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Teologia fondamentale I

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ealtà trasformata dalla sua azione intelligente e libera (cultura), non riducibile alle semplici causenaturali (riduttivismo, naturalismo). L'uomo inizia il divenire storico e ne è il vero autore 16 . La storiapuò essere considerata, allora, come l'opera libera e cosciente dell'uomo sostenuto dalla speranza. Lanatura ne è solo il presupposto permanente e indispensabile. La sua trasformazione ne è il risultato. Mala storia consiste, anzitutto, nell'azione dell'uomo e, solo secondariamente, nella trasformazione delmondo che, abbandonato a se stesso, svanirebbe nel divenire cosmico.Nel divenire storico, di passato, presente e futuro, vi è continuità e discontinuità. La condizionestrutturale del divenire storico è la sua apertura alla possibile novità del futuro. Perciò passato,presente e futuro sono in rapporto di esclusione-inclusione. Ciascuno esige gli altri, ma non può essereridotto ad essi. Solo il soggetto umano, che trascende il tempo e la successione degli atti, con la suaautocoscienza, consapevolezza e comprensione, può unirli, affinché non restino una pura successionedi momenti discontinui. L'uomo, aperto al futuro, può anticiparlo e trascendere il tempo. La suaintersoggettività è il vincolo di continuità (cultura) tra le varie generazioni che si succedono. Nelletradizioni (culture) opera il dinamismo creatore della storia: coscienza, libertà, speranza. Ladiscontinuità proviene dallo stesso essere prodotto-dai e soggetto-ai dinamismi che presiedono allacontinuità: l'uomo. Egli però esprime libertà, capacità di decisioni e speranza radicale. Anche questofa problema ed è mistero 17 . Tuttavia, egli rivendica per ogni evento storico, azione personale eimpegno comunitario, un senso e valore proprio, che non può essere sminuito a semplice momento, otappa del divenire storico verso il futuro. La ragione è che esprime la persona, la sua verità, dignità eoriginalità insostituibile, che impedisce di ridurla a semplice "parte della totalità". L'uomo integrale larivendica contro ogni ideologia o storicismo (marxismo, eroismo laico ecc.). Nessun processo storico èpura temporalità, mero avanzare nel tempo, ma processo umano in tutte le sue dimensioni,realizzazione di sé, umanizzazione propria e della natura.In tale processo, interagiscono strettamente molti elementi: tecnica, scienza, cultura, economia,politica mass-media, ecc., le cui conseguenze, positive e negative, sono estremamente intricati. Oggifanno temere per la stessa sopravvivenza dell'uomo e del pianeta. L'aspetto più tragico, però, è ilcrescente cumulo di morti che la storia umana si lascia dietro, alienandoli o eliminandolidefinitivamente da se stessa. Tutti, però, dobbiamo morire. Ma allora che senso ha la storia, per ogniuomo e per l'intera umanità? Anche per questa via ogni speranza radicale sprofonda 18 . Pertanto, la solacondizione ontologica accettabile del divenire storico consiste nella trascendenza illimitata dellasperanza-sperante di ogni uomo e dell'intera umanità, nei confronti di tutto ciò che accade nella naturae diviene nella storia. Ma anche in questo caso sorgono domande ineludibili, di eccezionaleimportanza e profondità: A che tende il divenire storico? In che direzione e verso che cosa la storia sitrascende? Qual è il futuro ultimo dell'umanità? Ancora una volta, e anche per questa via, il problemasi rivela escatologico, perché ogni divenire puramente immanente non risolve nulla. L'unica rispostapuò essere solo un Trascendente, Personale, Assoluto, unico futuro per l'uomo. L'uomo, spirito finito,incarnato, in comunione, può finire nell'assoluto silenzio o ineffabilità di fronte a lui. Oppure puòriceverlo come libero dono di grazia e di speranza. O, ancora, può liberamente rifiutarlo, sbarrandosinella sua di-sperazione. Vista in questi termini, la libertà attuantesi nella storia ed espressa nei terminisoggettività e storicità, appare come <strong>fondamentale</strong> dimensione umana, in cui può accadere l'eventoassolutamente gratuito della Rivelazione, esprimibile mediante la Parola, che può essere accolto nellafede 19 .16 A. Millan, Ontología de l'existencia histórica, Madrid 1955; Alfaro, Rivelazione cristiana, 46-47; K. Löwith, El sentido de la historia, Madrid 1956.17 O Köhler, "Storia Universale", in Sacramentum Mundi, 8, 106-122; Alfaro, Rivelazionecristiana, 48-49; R. Aron, Introduction à la philosophie de l'histoire, Paris 1948.18 N. Berdjaev, Il senso della storia, Milano 1975; Alfaro, Rivelazione cristiana, 50-52.19 S. Mazzilli, I sommi problemi. I problemi del soggetto, Padova 1963; Alfaro, Rivelazionecristiana, 53-54; 63-66; R. Giorda, L. Cimmino (a cura), La coscienza nel pensiero moderno econtemporaneo, Roma 1978.37

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