SCIPIONE GUARRACINO, Le età della Storia. I concetti di Antico ...
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caso dai dori. Ma è su alcuni altri esemplari <strong>di</strong> me<strong>di</strong>oevo che vorremmo soprattutto<br />
richiamare l'attenzione, a cominciare da quello cinese. Jacques Gernet ha intitolato "Il<br />
me<strong>di</strong>oevo" la parte del suo libro Il mondo cinese sul periodo compreso fra la fine del<br />
II secolo e il 589, con il ristabilimento dell'unità <strong>della</strong> Cina sotto la <strong>di</strong>nastia Sui,<br />
oppure il 626, con il consolidamento <strong>della</strong> <strong>di</strong>nastia T'ang. Il paragone con il<br />
Me<strong>di</strong>oevo europeo è ovviamente limitato dal fatto che quello cinese è molto più<br />
breve, perché dura solo poco più <strong>di</strong> quattro secoli. Ma gli elementi che rendono interessante<br />
una comparazione sono troppo numerosi per essere considerati secondari:<br />
non solo la <strong>di</strong>visione in molti regni barbarici, ma anche una crisi religiosa <strong>di</strong> portata<br />
simile all'estinzione del paganesimo ellenistico-romano <strong>di</strong> fronte al cristianesimo.<br />
Come ha scrirto Gernet, «il me<strong>di</strong>oevo cinese è anche un periodo <strong>di</strong> grande fervore<br />
religioso e si può <strong>di</strong>re che la Cina <strong>di</strong> quell'epoca fu bud<strong>di</strong>sta così come fu cristiana la<br />
nostra Europa me<strong>di</strong>evale». La fine del Me<strong>di</strong>oevo cinese comportò nell'VIII secolo un<br />
«ritorno alle fonti <strong>della</strong> tra<strong>di</strong>zione classica», nel senso <strong>di</strong> un "rinascimento" letterario<br />
e filosofico; la Cina andò anche più in là, perché il governo imperiale ridette il posto<br />
che competeva alle religioni tra<strong>di</strong>zionali e si oppose attivamente al bud<strong>di</strong>smo, fino a<br />
vietare completamente questo culto. D'altra parte, come fanno notare Mario Sabattini<br />
e Paolo Santangelo nella loro <strong>Storia</strong> <strong>della</strong> Cina, se il concetto <strong>di</strong> me<strong>di</strong>oevo si applica<br />
utilmente alla storia cinese, è anche vero che questo Me<strong>di</strong>oevo non conobbe né il feudalesimo<br />
né la capacità del bud<strong>di</strong>smo (a <strong>di</strong>fferenza <strong>di</strong> quanto fece il cristianesimo in<br />
Occidente) <strong>di</strong> porsi «come potere autonomo nei confronti dello stato».<br />
Un'altra <strong>di</strong>fferenza con il Me<strong>di</strong>oevo europeo consiste nel fatto che questo è accaduto<br />
storicamente una sola volta, mentre la Cina ne ha attraversati ancora due o tre. Anche<br />
per il mondo arabo si può parlare con qualche utilità <strong>di</strong> una o più età me<strong>di</strong>evali,<br />
ma è solo sulla prima <strong>di</strong> queste che svolgeremo qualche rapida considerazione,<br />
osservando prima <strong>di</strong> tutto che il "me<strong>di</strong>oevo barbarico" arabo comincia poco dopo che<br />
quello europeo si era avviato a finire. Nel corso dell'XI secolo l'Islam dovette subire<br />
la pressione dei barbari cristiani (spagnoli, franchi, normanni) in Spagna, in Sicilia, in<br />
Palestina. Ma l'analogia più interessante va trovata piuttosto nelle migrazioni dei<br />
turchi selgiuchi<strong>di</strong>. Come era già accaduto all'impero romano con i germani, i turchi<br />
erano stati da principio ammessi come soldati a Baghdad e nei principati islamici<br />
persiani dei Samani<strong>di</strong> e dei Ghaznavi<strong>di</strong>; si erano inoltre convertiti all'Islam, avevano<br />
costituito dei principati barbarici dalla Bactriana alla Persia e infine dal 1055 erano<br />
<strong>di</strong>ventati i protettori militari del califfo <strong>di</strong> Baghdad, un po' come i franchi avevano<br />
fatto nei confronti <strong>della</strong> Chiesa <strong>della</strong> Gallia e più tar<strong>di</strong> dello stesso papa <strong>di</strong> Roma. Ma<br />
fu nel XIII secolo che il me<strong>di</strong>oevo arabo e persiano raggiunse il suo punto più basso,<br />
con le incursioni dei mongoli, la <strong>di</strong>struzione <strong>di</strong> Baghdad e la soppressione del<br />
califfato. Dopo la nuova fase <strong>di</strong> guerre <strong>di</strong>struttive avvenute al tempo <strong>di</strong> Tamerlano,<br />
alcuni stu<strong>di</strong>osi hanno potuto parlare <strong>di</strong> un "rinascimento" islamico (letterario,<br />
artistico, religioso) nel XV-XVI secolo, a Samarcanda, nella Persia sciita, nell'impero<br />
ottomano e nell'In<strong>di</strong>a Moghul; Jean-Paul Roux ha potuto anche azzardare un<br />
paragone fra Lorenzo il Magnifico e alcuni timuri<strong>di</strong> (<strong>di</strong>scendenti <strong>di</strong> Tamerlano) <strong>di</strong><br />
Samarcanda. Un'ultima osservazione riguarda il Giappone, le cui istituzioni militari<br />
hanno colpito l'attenzione <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>osi come Marc Bloch e Robert Boutruche per la<br />
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