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Quattro passi nel fiume - Agenzia provinciale per la protezione dell ...

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Risorse e territorio: il paesaggio del Sarca e suoi fruttiCastagne di DrenaLa coltivazione del castagno è storica, viene descritta in un libro sul<strong>la</strong> statisticadel Trentino, stampato <strong>nel</strong> 1852. La castagna dipende dal<strong>la</strong> presenza di partico<strong>la</strong>risedimenti alluvionali e g<strong>la</strong>ciali in quanto necessita di un substrato acido.Broccolo di TorboleNon esistono broccoli uguali a quelli di Torbole: si tratta, infatti, di una pianta adattatae diversificata <strong>nel</strong>le campagne di Torbole e di Santa Massenza e che non si prestaal trasferimento, salvo <strong>per</strong>dere le sue peculiari caratteristiche organolettiche.Ciuiga del BanaleÈ un sa<strong>la</strong>me, tipico prodotto del territorio di San Lorenzo in Banale. La ciuiga ècomposta da carne suina macinata ed amalgamata a rape locali cotte. La storiadel<strong>la</strong> ciuiga è fatta risalire all’incirca al 1875, quando fu <strong>per</strong> <strong>la</strong> prima volta prodottae proposta da un macel<strong>la</strong>io del paese di San Lorenzo in Banale: Palmo Donati. Ilnome “ciuiga” <strong>nel</strong> dialetto locale indica le pigne degli abeti <strong>la</strong> cui forma ricordaquel<strong>la</strong> del salume che ne ha preso il nome.Grappa di SarcheL’arte di “<strong>la</strong>mbiccar” è tradizione di famiglia <strong>nel</strong> piccolo paese di Santa Massenza,“dove ci sono più distillerie che case”: qui si conservano intatti i borghi antichi, lestradine, le antiche case e soprattutto molte <strong>dell</strong>e vecchie distillerie.Vino Nosio<strong>la</strong>È un pregiato vino bianco <strong>la</strong> cui zona di produzione elettiva è <strong>la</strong> Piana di Toblino.Il nome deriva dal termine dialettale “Nosiol” ed è stato conferito al vino grazie alretrogusto di noccio<strong>la</strong> che <strong>la</strong>scia in bocca.Noci del BleggioLa storia ci segna<strong>la</strong> che <strong>nel</strong>l’anno 1579 vi fu una scaramuccia, in una località messaa noci tra i paesi di Fiavé e di Dasindo <strong>nel</strong>le Pievi di Lomaso, fra soldati tedeschie paesani <strong>dell</strong>e Giudicarie. Ciò testimonia, se non altro, che <strong>la</strong> coltivazione del<strong>la</strong>noce del Bleggio affonda le sue radici fin dal Rinascimento. Sono leggermente piùpiccole <strong>dell</strong>e noci comuni ma più saporite, sono molto utilizzate <strong>per</strong> preparare idolci, come il tipico dolce natalizio trentino Zelten.Olive del GardaLa coltura <strong>dell</strong>’olivo <strong>nel</strong>l’Alto Garda risale a tempi antichissimi e storicamente <strong>la</strong>sua presenza è documentata già a partire dal VII e VIII secolo. Il clima partico<strong>la</strong>rmentemite consente <strong>la</strong> coltivazione <strong>dell</strong>’ulivo <strong>nel</strong><strong>la</strong> posizione più settentrionalein Europa. Nel<strong>la</strong> zona <strong>dell</strong>’Alto Garda le varietà (cultivar) d’ulivo maggiormenteutilizzate sono: Frantoio, Casaliva, Leccino, oltre che cultivar autoctone quali Pendolino,Raza, Favarol e Rossa<strong>nel</strong>.60

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