Acs 30 giorni - Consiglio Regionale dell'Umbria - Regione Umbria
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infrastrutture<br />
“RIATTIVAZIONE ED UTILIZZO DELLO SCA-<br />
LO MERCI DI MARSCIANO COME SERVIZIO<br />
ALLE IMPRESE DEL TERRITORIO” - INTER-<br />
ROGAZIONE DI CHIACCHIERONI (PD)<br />
Perugia, 6 settembre 2011 - “Riattivazione ed u-<br />
tilizzo dello scalo merci di Marsciano come servizio<br />
alle imprese del territorio”. Lo chiede, attraverso<br />
una interrogazione alla Giunta regionale, il<br />
consigliere Gianfranco Chiacchieroni (Pd)<br />
spiegando che nella stazione ferroviaria della<br />
Ferrovia Centrale Umbra di Marsciano è presente<br />
un centro logistico per lo smistamento ed il trasporto<br />
di merci, “da tempo sottoutilizzato”.<br />
Si tratta di un impianto da utilizzare per lo<br />
scambio ferro/gomma. Per quanto riguarda l'accessibilità,<br />
“l'infrastruttura – rimarca Chiacchieroni<br />
– è connessa sia alla città che alla vicina<br />
Superstrada E 45. La riorganizzazione dello scalo<br />
merci – conclude il consigliere regionale del Pd –<br />
risulterebbe di fondamentale importanza per le<br />
aziende di tutto il comprensorio”.<br />
ENTE ACQUE UMBRO TOSCANE: “PASSARE<br />
SUBITO DALLE PAROLE AI FATTI PER RI-<br />
PRENDERE IN FRETTA I LAVORI DELLA DI-<br />
GA SUL CHIASCIO DI VALFABBRICA GIÀ<br />
FINANZIATI PER 43 MILIONI DI EURO” -<br />
NOTA DI SMACCHI (PD)<br />
Perugia, 8 settembre 2011 - “Le comunicazioni<br />
dell'assessore regionale Fernanda Cecchini in<br />
merito all'imminente costituzione dell'Ente Acque<br />
Umbro Toscane, consentono di guardare al futuro<br />
con più di ottimismo, ma non ci permettono di<br />
abbassare la guardia rispetto all'utilizzo delle risorse<br />
necessarie e già deliberate (43 milioni di<br />
euro) per la ripresa ed il completamento dei lavori<br />
della diga sul Chiascio di Valfabbrica”. Lo<br />
scrive il consigliere regionale del Partito Democratico,<br />
Andrea Smacchi per il quale “da troppo<br />
tempo una parte consistente del territorio <strong>dell'<strong>Umbria</strong></strong><br />
aspetta la conclusione di quella che rischia<br />
di diventare l'ennesima opera incompiuta,<br />
che peraltro riveste un valore strategico anche<br />
per la città capoluogo di regione”.<br />
Smacchi ricorda che grazie alla “disponibilità di<br />
145 milioni di metri cubi annui di acqua, la diga<br />
sarebbe in grado di corrispondere alle necessità<br />
idropotabili di Perugia e di altre città, prima fra<br />
tutte Gubbio, oltre a coprire le esigenze idriche<br />
della maggior parte del territorio irriguo <strong>dell'<strong>Umbria</strong></strong>:<br />
circa 65 mila ettari territoriali dislocati nella<br />
valle umbra sud fino a Spoleto, nella valle del<br />
Tevere fino a Todi e nelle valli minori dei torrenti<br />
Nestore, Caina e Genna”.<br />
“Per questo – prosegue il consigliere regionale<br />
del PD - occorre passare in fretta dalle parole ai<br />
fatti. Dopo la costituzione del nuovo ente, gli organismi<br />
dirigenti dello stesso mettano subito<br />
mano all'iter per l'affidamento dei lavori e consentano<br />
in tempi rapidi la riapertura del cantiere<br />
senza tentennamenti e nuovi ingiustificabili ritardi,<br />
anche attraverso un confronto diretto con le<br />
istituzioni locali a partire dal Comune di Valfabbrica”.<br />
“In un periodo di crisi come quello che stiamo attraversando<br />
– conclude Smacchi -, riuscire a<br />
sfruttare al meglio tutte le risorse a disposizione<br />
è un imperativo categorico rispetto al quale non<br />
può esserci burocrazia o intralcio che regga, le<br />
opportunità di sviluppo vanno colte a pieno e valorizzate<br />
nell'interesse dei cittadini che da anni<br />
chiedono risposte”.<br />
“RIVEDERE TRACCIATO E78, ASCOLTANDO<br />
CITTADINI E COMITATI. NO A ULTERIORI<br />
RINVII” – DOTTORINI (IDV): "QUELLO<br />
SCELTO È IRRAZIONALE PER VIA DELLA<br />
PIASTRA LOGISTICA. PER L'ALTOTEVERE SI<br />
PROSPETTA IL DANNO E LA BEFFA DEL PE-<br />
DAGGIAMENTO"<br />
Perugia, 13 settembre 2011 - "Dobbiamo comprendere<br />
il senso della proposta di Ministero e<br />
Anas. Se si ha veramente intenzione di rivedere<br />
il tracciato individuandone uno più razionale e di<br />
minore impatto, non possiamo che prenderne atto<br />
e lavorare per correggere gli evidenti errori<br />
strategici. Il timore, tuttavia, è che si tratti soltanto<br />
dell'ennesimo escamotage per allontanare<br />
ancora di più la data di completamento dell'opera”.<br />
Con queste parole Oliviero Dottorini, capogruppo<br />
dell'Italia dei Valori in <strong>Consiglio</strong> regionale,<br />
commenta la notizia dell'ennesimo rinvio<br />
per la E78, a seguito della proposta di Ministero<br />
e Anas di rivederne il tracciato.<br />
“Il tavolo tecnico nazionale del 27 settembre –<br />
afferma Dottorini - dovrà essere l'occasione per<br />
chiarire i mille dubbi su un'opera che ha sempre<br />
visto amministrazioni locali e centrodestra fianco<br />
a fianco. Se si ha veramente il coraggio di abbandonare<br />
il pessimo tracciato individuato dalle<br />
amministrazioni locali, noi non faremo mancare il<br />
nostro supporto. Il rischio però è che Ministero e<br />
Anas non facciano altro che rispondere ad esigenze<br />
economiche, con l'intenzione di allontanare<br />
ancora di più la realizzazione dell'opera. Occorre<br />
riaprire invece la discussione sulle ipotesi<br />
di tracciato meno impattanti e più rispettose dell'ambiente,<br />
della storia e del paesaggio alto tiberino,<br />
compresa quella di alcuni noti e stimati tecnici<br />
locali, come l'ingegnere Giovanni Cangi e il<br />
professor Ermanno Bianconi. Quello scelto è un<br />
tracciato irrazionale, individuato solo per rimediare<br />
all'errore della Piastra logistica. Occorre rivederlo<br />
radicalmente. Ad essere danneggiata, altrimenti,<br />
sarà l'intera vallata e gli abitati di Cerbara,<br />
Selci e Lama subiranno una ferita insanabile,<br />
sacrificati sull'altare della Piastra".<br />
"Non vorremmo – conclude – che si continuasse<br />
a forzare la mano e ignorare gli inviti e le proposte<br />
della società civile. Anche perché per i cittadini<br />
dell'Altotevere, a meno di improbabili sussulti<br />
di dignità da parte degli amministratori locali,<br />
oltre al danno ambientale e paesaggistico, si<br />
prospetta la beffa del pedaggiamento, accolto a<br />
braccia aperte dai sindaci di San Giustino e Città<br />
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