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Acs 30 giorni - Consiglio Regionale dell'Umbria - Regione Umbria

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POLITICA/ATTUALITà<br />

re il provvedimento del Governo come il toccasana<br />

per la soluzione dei problemi del Paese, mentre,<br />

come si evince chiaramente leggendolo bene,<br />

lo stesso non fa altro che scaricare sulle Regioni<br />

l’onere della scelta e rischia di costruire<br />

nuovi e più complessi livelli di controllo che rischiano<br />

di andare a complicare ulteriormente la<br />

vita dei cittadini”. Lo scrive, in una nota, il consigliere<br />

regionale del Pd, Andrea Smacchi per il<br />

quale “più che lanciarsi in strali che nulla hanno<br />

a che vedere con la normale dialettica politica,<br />

sarebbe interessante un confronto nel merito del<br />

provvedimento, che autorevoli osservatori, non<br />

certo di centro–sinistra, hanno già definito 'escamotage'”.<br />

Per Smacchi, “molto meglio sarebbe non farsi<br />

prendere dalla spinta demagogica e populista di<br />

cui il nostro Premier è maestro e che sembra a-<br />

ver contaminato anche autorevoli esponenti del<br />

PdL locale disposti anche a sacrificare la rappresentatività<br />

dei territori che li ha eletti. Il Partito<br />

Democratico – continua il consigliere regionale -<br />

ha proposto soluzioni nettamente più innovative<br />

di un semplice 'Editto di Ponzio Pilato' e il confronto<br />

nel merito metterebbe a nudo tutte le<br />

contraddizioni di un provvedimento furbesco e<br />

rabberciato, licenziato a solo uso e consumo dei<br />

media e dato in pasto all’opinione pubblica nel<br />

disperato tentativo di risalire una china che ormai<br />

evidentemente il Governo non riesce più ad<br />

invertire. Sarebbe utile – commenta Smacchi -<br />

che i rappresentanti del PdL dicessero ai cittadini<br />

come mai sono scomparse dal testo definitivo<br />

della manovra misure come il tetto agli stipendi<br />

dei parlamentari previsto nella bozza del 23 giugno,<br />

adeguata poi ai valori europei più alti o il<br />

provvedimento inserito nella bozza di luglio dove<br />

si diceva che, dopo la scadenza dell’incarico,<br />

nessun titolare di carica pubblica avrebbe continuato<br />

a fruire di pensioni e vitalizi”.<br />

“Per quanto mi riguarda - continua Smacchi -,<br />

preferisco restare nel merito delle questioni e rivendico,<br />

anche sul tema dei costi della politica, di<br />

avere chiesto per primo, pubblicamente, di discutere<br />

dell’abolizione dei vitalizi per i consiglieri regionali,<br />

proposta che l’Ufficio di Presidenza sta approfondendo<br />

molto seriamente e sulla quale mi<br />

auguro si possa trovare una ampia convergenza.<br />

Purtroppo – osserva -, nei discorsi della minoranza<br />

non vi è traccia neanche dello sconto che i parlamentari<br />

si sono fatti di notte, stile prima repubblica<br />

o del rischio di una proliferazione di una moltitudine<br />

di unioni di Comuni. Evidentemente –<br />

conclude Smacchi - è molto più facile fare propaganda<br />

e cercare di mantenere la poltrona dalle<br />

uova d’oro che affrontare la realtà”.<br />

COSTI DELLA POLITICA: “VIA IL VITALIZIO<br />

DEI CONSIGLIERI REGIONALI ATTUALI E<br />

FUTURI; SOLIDARIETÀ DEL 10 PER CENTO A<br />

CHI NE GODE COME DIRITTO ACQUISITO –<br />

PRESENTATA ALLA STAMPA LA PROPOSTA<br />

DI LEGGE DI PRC-FDS<br />

Perugia, 9 settembre 2011 – “Siamo preoccupati<br />

degli effetti dilaganti che può creare l'antipolitica<br />

