Relazione finale - Sapienza
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Il candidato sviluppa un tema molto ampio e ricco di riferimenti e di valutazioni critiche interessanti<br />
soprattutto rispetto alle questioni del ruolo del progetto urbano e della governance. Tuttavia la<br />
molteplicità degli argomenti fa perdere il rigore logico della esposizione.<br />
CANDIDATO N° 3<br />
TEMA A<br />
Giudizio Prof. Marcelloni<br />
Il candidato sviluppa una ricca articolazioni di tematiche ma senza capacità di strutturare una logica<br />
complessiva. Il riferirsi costantemente ad alcune esperienze concrete impedisce una più generale<br />
concettualizzazione.<br />
Giudizio Prof. Lagomarsino<br />
Il candidato nell’affrontare lo sviluppo del tema introduce la metafora neve e la metafora arcipelago<br />
come percorso interpretativo della città contemporanea. Si pongono in evidenza i ruoli delle reti e lo<br />
spazio che viene a determinarsi tra di esse. L’esposizione mostra difficoltà a formulare un quadro<br />
coerente in rapporto alla specificità del tema proposto.<br />
Giudizio Prof.ssa Lorenzetti<br />
Il candidato nella sua trattazione dimostra conoscenza di alcuni casi e delle relative problematiche<br />
sulle quali propone delle valutazioni critiche, ma sviluppa una riflessione con sconfinamento in<br />
campi più generali rispetto alla tematica proposta.<br />
Giudizio collegiale<br />
Il tema, anche se contiene valutazioni critiche, non riesce a costruire un quadro organico delle<br />
problematiche trattate che generalizzi e concettualizzi le esperienze personali sconfinando anche in<br />
tematiche poco attinenti la disciplina.<br />
TEMA B<br />
Giudizio prof. Marcelloni<br />
Anche in questo caso la prevalenza della esperienza personale in alcuni programmi di intervento<br />
produce un indebolimento del ragionamento generale. Il tema, ricco di spunti come le riflessioni sui<br />
limiti della governance , appare poco lineare ed esprime una banalizzazione della complessità delle<br />
posizioni.<br />
Giudizio Prof. Lagomarsino<br />
Il candidato pone in risalto gli aspetti problematici connessi alla quantità, alla molteplicità e alla<br />
complessità che si affrontano nel percorso di avvicinamento dal piano al progetto. E’ posto con<br />
interesse il ricorso alle categorie Quaroniane per la lettura del contesto urbano ma lo sviluppo<br />
proposto non consente di esprimere con chiarezza una strategia operativa per lo sviluppo del<br />
progetto urbano.<br />
Giudizio Prof. Lorenzetti<br />
Il candidato pone attenzione al tema del progetto urbano, ma ne riduce la dimensione disciplinare<br />
agli aspetti meramente attuativi; non convincono i richiami ai processi delle trasformazioni urbane e<br />
territoriali che risultano essere non ben delineati.<br />
Giudizio collegiale<br />
Il tema pur partendo da una interessante classificazione delle problematiche secondo un approccio<br />
quaroniano degli anni ’50, non riesce poi a trovare ed esprimere una coerenza fra i diversi strumenti<br />
che dovrebbero controllare la qualità dei processi di trasformazione urbana.