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Acs 30 giorni - Consiglio Regionale dell'Umbria - Regione Umbria

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FINANZA<br />

Noi, a differenza degli amministratori umbri che<br />

si rifugiano dietro lo spauracchio delle manovre<br />

finanziarie, non chiediamo le dimissioni di alcuno,<br />

semplicemente pretendiamo che chi governa<br />

lo faccia prendendosi le proprie responsabilità e<br />

venga a riferire sullo stato dei vari swap e derivati,<br />

illustrando dettagliatamente i motivi della<br />

bocciatura da parte della società di rating e chiarendo<br />

una volta per tutte lo stato dei conti<br />

dell’<strong>Umbria</strong>, anche in vista dei tagli già annunciati<br />

e che intervereranno sugli esercizi 2012-<br />

2013”.<br />

Non basta inveire – conclude Zaffini -, bisogna<br />

saper programmare, anticipando i problemi e<br />

predisponendo soluzioni. Ricordiamo, ad esempio,<br />

che nel 2008 la nostra regione aveva concluso<br />

con la Dexia, finanziaria belga, una complessa<br />

operazione per 2<strong>30</strong> milioni di euro. Ad<br />

oggi – si domanda - che ne è di quella operazione<br />

e delle altre concluse sul mercato internazionale?”.<br />

RATING UMBRIA: “IL DECLASSAMENTO DE-<br />

CISO DA S&P È UN CAMPANELLO D'ALLAR-<br />

ME CHE NON PUÒ ESSERE SOTTOVALUTA-<br />

TO” - CIRIGNONI (LEGA NORD) CHIEDE AL-<br />

LA PRESIDENTE MARINI DI RIFERIRE IN<br />

AULA<br />

Perugia, 26 settembre 2011 - “Il declassamento<br />

deciso dall'Agenzia di rating S&P (Standard and<br />

Poor’s) nei confronti dalla <strong>Regione</strong> <strong>Umbria</strong> e dei<br />

titoli dalla stessa emessi, è un campanello di allarme<br />

che non può essere sottovalutato. Per<br />

questo riteniamo che la presidente della Giunta,<br />

Catiuscia Marini, debba riferire in merito nella<br />

prossima seduta del <strong>Consiglio</strong> regionale”. Così il<br />

capogruppo della Lega nord, Gianluca Cirignoni<br />

per il quale, “questa situazione, dopo Sanitopoli,<br />

è la conferma che l '<strong>Umbria</strong> non è un isola felice.<br />

La colonizzazione politico amministrativa che il<br />

Partito democratico e soci hanno fatto dell'amministrazione<br />

regionale - conclude il capogruppo<br />

del Carroccio -, unita alla creazione di uno stipendificio<br />

per produrre voti, sta dando i risultati<br />

nefasti che era facile attendersi”.<br />

RATING UMBRIA: “SONO LE SCELTE DEL<br />

GOVERNO BERLUSCONI A FAR DECLASSARE<br />

LA NOSTRA REGIONE” - PER SMACCHI (PD)<br />

“ I CONTI DELL'UMBRIA SONO TRA I MI-<br />

GLIORI D’ITALIA AL PARI DELLE MIGLIORI<br />

REGIONI DEL NORD<br />

Perugia, 26 settembre 2011 - “La decisione di<br />

declassare la nostra regione è la diretta conseguenza<br />

delle decisioni e della politica del Governo<br />

Berlusconi che ancora a giugno negava, in<br />

Parlamento, le difficoltà dei nostri conti e la necessità<br />

di varare una manovra finanziaria. I nostri<br />

cittadini si dovrebbero sentire offesi ed umiliati<br />

rispetto a chi, più o meno furbescamente,<br />

fino ad oggi ha continuato a fare finta di niente.<br />

A coloro vorrei domandare se, con S&P, una <strong>Regione</strong><br />

può avere un rating superiore allo Stato di<br />

cui fa parte e che garantisce i suoi debiti”. Lo<br />

scrive il consigliere del partito democratico Andrea<br />

Smacchi in merito alla decisione di Standard<br />

and Poor’s di portare il rating della <strong>Regione</strong><br />

<strong>Umbria</strong> da 'A+' ad 'A'.<br />

“Nell’agosto del 2008 – ricorda Smacchi - S&P<br />

ritirò il rating 'A+' della Lombardia su richiesta<br />

della stessa regione perché: In caso di declassamento<br />

dell'Italia, c'è un automatico downgrade<br />

della regione, mentre in caso di merito rimane il<br />

'cap' del rating dell'Italia. Il rating della nostra<br />

regione, continua l'esponente del Pd - senza il<br />

fardello e l’ilarità del giudizio mondiale circa lo<br />

stato dell’economia nazionale e circa le soluzioni<br />

varate con la manovra del Governo Berlusconi,<br />

sarebbe addirittura superiore di due classi. Solo il<br />

Partito democratico – spiega Smacchi -, ha depositato<br />

alla Camera dei Deputati un progetto di<br />

legge che prevede la riduzione dei costi della politica,<br />

l’abolizione dei vitalizi e il passaggio al sistema<br />

contributivo per i versamenti dei parlamentari,<br />

oltre ad un serio programma di privatizzazioni<br />

per abbattere il debito pubblico”.<br />

“Nella nostra regione, - osserva Smacchi - ci sono<br />

tante riforme da portare a termine per ridurre<br />

i costi degli apparati sia politici che amministrativi,<br />

tante altre se ne possono proporre, ma di certo<br />

non ci servono coloro che tifano per la disfatta<br />

totale. I conti della nostra <strong>Regione</strong> sono tra i migliori<br />

d’Italia al pari delle migliori regioni del<br />

Nord, piuttosto alcuni dovrebbero spiegare come<br />

mai la misura prevista nella manovra regionale<br />

per la trasformazione dei rapporti lavorativi a<br />

tempo indeterminato con una rimodulazione<br />

dell’Irap per l’azienda che assume, è stata impugnata<br />

dal Governo Berlusconi. Nelle misure allo<br />

studio del duo Berlusconi - Tremonti per il rilancio<br />

dell’economia – evidenzia il consigliere regionale<br />

- si prevedrebbe addirittura la possibilità di<br />

rivalutare, in un solo colpo, le rendite catastali<br />

della prima abitazione del 15-20 per cento, ma<br />

nessuno di quelli che oggi urla al buio ha il coraggio<br />

di dire se è giusto o meno tassare il capitali<br />

rientrati con lo scudo fiscale o applicare una<br />

patrimoniale sui grandi capitali immobiliari per<br />

coloro che, da generazioni, vivono di rendita<br />

senza contribuire né a generare lavoro né a rischiare<br />

il proprio capitale investendo<br />

nell’economia reale”.<br />

“Mi auguro - conclude Smacchi -, che si torni a<br />

quello spirito unitario e super partes assolutamente<br />

imprescindibile per portare a termine le<br />

grandi riforme e disegnare un assetto regionale<br />

che sia proiettato verso una positiva ripresa<br />

dell’occupazione e del benessere. Questo è il<br />

ruolo della politica con la P maiuscola”.<br />

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