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SCIPIONE GUARRACINO, Le età della Storia. I concetti di Antico ...

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da far perdere il suo risalto alla canonica "età moderna". L'unitarietà <strong>di</strong> questo<br />

periodo è data dalla ripetizione <strong>di</strong> due cicli che si presentano con caratteri <strong>di</strong> forte<br />

comparabilità: al ciclo me<strong>di</strong>evale concluso dalla crisi del Trecento segue un nuovo<br />

ciclo, con il ramo ascendente dello sviluppo economico e demografico cinquecentesco<br />

e la nuova crisi generale del Seicento, ancora segnata dalla triste<br />

associazione <strong>di</strong> carestia, peste (e altre epidemie) e guerra. .<br />

Il XVII secolo è stato per gli storici il terreno <strong>di</strong> scoperta e verifica delle singole<br />

perio<strong>di</strong>che "crisi <strong>di</strong> antico regime", oggetto <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o congiunto <strong>di</strong> economisti e demografi.<br />

In esse una carestia è alle origini <strong>di</strong> una crisi economica, che dall'agricoltura si<br />

estende alle manifatture e alle attività finanziarie, e <strong>di</strong> una crisi <strong>di</strong> "mortalità", che è<br />

variamente connessa con le epidemie dei tempi <strong>di</strong>fficili (tifo, gastroenteriti) e con la<br />

peste. Ciò che produce una crisi generale è il ripetersi con intensità maggiore, a <strong>di</strong>stanza<br />

più ravvicinata e in connessione con gran<strong>di</strong> guerre, <strong>di</strong> tali "crisi <strong>di</strong> antico<br />

regime". La <strong>di</strong>sponibilità <strong>di</strong> documenti demografici ed economici permette <strong>di</strong><br />

rintracciarle più facilmente nel XVII e anche nel XVI secolo, ma non c'è dubbio che<br />

ugualmente il Trecento e il Quartrocento ne offrono occorrenze esemplari. Ma<br />

quando finisce esattamente l'epoca <strong>di</strong> queste crisi Nei decenni fra Seicento e<br />

Settecento la peste scomparve dall'Europa per ragioni sulle quali ancora si <strong>di</strong>scute.<br />

Inoltre dopo il 1720 le guerre assunsero un carattere più limitato e non incisero molto<br />

sul nuovo ciclo <strong>di</strong> sviluppo economico e demografico che si stava aprendo. Ciò non<br />

toglie che anche il XVIII secolo abbia visto il ripetersi <strong>di</strong> sequenze <strong>di</strong> crisi innescate<br />

da una carestia, e una <strong>di</strong> queste fu precisamente connessa con gli eventi rivoluzionari<br />

del 1789. L'Europa rurale <strong>di</strong> <strong>Antico</strong> regime aveva raggiunto due volte i limiti dello<br />

sviluppo, verso il 1300-1320 e verso il 1600-1620; restava elevata la probabilità che<br />

il nuovo ciclo <strong>di</strong> crescita agricola e demografica cominciato dopo il 1720 si<br />

concludesse in maniera analoga ai due precedenti, portando il Me<strong>di</strong>oevo-<strong>Antico</strong><br />

regime fin dentro il XIX secolo. Si può supporre che nel non verificarsi <strong>di</strong> una terza<br />

crisi abbiano giocato la loro parte la "riapertura" <strong>della</strong> frontiera interna (con la<br />

rivoluzione industriale) e <strong>di</strong> quella esterna (con l'emigrazione oltre Atlantico <strong>di</strong> 50<br />

milioni <strong>di</strong> europei fra il 1820 e il 1914).<br />

Il protrarsi del lunghissimo Me<strong>di</strong>oevo ben oltre la fine del XV secolo presenta<br />

comunque molti altri aspetti, oltre a quelli economici e demografici. L'espressione<br />

Ancien régime <strong>di</strong>venne <strong>di</strong> uso comune nella Francia rivoluzionaria del 1790-91,<br />

avendo lo stesso significato <strong>di</strong> "regime feudale", ciò che l'Assemblea nazionale aveva<br />

<strong>di</strong>chiarato «completamente <strong>di</strong>strutto» con i decreti <strong>di</strong>scussi e approvati fra il 4 e l'11<br />

agosto 1789. A sua volta "regime feudale" era una nozione molto più estesa <strong>della</strong><br />

speciale con<strong>di</strong>zione giuri<strong>di</strong>ca cui erano soggette le terre denominate feu<strong>di</strong> (e in<br />

genere del complesso delle norme che limitavano la proprietà privata borghese e<br />

conta<strong>di</strong>na) e costituiva in gran parte l'essenza del Me<strong>di</strong>oevo oscuro condannato dagli<br />

illuministi. Ma mentre i feu<strong>di</strong> erano un'istituzione che era riuscita a sopravvivere per<br />

mille anni, altri aspetti dell'<strong>Antico</strong> regime erano storicamente più recenti e<br />

riconducevano alla società <strong>di</strong> or<strong>di</strong>ni, <strong>di</strong> "stati" o <strong>di</strong> "corpi" i cui tratti stabili si erano<br />

venuti definendo nel Duecento se non nel basso Me<strong>di</strong>oevo. Fanno parte dell' <strong>Antico</strong><br />

regime così inteso i privilegi, che riguardavano in primo luogo la nobiltà, ma che per<br />

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