SCIPIONE GUARRACINO, Le età della Storia. I concetti di Antico ...
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portarono il nome <strong>di</strong> "unni" o le sue varianti, non è necessario considerarli uno stesso<br />
popolo in movimento da un capo all'altro dell' Asia centrale. Il nome "unni" può<br />
essere ben circolato da un gruppo etnico e linguistico all'altro; si può anzi considerare<br />
un dato <strong>di</strong> fatto che il nome "unni" sia passato e ripassato dal I al IV secolo da gruppi<br />
europoi<strong>di</strong> (gli "unni bianchi") a gruppi proto-turchi e proto-mongoli. Se poi<br />
consideriamo il protrarsi delle invasioni noma<strong>di</strong> in Cina nel III e IV secolo e delle<br />
lotte continue fra gruppi <strong>di</strong>versi, l'intervallo fra il 220 e il 375 (l'anno in cui gli unni<br />
comparvero per la prima volta a Occidente) non appare del tutto incolmabile. Non<br />
molto tempo dopo l'Asia centrale offrì un altro esempio (questa volta maggiormente<br />
provato) <strong>di</strong> spostamento su lunghe <strong>di</strong>stanze e su un lungo arco <strong>di</strong> tempo <strong>di</strong> uno stesso<br />
impero nomade: gli avari comparvero in Cina settentrionale al principio del V secolo<br />
(venendo chiamati "juan-juan" o "ruan-ruan") e ricomparvero nella seconda metà del<br />
VI secolo ai confini settentrionali <strong>della</strong> Persia e poi sulla frontiera fra la Pannonia e<br />
l'impero bizantino.<br />
È interessante osservare che adottando il punto <strong>di</strong> vista <strong>della</strong> crisi generale eurasiatica<br />
si è costretti a rivedere in parte il ruolo dei germani nella <strong>di</strong>ssoluzione dell'impero<br />
romano d'Occidente. Tutto ciò che abitualmente si <strong>di</strong>ce sulle cause interne, profonde<br />
e <strong>di</strong> lunga data, <strong>della</strong> crisi dell'impero resta naturalmente vero, e lo stesso vale per la<br />
capacità <strong>di</strong> sopravvivere dell'impero d'Oriente, che pure fu in principio assai più<br />
esposto alla minaccia degli unni. Ma anche quel che viene suggerito dal confronto fra<br />
le scorrerie germaniche del III secolo e le "gran<strong>di</strong> invasioni" del IV-V va tenuto nel<br />
debito conto. La prime, in<strong>di</strong>pendenti dalle vicende del noma<strong>di</strong>smo centroasiatico,<br />
furono alla fme arrestate dallo stato romano; le seconde, provocate dal terrore che<br />
incuteva l'avanzata degli unni, svelarono drammaticamente la debolezza dell'impero<br />
d'Occidente. <strong>Le</strong> scorrerie degli avari nell'VIII secolo e quello degli ungari nel X,<br />
sempre a partire dalla Pannonia/Ungheria, furono le estreme (e anche le ultime in<br />
or<strong>di</strong>ne cronologico) frange del noma<strong>di</strong>smo centroasiatico a toccare l'Europa. Nel<br />
corso del VI secolo l'attacco dei noma<strong>di</strong> delle steppe alla fascia delle civiltà urbanoagricole<br />
che correva dalla Cina all'impero romano si era andato esaurendo.<br />
Me<strong>di</strong>evale<br />
Il "me<strong>di</strong>oevo barbarico" con<strong>di</strong>viso da tutte queste civiltà era finito. Per trovare<br />
un'altra epoca nella quale la storia del continente eurasiatico appare muoversi<br />
secondo un unico "tempo del mondo" dobbiamo attendere l'XI secolo. Fra il 600 e il<br />
1000 l'Europa rimase in rapporto solo con la parte più occidentale dell' Asia, prima<br />
quella inserita nell'impero bizantino e successivamente quella conquistata dagli arabi.<br />
In entrambi i casi è evidente che è solo l'Europa a essere collocata in un'epoca<br />
"me<strong>di</strong>evale". Compiendo solo in parte un abuso concettuale, gli storici hanno a volte<br />
presentato la relazione fra l'Europa dell'alto Me<strong>di</strong>oevo e gli imperi bizantino e arabo<br />
come una relazione fra un'area sottosviluppata e società sviluppate. Dal punto <strong>di</strong> vista<br />
economico l'Europa scambiava materie prime e prodotti agricoli (ferro, legname,<br />
forza-lavoro schiavile, grano) contro prodotti manifatturieri e agricoli più daborati<br />
(tessuti preziosi, spezie, zucchero). Dal punto <strong>di</strong> vista intellettuale l'arretratezza<br />
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