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valutazione 8xmille Italia - Caritas Italiana

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Valutazione dei progetti <strong>Caritas</strong>-CEI 8 per mille <strong>Italia</strong> 2005-2007<br />

La <strong>valutazione</strong> complessiva delle attività progettuali è molto positiva, tanto anche in considerazione<br />

delle notevoli difficoltà che incontrano i percorsi di dimissione di internati di<br />

competenza di altre ASL» (Peppe Nese, Responsabile dell’Area socio-sanitaria dell’ASL CE2).<br />

Tra i risultati del progetto si segnala che:<br />

complessivamente sono stati ospiti del centro diurno 9 persone;<br />

3 soggetti hanno terminato il percorso e si trovano ora in una comunità individuata<br />

dall’ASL di appartenenza;<br />

24 familiari sono stati ospitati per un totale di 111 presenze; in più ci sono state circa<br />

100 presenze in ospitalità diurna (familiari ed internati in permesso premio), senza<br />

pernottamento;<br />

50 internati sono stati assistiti per le pratiche pensionistiche e hanno ottenuto la pensione;<br />

100 sono gli internati le cui “pratiche di pensione” sono ancora in corso;<br />

2 laboratori attivati: decoupage e piccoli oggetti di pelletteria;<br />

6 iniziative di sensibilizzazione nella città di Aversa con mostre di prodotti realizzati<br />

dagli internati nell’ultimo anno ed altrettante in quelli precedenti, e 2 partecipazioni<br />

ad iniziative di sensibilizzazione con altre associazioni di volontariato.<br />

Le testimonianze degli operatori del progetto mettono in luce l’importanza che l’esperienza<br />

del “Ponte” ha avuto per gli internati che hanno potuto usufruire di questa struttura:<br />

«In tre anni abbiamo visto cambiare i nostri ospiti, dalla trascuratezza fisica all’avere cura<br />

della loro persona, si nota sempre più la voglia che loro hanno di avere una vita pari alla nostra,<br />

(…) cominciano a desiderare, cosa che per loro non è scontata.(…), lì c’è lo spegnimento<br />

quasi totale della vita, ci si adegua all’ambiente, tutto ciò che si fa diventa automatico (…).<br />

Con noi vengono sempre più fuori da quell’automatismo, diventano persone autonome nel<br />

senso di persone libere anche nei movimenti (…). Hanno imparato a camminare uno a fianco<br />

dell’altro, prima camminavano come i carcerati, uno dietro l’altro!<br />

Oltre a questo primo elemento di riappropriazione di autonomia, di cura della persona c’è<br />

anche un tentativo di far avere loro cura della casa (…) loro collaborano con noi per esempio<br />

a fare le pulizie, o la spesa (…)» (Orsola, responsabile della struttura d’accoglienza).<br />

L’altro elemento importante è il servizio di accoglienza offerto alle famiglie, «vengono da<br />

lontano, per esempio dalla Sardegna, dal Nord o da Roma; già al 90% sono famiglie che vivono<br />

in condizioni precarie, arrivano qui, pagandosi il viaggio, e poi non trovano strutture dove<br />

poter pernottare».<br />

Presso la sede <strong>Caritas</strong> trovano una struttura in grado di accoglierli: «partecipano, noi diciamo<br />

loro di avere cura della casa, lasciamo loro le chiavi e il pomeriggio andiamo via. Questa fiducia<br />

li mette in una condizione particolare, anche quando poi non vengono più, ci chiamano<br />

e rimaniamo in contatto» (Orsola, responsabile della casa).<br />

_____________________________________<br />

** Dpcm 01.04.2008. “Modalità e criteri per il trasferimento al Servizio Sanitario Nazionale delle funzioni<br />

sanitarie, dei rapporti di lavoro, delle risorse finanziarie e delle attrezzature e beni strumentali<br />

in materia di Sanità Penitenziaria” predisposto dal Ministero della Salute di concerto con il Ministero<br />

della Giustizia, dell’Economia e della Funzione Pubblica Esso disciplina le modalità, i criteri e<br />

le procedure per consentire il trasferimento al Servizio Sanitario Nazionale delle funzioni sanitarie,<br />

delle risorse finanziarie, umane e strumentali relative alla sanità penitenziaria, attualmente afferenti<br />

al Ministero della Giustizia.<br />

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