Acs 30 giorni - Consiglio Regionale dell'Umbria - Regione Umbria
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FINANZA<br />
RATING UMBRIA: “LA NOSTRA REGIONE<br />
NON E' UN'ISOLA FELICE E SUBISCE UN DE-<br />
CLASSAMENTO PEGGIORE DI ALTRI” - LI-<br />
GNANI MARCHESANI, MODENA E MONNI<br />
(PDL) SUL TAGLIO DEL RATING DECISO DA<br />
STANDARD AND POOR'S<br />
Perugia, 26 settembre 2011 - “Prima di puntare<br />
l'indice contro il Governo, la Giunta regionale dovrebbe<br />
valutare attentamente i propri bilanci e<br />
fare un attento esame di coscienza sulla propria<br />
capacità di indebitamento e soprattutto su come<br />
tenere i conti in ordine senza le derive clientelari<br />
degli ultimi anni. Standard and Poor's, una<br />
delle più prestigiose agenzie di rating, declassa<br />
oltre allo Stato undici tra Regioni, Province e città<br />
metropolitane”. Lo scrivono, in una nota congiunta,<br />
i consiglieri regionali del PdL, Andrea Lignani<br />
Marchesani, Fiammetta Modena e<br />
Massimo Monni che, nell'evidenziare la loro<br />
“non condivisione di un sistema che permette a<br />
pochi analisti di determinare le quotazioni di<br />
mercato ed i tassi di interesse”, rimarcano tuttavia<br />
come “sono stati proprio gli amministratori di<br />
centrosinistra a decantare le qualità di analisi di<br />
dette Agenzie”.<br />
“Per l'<strong>Umbria</strong> – vanno avanti Lignani, Modena e<br />
Monni - la situazione è più grave delle altre perché<br />
non subisce solamente un outlook negativo<br />
del rating da 'A+' ad 'A' ma anche il declassamento<br />
dei titoli di lungo periodo emessi dalla <strong>Regione</strong><br />
con scadenza nel 2017, 2018 e 2019. Come<br />
dire – spiegano - che nei prossimi anni si dovranno<br />
pagare tassi di interesse più alti anche<br />
per i futuri mutui con conseguenze devastanti<br />
per i conti e soprattutto per le future generazioni”.<br />
Secondo Lignani, Modena e Monni “da questa notizia<br />
emergono le bugie, dette più volte in sede<br />
di sessione di bilancio, da parte della Giunta allorché<br />
affermava che il rating di ciascuna <strong>Regione</strong><br />
andava di pari passo con quello dello Stato e<br />
quindi eventuali declassamenti erano da imputare<br />
esclusivamente al Governo. Il fatto che ci siano<br />
declassamenti a macchia di leopardo – osservano<br />
gli esponenti del PdL - e che alcune Regioni<br />
conservino rating superiori, deve però, al di la'<br />
delle polemiche, far suonare un campanello d'allarme<br />
mettendo fine al più presto a una stagione<br />
di sprechi ed aprendone una di ottimizzazione di<br />
risorse a cominciare da una seria riforma endoregionale”.<br />
RATING UMBRIA: “LA SITUAZIONE RISENTE<br />
DI UN CONTESTO NEGATIVO PIÙ GENERALE<br />
MA È EVIDENTE LA RESPONSABILITÀ DELLA<br />
CLASSE DIRIGENTE LOCALE” - NOTA DI<br />
MONACELLI (UDC)<br />
Perugia, 26 settembre 2011 - “Non sfugge di<br />
certo che il declassamento del rating della <strong>Regione</strong><br />
<strong>Umbria</strong> risente di un contesto negativo più<br />
generale, come si evince dalla triste compagnia<br />
nella quale si ritrova la nostra regione, ma proprio<br />
perché l'elenco comprende alcuni enti e non<br />
altri, è evidente la responsabilità anche della<br />
classe dirigente locale”. Così il capogruppo dell'Udc,<br />
Sandra Monacelli che con “estrema preoccupazione”<br />
parla della decisione dell'Agenzia<br />
Standard & Poor's di abbassare il rating della <strong>Regione</strong><br />
<strong>Umbria</strong> da 'A+' ad 'A', evidenziando che<br />
“dopo il giudizio sul debito italiano e su quello<br />
delle grandi banche del paese, ha riconsiderato<br />
anche quello relativo ad 11 enti locali italiani, tra<br />
cui la regione <strong>Umbria</strong>, declassandone la valutazione<br />
a lungo termine sui titoli emessi con scadenza<br />
al 2017, 2018 e 2019”.<br />
Per Monacelli “alcuni interrogativi alla Giunta regionale<br />
si impongono, dettati non soltanto dal<br />
declassamento odierno, ma soprattutto dalla<br />
bontà o meno dei titoli sui quali poggia il relativo<br />
indebitamento. Perché – chiede - si è abbassata<br />
la fiducia del mercato internazionale nei confronti<br />
della <strong>Regione</strong> <strong>Umbria</strong> per l'adempimento del suo<br />
debito? Quanta 'sporcizia' ha acquistato o venduto,<br />
in termini di prodotti finanziari? Quante e<br />
quali sono le relative esposizioni finanziarie? In<br />
sostanza, quanto è avvelenata la finanza umbra?”.<br />
“L'urgenza di avere risposta a queste domande –<br />
rimarca Monacelli - è dettata dalla preoccupazione<br />
per la maggiore difficoltà, a seguito del declassamento<br />
odierno, che la <strong>Regione</strong> incontrerà<br />
da parte del mercato ad acquistare i propri prodotti<br />
o comunque dall'aumento dei costi degli<br />
stessi. Le conseguenze – conclude - peserebbero<br />
ulteriormente sul bilancio regionale, con tutte le<br />
implicanze sulle varie voci e quindi in sostanza<br />
sui servizi al cittadino”.<br />
RATING UMBRIA: “LA GIUNTA RIFERISCA<br />
IN COMMISSIONE SUI TITOLI EMESSI SUI<br />
MERCATI ESTERI DALLA REGIONE” - ZAF-<br />
FINI (FARE ITALIA) SUL DECLASSAMENTO<br />
DEL RATING DELL'UMBRIA DA PARTE DI<br />
S&P<br />
Perugia, 26 settembre 2011 - “La Giunta venga a<br />
riferire in prima Commissione sui titoli emessi sui<br />
mercati esteri dalla <strong>Regione</strong>”. Così Franco Zaffini<br />
(Fare Italia), che interviene sulla questione<br />
relativa al declassamento del rating dell’<strong>Umbria</strong><br />
ad opera di Standard and Poor’s. e annuncia una<br />
interrogazione in proposito.<br />
“Dopo l’avvisaglia dello scorso giugno – spiega il<br />
consigliere d’opposizione - con la quale Moody’s,<br />
altra importante agenzia di rating, aveva messo<br />
sotto osservazione la <strong>Regione</strong> <strong>Umbria</strong>, oggi arriva<br />
la doccia fredda di S&P, a confermare ciò che<br />
denunciamo da tempo: l’Amministrazione regionale<br />
si è comportata con una certa disinvoltura<br />
sui mercati finanziari, denunce che sono state liquidate<br />
dall’allora assessore Riommi con l’accusa<br />
di disfattismo”.<br />
“In certi casi – prosegue Zaffini – non è certo<br />
piacevole avere il ruolo delle Cassandre, ma, visto<br />
che di denaro pubblico si tratta, è quanto<br />
meno doveroso chiedere trasparenza e rigore.<br />
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