in un paese come il nostro che ha già conosciuto<br />

svolte autoritarie ed antidemocratiche; ma siamo<br />

anche convinti che una parte della classe politica,<br />

compresi i consiglieri regionali, goda oggi di privilegi<br />

effettivi non più accettabili per nessuno”.<br />

Così il gruppo regionale di Prc di Palazzo Cesaroni,<br />

capogruppo Damiano Stufara, vice presidente<br />

dell'Aula Orfeo Goracci con a fianco il segretario<br />

provinciale, Enrico Flamini, hanno motivato<br />

in una conferenza stampa a Palazzo Cesaroni,<br />

il significato della proposta di legge finalizzata<br />

all’abrogazione dell’istituto del vitalizio.<br />

Nel testo, illustrato dai due esponenti di Prc-Fds,<br />

si prevede di fatto l'abolizione secca ed immediata<br />

di tutti gli assegni che dovrebbero percepire<br />

gli attuali consiglieri in carica a fine mandato e<br />

quelli dei futuri eletti; cessa parimenti l’obbligo<br />

del pagamento dei contributi di previdenza e solidarietà<br />

a carico dei consiglieri attuali, a cui verranno<br />

restituite le quote già versate<br />

“Non si può abolire il vitalizio a chi già lo percepisce<br />

– è stato spiegato -, perché è diventato un<br />

diritto soggettivo tutelato dalla legge, ma a carico<br />

degli ex colleghi a riposo prevediamo di istituire<br />

un prelievo di solidarietà del dieci per cento,<br />

per la durata di cinque anni prorogabili, destinato<br />

ad alimentare il fondo già esistente per il<br />

sostegno delle famiglie vulnerabili. Attualmente<br />

gli ex consiglieri che percepiscono l’assegno vitalizio<br />

sono 93: costo 3 milioni di euro annui di cui<br />

il 76 per cento a carico della fiscalità generale e il<br />

restante 22 pagato dai colleghi in carica”.<br />

Spiegando le ragioni più profonde della scelta di<br />

presentare una proposta di legge da soli, come<br />

Prc-Fds, Damiano Stufara - che ha ricordato il<br />

“Berlinguer della questione morale e della austerità,<br />

alla quale si dovrebbe tornare ora” - ha anche<br />

detto, “non ci piacciono molto le proposte già<br />

fatte, come quella autorevole del presidente dell'Assemblea<br />

Eros Brega che dovrebbe scattare<br />

solo nel 2015 per i nuovi eletti, e nemmeno quella<br />

dell'Idv che punta a rimodulare il vitalizio a<br />

quantificarlo con calcoli diversi, ma di fatto senza<br />

eliminare i privilegi”.<br />

Esplicito anche il vice presidente del <strong>Consiglio</strong><br />

Orfeo Goracci, “l'antipolitica dilagante, nei confronti<br />

della quale questa proposta manda un segnale<br />

chiaro invitando gli altri gruppi ad esprimersi,<br />

nasce nel momento in cui Governo e Parlamento<br />

non hanno il coraggio di abbassare i loro<br />

privilegi e varano un contributo di solidarietà che<br />

viene applicato solo a chi guadagna mille euro al<br />

giorno”.<br />

Nel corso della conferenza stampa è stato detto<br />

anche che il fondo per alimentare i vitalizi è cresciuto<br />

di un terzo dal 2005; e che il loro partito<br />

sta lavorando anche ad una legge sulle indennità<br />

e sul funzionamento della democrazia.<br />

Critiche sono state espresse nei confronti della<br />

proposta del Governo di ridurre il numero dei<br />

consiglieri regionali, “è un atto anticostituzionale<br />

che vuole solo incentivare i bipartitismo”, e della<br />

riduzione dei parlamentari, “meglio dimezzare i<br />

loro stipendi: risparmiare è giusto, ma non sul-<br />

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