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Acs 30 giorni - Consiglio Regionale dell'Umbria - Regione Umbria

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AMBIENTE<br />

Goracci, riferendosi al Protocollo d’intesa tra <strong>Regione</strong><br />

<strong>Umbria</strong>, Provincia di Perugia e Comune di<br />

Bettona relativo alle “Azioni finalizzate alla riqualificazione<br />

dell’impianto di gestione anaerobica<br />

per il trattamento di reflui zootecnici di Bettona e<br />

per la risoluzione delle criticità ambientali”, ricostruisce<br />

che “la questione ambientale legata alle<br />

attività zootecniche nel territorio comunale di<br />

Bettona si trascina faticosamente e pericolosamente<br />

ormai da anni. I tentativi di trovare un<br />

difficilissimo e equilibrio tra l'allevamento suinicolo<br />

intensivo ed una corretta gestione ambientale<br />

di questa attività risultano particolarmente,<br />

ma non esclusivamente, problematici per quanto<br />

concerne il trattamento degli effluenti di allevamento”.<br />

Il consigliere regionale ricorda poi che due delibere<br />

di Giunta (di <strong>Regione</strong> e Comune di Bettona)<br />

hanno recepito il Protocollo di intesa, cosa che<br />

invece la Provincia di Perugia non avrebbe ancora<br />

fatto. Il Protocollo stesso non prevederebbe<br />

però “né l’informazione né la partecipazione alla<br />

formazione degli atti da parte dei comitati, associazioni<br />

di categoria, cittadini che, viceversa,<br />

hanno avuto ruolo importante e fondamentale<br />

tanto nelle azioni di denuncia su alcuni aspetti<br />

dell’emergenza ambientale di questo territorio,<br />

alcuni dei quali ancora all’esame dell’autorità<br />

competente, quanto nella fase di proposta di soluzioni<br />

più avanzate per affrontarla e risolverla”.<br />

“Il piano di risanamento ambientale predisposto<br />

ed il ripristino ed ammodernamento dell’impianto<br />

di depurazione – nota Goracci - sembrano prevedere<br />

soluzioni che vanno al di là del trattamento<br />

degli effluenti di allevamento, a cui si aggiungerebbero<br />

per la produzione di energia elettrica<br />

biomasse derivanti dal settore agroindustriale,<br />

mentre per lo smaltimento dei reflui<br />

trattati (il cosiddetto digestato) verrebbe abbandonata<br />

la pratica della fertirrigazione con il coinvolgimento<br />

della fognatura civile, prevedendo<br />

una deroga della <strong>Regione</strong> alle norme stabilite nel<br />

Piano di tutela delle acque. Così come affermato<br />

in sede di approvazione del Pta – ribadisce l'esponente<br />

del Prc - il capitolo riguardante la parte<br />

relativa ai reflui zootecnici deve essere trattata<br />

con estrema attenzione ed accuratezza senza far<br />

ricorso a deroghe, agendo ed imponendo piuttosto<br />

che tutti gli allevamenti del territorio siano<br />

sottoposti ad aggiornamento tecnologico e che i<br />

numeri dei capi siano compatibili con l’impianto<br />

di trattamento, con le modalità di smaltimento<br />

che, è bene ricordarlo sempre, non possono essere<br />

smisurate ed infinite”.<br />

Orfeo Goracci chiude il documento valutando<br />

“opportuno che i processi decisionali procedano<br />

sempre alla luce del sole e che gli enti coinvolti<br />

siano aperti al confronto, anche difficile, ed alla<br />

partecipazione dei cittadini, cioè di quelle persone<br />

che prima di ogni altro da anni convivono con<br />

i problemi ambientali di questo territorio, e sulla<br />

