanno una connessione ADSL, 2) ha delle procedure di sicurezza per le<br />
quali i dati sono periodicamente replicati su più nodi (3 a livello Toscano) per cui è assolutamente<br />
improbabile perdere i dati.<br />
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