valutazione 8xmille Italia - Caritas Italiana
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Valutazione dei progetti <strong>Caritas</strong>-CEI 8 per mille <strong>Italia</strong> 2005-2007<br />
«La sensazione è che i parametri che <strong>Caritas</strong> <strong>Italia</strong>na dà non corrispondano alla realtà, nel<br />
senso dei bisogni (...) per esempio legalità, che significa fare un progetto sull’antiusura<br />
quando c’è già la misericordia che fa un buonissimo lavoro?» (Operatore <strong>Caritas</strong>).<br />
A <strong>Caritas</strong> <strong>Italia</strong>na è stata fatta presente la necessità di «non pensare a tavolino delle cose che<br />
di fatto non corrispondono alla vita ordinaria delle <strong>Caritas</strong> diocesane, è comprensibile che<br />
non si voglia sostenere l’implementazione dei Cda, degli osservatori che avveniva fino a 3-4<br />
anni fa, se però poi ci dai delle categorie che ci permettano di progettare (…)» (Operatrice<br />
<strong>Caritas</strong>).<br />
Queste osservazioni mettono in evidenza con molta onestà le difficoltà insite nei processi di<br />
progettazione dovute al doppio mandato: il mandato nazionale che traccia una mission e finalità<br />
sulla base di indicazioni valide a prescindere dai territori e il mandato locale che spinge a<br />
forzare l’intervento sulla base di quella che viene ritenuta essere la lettura corretta dei bisogni<br />
contingenti e necessità. Lo stesso Direttore è ben consapevole dei due ‘mandati’ e conferma<br />
la difficoltà incontrata nel doppio ruolo di referente nazionale e Direttore di una <strong>Caritas</strong><br />
diocesana a costruire soluzioni a suo avviso davvero soddisfacenti: «Noi abbiamo provato<br />
per un anno a rivedere tutti i criteri della progettualità in presidenza, ma non ci siamo riusciti»<br />
(Direttore).<br />
Il Direttore conferma quanto richiamato dall’operatrice: «La logica progettuale è una gabbia<br />
che ti obbliga in quello spazio a scrivere certe cose in un certo mondo, questo è il limite del<br />
lavoro per progetti, se la cornice all’interno della quale siamo chiamati a progettare è pensata<br />
da altri secondo schemi e riferimenti culturali altrui, chi progetta fa fatica e trova<br />
escamotage per far sostenere economicamente quei bisogni del suo territorio». La risorsa<br />
dell’8 per mille è strumentale, è il grimaldello, la chiave di volta: il fatto che la CEI abbia assegnato<br />
a <strong>Caritas</strong> la gestione dei fondi 8 per mille da un lato viene intesa quale atto di fiducia,<br />
dall’altro come forma per orientare il coinvolgimento e l’operato della <strong>Caritas</strong>.<br />
L’8 per mille <strong>Italia</strong> viene considerato comunque uno strumento molto utile per soffermarsi a<br />
riflettere sul proprio operato, sulle modalità attraverso le quali si opera. A tal proposito il Direttore<br />
osserva che: «il progetto AEMME è stato fatto davvero a tavolino secondo quella logica<br />
progettuale che non si dovrebbe usare, in maniera molto funzionale al finanziamento che<br />
non ai bisogni. Il progetto Housing, invece, è stato fatto in maniera un po’ diversa».<br />
In riferimento all’8 per mille <strong>Italia</strong> in questi ultimi due anni nella <strong>Caritas</strong> di Pisa c’è stato un<br />
lavoro congiunto che ha condotto ad una miglior definizione dei rapporti con gli enti gestori e<br />
i progettisti delle due cooperative.<br />
«Un metodo che abbiamo è che verifichiamo i bisogni nuovi, quelli su cui la risposta<br />
dell’ente pubblico e della società civile è più debole e in ritardo, e con <strong>Caritas</strong> proviamo a<br />
‘inventare’ risposte che in un primo tempo sono totalmente a carico nostro e si fondano sul<br />
sostegno 8 per mille <strong>Italia</strong> e che poi possono essere spostate e attribuite alla gestione, nel<br />
senso di risorse, dell’ente pubblico. (…) Ad esempio il progetto sulla solitudine delle badanti<br />
è nato con la Misericordia di Navacchio, abbiamo intercettato il bisogno delle badanti e<br />
l’esigenza di un luogo di aggregazione,(…). abbiamo firmato oggi il protocollo, e quindi abbiamo<br />
una progettualità che viene assunta dall’ente pubblico che fa da regia coordinando<br />
tutti i soggetti, pubblico privati, nel dare risposta» (Direttore).<br />
In conclusione da quanto emerso, e da quanto affermato dallo stesso Direttore, don Emanuele<br />
Morelli, non ci sono differenze sostanziali rispetto le finalità con cui sono state utilizzate le<br />
diverse risorse finanziarie gestite dalla <strong>Caritas</strong> diocesana (v. tab. 8 per mille diocesano e Fondo<br />
CEI 8 per mille <strong>Italia</strong>).<br />
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