propria pelle pagano i costi della difficile sostenibilità<br />

di questa attività intensiva”.<br />

INFRASTRUTTURE: METANODOTTO “RETE<br />

ADRIATICA” DELLA SNAM AL CENTRO DEL-<br />

L'AUDIZIONE DELLA SECONDA COMMIS-<br />

SIONE – PRESENTI RAPPRESENTANTI DEL-<br />

L'AZIENDA, DELLE ASSOCIAZIONI E DEI<br />

COMITATI CHE CONTESTANO L'OPERA<br />

Perugia, 21 settembre 2011 – Il tracciato del<br />

metanodotto “Rete adriatica” in via di realizzazione<br />

da parte della società “Snam rete gas”, che<br />

dovrebbe attraversare il territorio umbro nei due<br />

tronconi Sulmona–Foligno (43 chilometri) e Foligno–Sestino<br />

(82 chilometri), è stato al centro<br />

dell'audizione convocata dal presidente della Seconda<br />

Commissione, Gianfranco Chiacchieroni,<br />

svoltasi questa mattina a Palazzo Cesaroni, sede<br />

del <strong>Consiglio</strong> regionale <strong>dell'<strong>Umbria</strong></strong> cui hanno<br />

partecipato rappresentanti della Snam, di associazioni,<br />

comitati e dell’assessorato regionale<br />

all’ambiente.<br />

L'incontro è stato aperto da ANTONIO CAFFA-<br />

RELLI E AGOSTINO LIMONTA (Snam). La dettagliata<br />

relazione dei rappresentanti della Snam si<br />

è incentrata sugli effetti positivi dell'infrastruttura<br />

per l'economia e per la produzione energetica,<br />

cercando di puntualizzare e contestare tutte le<br />

argomentazioni con le quali viene contestato il<br />

tracciato scelto per il gasdotto “Rete adriatica”.<br />

Il progetto avrebbe raccolto il parere positivo di<br />

8 delle 10 regioni attraversato dall'opera, mentre<br />

due non si sarebbero espresse affatto. Le osservazioni<br />

di cittadini, associazioni ed enti locali sarebbero<br />

state ascoltato, portando anche a varianti<br />

e modifiche del progetto iniziale. La Valutazione<br />

ambientale strategica (Vas) non sarebbe<br />

stata richiesta in quanto non necessaria per questo<br />

tipo di infrastruttura e in quanto l'opera non<br />

è realizzata da un soggetto pubblico. La Valutazione<br />

di impatto ambientale (Via) sarebbe invece<br />

stata richiesta separatamente per i 5 tratti perché<br />

essi risultano funzionalmente autonomi e<br />

non costituiscono una sola conduttura; inoltre<br />

l'impatto ambientale del tubo, interrato a 3 metri<br />

di profondità, sarebbe nullo.<br />

Il 45 per cento del tracciato sarebbe stato realizzato<br />

nelle aree di rispetto di gasdotti già esistenti,<br />

per ridurre il consumo del territorio. L'area costiera<br />

avrebbe avuto costi di costruzione minori<br />

ma presenta maggiori criticità ambientali e urbanistiche.<br />

Le aree naturali, i parchi e le zone protette<br />

non subiranno danni in quanto prevista una<br />

attività di rinaturazione e ripristino che si protrae<br />

per 5 anni.<br />

La pericolosità sismica del gasdotto è minima,<br />

dato che le tubature sono state testate e studiate<br />

per resistere ai terremoti e gli eventi sismici più<br />

importanti non avrebbero mai danneggiato i gasdotti<br />

esistenti. Il tracciato scelto è quello meno<br />

impattante e con minori rischi idrogeologici e da<br />

parte di Snam non è mai mancata la disponibilità<br />

al confronto con le comunità coinvolte, come dimostrano<br />

le varianti realizzate a Norcia su richiesta<br />

dei cittadini e delle comunanze.<br />

Sostanzialmente nessuna delle affermazioni della<br />

società è stata risparmiata da ALDO CUCCHIA-<br />

RINI e STEFANO LUCHETTI del “COMITATO IN-<br />

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