Acs 30 giorni - Consiglio Regionale dell'Umbria - Regione Umbria
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Energia<br />
ENERGIE RINNOVABILI: “LA REGIONE RI-<br />
VEDA IL REGOLAMENTO INSERENDO L'EC-<br />
CEZIONE IN DEROGA DI NON IDONEITÀ<br />
COME CONCORDATO COL COMUNE DI FOS-<br />
SATO DI VICO” - NOTA DI SMACCHI (PD)<br />
Perugia, 12 settembre 2011 - “La <strong>Regione</strong> riveda<br />
il regolamento per le energie rinnovabili ed inserisca<br />
l'eccezione in deroga di non idoneità come<br />
concordato col Comune di Fossato di Vico. Esistono<br />
tutte le possibilità per creare un parco eolico<br />
a cavallo dei Comuni di Gualdo Tadino e Fossato<br />
di Vico”. Lo scrive, in una nota, il consigliere<br />
regionale del Partito democratico, Andrea<br />
Smacchi che ricorda come “dal 20 Luglio 1999 il<br />
Comune di Fossato di Vico ha messo in funzione<br />
due pale eoliche che producono 1,5 Mgw di e-<br />
nergia e fin da allora ha iniziato a lavorare per<br />
cercare di creare un vero e proprio parco eolico<br />
in grado di sfruttare al meglio le potenzialità di<br />
sviluppo che lo stesso potrebbe garantire, avviando<br />
un confronto con la <strong>Regione</strong> <strong>Umbria</strong> che<br />
negli ultimi nove mesi si è ancor più approfondito”.<br />
“Prima della pubblicazione in Gazzetta Ufficiale<br />
del regolamento regionale sulle energie rinnovabili<br />
dello scorso 5 Agosto – ricorda Smacchi -,<br />
Comune di Fossato di Vico e <strong>Regione</strong> avevano<br />
concordato sull'impianto già esistente un'eccezione<br />
in deroga sulla non idoneità che avrebbe<br />
consentito un ampliamento fino a 10 Mgw di potenza,<br />
ma inspiegabilmente e senza comunicazione<br />
alcuna, all'ultimo momento tale accordo è<br />
venuto meno e nel regolamento emanato viene<br />
di fatto resa impossibile qualsiasi possibilità di<br />
ampliamento. A fronte delle più che legittime rimostranze<br />
del Comune di Fossato di Vico - continua<br />
il consigliere regionale del Pd -, la <strong>Regione</strong><br />
ha riconosciuto di aver commesso un errore nella<br />
stesura del regolamento, errore che va sanato<br />
nel più breve tempo possibile, attraverso la convocazione<br />
immediata di un tavolo di confronto<br />
fra amministratori e tecnici di Comune e <strong>Regione</strong>”.<br />
Per Smacchi è necessario “sviluppare con solerzia<br />
un progetto che potrebbe consentire non solo<br />
al Comune di Fossato di Vico, ma anche a quello<br />
di Gualdo Tadino, di creare un unico parco eolico<br />
nella zona di confine fra le due città, che prevede<br />
l'interessamento dei terreni siti in località Valmare.<br />
Le possibilità reali di produrre 20 – 25 Mgw ci<br />
sono tutte - assicura - ed in più non va sottovalutato<br />
che esiste già una centrale elettrica sopra<br />
la linea ferroviaria di Fossato di Vico in grado di<br />
assorbire e distribuire sull'intero territorio tutta<br />
l'energia che verrebbe prodotta.<br />
Un'opportunità di sviluppo – conclude Smacchi -<br />
che non può essere affossata dalla burocrazia o<br />
da presunti quanto inspiegabili errori formali e<br />
che un territorio così duramente colpito dalla crisi<br />
come quello della fascia appenninica non può<br />
certo farsi sfuggire”.<br />
CENTRALE ENEL DI BASTARDO: “L'IMPIAN-<br />
TO DECLASSATO A RISERVA FREDDA E AD<br />
UN UTILIZZO LIMITATO – MONACELLI<br />
(UDC) INTERROGA LA GIUNTA SUGLI EF-<br />
FETTI ECONOMICI, OCCUPAZIONALI E<br />
STRATEGICI DELLA DECISIONE ENEL<br />
Perugia, 15 settembre 2011 – La Centrale Enel di<br />
Bastardo, impianto riconvertito da lignite a carbone<br />
negli ultimi anni '90, capace di produrre<br />
150 megawatt e considerato strategico sia per<br />
collocazione che per qualità produttiva, di recente<br />
è stato declassato, fino alla dichiarazione di<br />
'riserva fredda' decisa dall'Enel lo scorso febbraio.<br />
Lo afferma il capogruppo Udc in <strong>Consiglio</strong> regionale<br />
Sandra Monacelli che sul ridimensionamento<br />
dell'impianto interroga la Giunta regionale<br />
evidenziando che questo ripensamento dell'Enel<br />
sta provocando problemi e forti tensioni in diversi<br />
ambienti, a partire dal Porto di Ancona dove<br />
arrivano le 400mila tonnellate annue di carbone<br />
necessarie al funzionamento della centrale.<br />
Monacelli spiega infatti che l'autorità portuale di<br />
Ancona sta valutando l'ipotesi di annullare la<br />
concessione per il trasporto del carbone su ferrovia<br />
fino a Bastardo; mentre la cooperativa che<br />
gestisce il trasporto su gomma sta ripensando la<br />
sua organizzazione, a fronte del basso indice di<br />
utilizzo dei mezzi, rispetto agli investimenti fatti.<br />
Nel far presente che l'Enel ha ridotto il budget<br />
specifico per Bastardo ad un solo mese di funzionamento<br />
al Monacelli e chiede come sia possibile<br />
che venga ridimensionato un impianto che offre<br />
elevatissime garanzie di impatto ambientale e di<br />
qualità dell'aria misurata costantemente dall'Arpa.<br />
Nel merito Il capogruppo Udc evidenzia che solo<br />
fino al 2009 la centrale di Bastardo ha fatto registrare<br />
un elevatissimo indice di utilizzo. Proprio<br />
per questo, conclude la Monacelli, non sono accettabili<br />
le decisioni ultime dell'Enel, “proprio nel<br />
momento in cui la crisi libica ha sospeso le forniture<br />
di combustibile verso l'Italia”.<br />
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