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sporti - TopSport

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L’UNIVERSITà PER I CAMPIONI<br />

Un progetto sperimentale riservato agli atleti dell’Ateneo di Trento<br />

• Spesso, per le difficoltà incontrate nel conciliare sport e scuola, si<br />

abbandonano gli studi. E, se è vero che fare attività <strong>sporti</strong>va a livello<br />

agonistico è il sogno di tanti ragazzi che vi si dedicano con impegno<br />

e passione, è altrettanto vero che in genere si tratta di una carriera<br />

che finisce presto. Come collocarsi nel mondo del lavoro senza il<br />

famoso ‘pezzo di carta’?<br />

Gli atleti, fra l’altro, contribuiscono notevolmente a dare visibilità e<br />

prestigio al nostro Paese, che però finora ha fatto poco per andare<br />

incontro alle loro esigenze formative.<br />

Una prima risposta a questo problema viene dal progetto Top-<br />

Sport avviato nel 2011 dall’Università di Trento, che ha<br />

pensato ad uno specifico percorso per giovani<br />

impegnati nello sport ad alto livello. Nell’elenco<br />

degli studenti dell’Università di Trento vi sono<br />

campioni delle varie discipline, come la campionessa<br />

di sci Karen Putzer e il campione olimpionico di<br />

pattinaggio velocità Matteo Anesi, che possono frequentare<br />

le facoltà di ingegneria, giurisprudenza, economia,<br />

lettere, sociologia, fisica o matematica con modalità idonee alla<br />

gestione dei loro impegni <strong>sporti</strong>vi.<br />

I corsi di studio, in particolare, sono strutturati in modo da evitare le<br />

difficoltà pratiche e logistiche che gli atleti incontrano nell’effettuare<br />

studi universitari, proprio per l’impossibilità di frequentare le lezioni<br />

a causa di gare e allenamenti. In sostanza, vi è una maggiore flessibilità<br />

per le sessioni d’esame, per gli orari di ricevimento, una riduzione<br />

delle ore necessarie a totalizzare la presenza ai corsi. Ai ragazzi<br />

viene anche affiancato un tutor con funzione di tramite fra loro e<br />

i professori.<br />

Oggi, del resto, trovare il modo di integrare l’attività agonistica con<br />

la formazione culturale è diventata una necessità, sancita fra l’altro<br />

dall’E.A.S. (European Athlete as Student) il network fondato nel 2004<br />

dalla Commissione Europea con il preciso obiettivo di “individuare e<br />

sviluppare strategie atte a permettere ad un’atleta di combinare nel<br />

migliore dei modi la ricerca della performance <strong>sporti</strong>va con quella<br />

della formazione scolastica (dual career), creando i presupposti di<br />

stabilità e sicurezza necessari per affrontare il post-carriera”.<br />

co, visto che tra l’altro l’impegno nello<br />

sport rende difficile un regolare<br />

iter scolastico: nella maggior parte<br />

dei casi programmi, modalità e tempi<br />

di insegnamento non tengono conto<br />

delle esigenze dei giovani <strong>sporti</strong>vi,<br />

che difficilmente riescono a conciliare<br />

la pratica agonistica con una giusta<br />

e regolare frequenza scolastica.<br />

Non a caso, i grandi talenti dello<br />

sport agonistico si sviluppano molto<br />

più frequentemente in altre nazioni,<br />

come appunto gli Stati Uniti, dove si<br />

dà un grande rilievo al cosiddetto<br />

‘credito <strong>sporti</strong>vo’, che da decenni<br />

costituisce addirittura un percorso<br />

privilegiato per l’accesso all’istruzione<br />

di alto livello.<br />

Il liceo <strong>sporti</strong>vo – di cui si parla da<br />

un po’ perché fu proposto a suo<br />

tempo dall’ex Ministro dell’Istruzione<br />

Gelmini e recentemente è stato rilanciato<br />

dall’attuale Ministro Profumo<br />

– potrà dunque partire con le lezioni<br />

dall’anno scolastico<br />

2013/2014, e già da ora sono in<br />

corso la formazione degli insegnanti<br />

e la ricerca delle strutture.<br />

Si prevede l’apertura, inizialmente, di<br />

un centinaio di sezioni. Per le nuove<br />

scuole aperte a tutti, saranno attivate<br />

specifiche convenzioni con i comitati<br />

regionali del Coni e del Cip (Comitato<br />

paraolimpico).<br />

I licei <strong>sporti</strong>vi rappresentano sicuramente<br />

una buona soluzione per conciliare<br />

le esigenze di chi fino ad oggi<br />

si è trovato a dover scegliere tra studio<br />

e sport. Ma questo non significa<br />

certamente che, siccome in queste<br />

scuole ci si dedica allo sport, non si<br />

dovrà studiare.<br />

Per quanto riguarda le materie da<br />

studiare, infatti, il nuovo corso sarà<br />

un’articolazione del liceo scientifico,<br />

di cui verranno leggermente modificati<br />

i programmi. Il monte ore settimanale<br />

sarà lo stesso di un liceo tradizionale,<br />

cioè 27 ore al biennio e 30 al<br />

triennio. Al posto di latino e storia<br />

dell’arte i ragazzi studieranno dunque<br />

diritto ed economia dello sport,<br />

scienze motorie e <strong>sporti</strong>ve (ovvero<br />

educazione fisica, che sarà sensibilmente<br />

e ovviamente potenziata).<br />

Il Ministro dell’Istruzione Francesco<br />

Profumo ha affermato di essersi<br />

orientato verso questa iniziativa proprio<br />

per la poca attenzione che la<br />

scuola italiana ha storicamente riservato<br />

all’educazione fisica: ciò porta a<br />

un peggioramento della salute fisica<br />

e ad un aumento dei costi medici e<br />

sociali per porvi rimedio. Una >><br />

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