01.01.2015 Views

SCIPIONE GUARRACINO, Le età della Storia. I concetti di Antico ...

SCIPIONE GUARRACINO, Le età della Storia. I concetti di Antico ...

SCIPIONE GUARRACINO, Le età della Storia. I concetti di Antico ...

SHOW MORE
SHOW LESS

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

pieno e tardo Me<strong>di</strong>oevo". In entrambi i casi va tuttavia chiarito se la scelta dei due<br />

momenti <strong>di</strong> svolta (per esempio il 1000 e il 1300) è ancora puramente convenzionale<br />

o se invece intende affrontare la più impegnativa e compromettente ricerca <strong>di</strong> una<br />

perio<strong>di</strong>zzazione sostanziale, relativa cioè ai tempi <strong>di</strong> una determinata civiltà, ovvero<br />

sistema sociale, economico e culturale. "Civiltà" può, in effetti, sembrare un concetto<br />

troppo vago o, al contrario, ben determinato e applicabile solo su scale temporali<br />

molto più ampie. Siamo con ciò ri-mandati alla <strong>di</strong>fficile questione dei rapporti fra<br />

Antichità e Me<strong>di</strong>oevo e fra Me<strong>di</strong>oevo ed Età moderna come fasi <strong>di</strong> un'unica civiltà<br />

"occidentale", sulla quale avremo ancora qualcosa da <strong>di</strong>re nel prossimo paragrafo.<br />

Limitiamoci per ora a riconoscere che non pochi stu<strong>di</strong>osi sono piuttosto propensi a<br />

considerare come una civiltà a sé il loro Me<strong>di</strong>oevo. La definizione delle sue coor<strong>di</strong>nate<br />

temporali richiede prima <strong>di</strong> tutto <strong>di</strong> ridare un po' <strong>di</strong> vita a fossilizzate<br />

convenzioni come quella "dal 476 al 1492" dei nostri manuali. I caratteri specifici<br />

dell'epoca sono, quasi per definizione, quelli del pieno o "alto" Me<strong>di</strong>oevo, dei secoli<br />

XI-XIll. Intitolandosi La civiltà dell'Occidente me<strong>di</strong>evale, l'opera <strong>di</strong> sintesi pubblicata<br />

nel 1969 da J acques <strong>Le</strong> Goff poneva appunto una specifica civiltà come oggetto<br />

<strong>della</strong> sua indagine e la delimitava spazialmente riferendosi all' "Occidente" (cosa che<br />

lascia supporre che il Me<strong>di</strong>oevo sia anche una ripartizione interna a un'entità più<br />

ampia). Dal punto <strong>di</strong> vista temporale, inoltre, più <strong>di</strong> quattro quinti del libro erano<br />

de<strong>di</strong>cati al periodo compreso fra il 950 e il 1330. Questo è il Me<strong>di</strong>oevo in senso<br />

stretto. Esso ha naturalmente degli antecedenti, ma il suo "inizio" non pare<br />

collocabile più in<strong>di</strong>etro del Vll secolo. La scoperta <strong>della</strong> "Tarda antichità", uno<br />

specifico periodo <strong>della</strong> storia del mondo antico che si prolunga per <strong>di</strong>versi secoli, ha<br />

scavalcato e cancellato il 476 e ogni altra cesura riferita al V secolo. Citando Paolo<br />

Delogu, si può <strong>di</strong>re che:<br />

L'unità del Me<strong>di</strong>oevo deve essere ravvisata non tanto nella permanenza invariata <strong>di</strong><br />

alcuni caratteri fondamentali, quanto nella coerenza <strong>della</strong> loro evoluzione, secondo<br />

un andamento che può essere considerato come una curva che parte molto in basso<br />

tra vi e vii secolo, tende verso l' alto e raggiunge il culmine tra xii e xiii secolo, per<br />

poi cambiare <strong>di</strong>rezione volgendo verso il basso, senza però tornare ai livelli <strong>di</strong><br />

partenza ed anzi pre<strong>di</strong>sponendosi per un nuovo cambiamento <strong>di</strong> <strong>di</strong>rezione verso la<br />

fine del Quattrocento.<br />

Lasciamo per ora in sospeso la questione <strong>della</strong> "fine del Me<strong>di</strong>oevo" (ci torneremo nel<br />

paragrafo 5). Un punto <strong>di</strong> estrema importanza da mettere in rilievo è che, dopo aver<br />

visto un Me<strong>di</strong>oevo poco "me<strong>di</strong>evale", il Me<strong>di</strong>oevo che stiamo ora <strong>di</strong>scutendo non è<br />

particolarmente "me<strong>di</strong>o", né nel senso letterale, né in quello metaforico <strong>della</strong><br />

tra<strong>di</strong>zione storiografica. "Me<strong>di</strong>o" è un termine relativo, che non può fungere da<br />

pre<strong>di</strong>cato semplice <strong>di</strong> un soggetto, così come, per esempio, <strong>di</strong> una società si <strong>di</strong>ce che<br />

è industriale o agricola; la denominazione <strong>di</strong> "me<strong>di</strong>evale" presuppone tre termini, l'età<br />

<strong>di</strong> mezzo, l'antichità e il rinasciment,o modernità. Anche se per affezione<br />

continuiamo a parlare <strong>di</strong> Me<strong>di</strong>oevo, vedere quell'epoca come una civiltà a sé<br />

comporta parlare del suo inizio senza riferirsi all' Antichità. Prima, nei secoli III-VII,<br />

12

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!