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Teologia fondamentale I

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partecipazione degli uomini a tutti i campi del progresso umano 25 . Il modello cristiano include ilcredere e lo sperare in Cristo e, in lui, aver fiducia nella capacità dell'uomo d'impegnarsi per unmigliore futuro dell'umanità nel mondo. La prassi, come dimensione intrinseca della fede, è oggettodella teologia. Il cristiano deve impegnarsi concretamente per il futuro nuovo, per una umanità piùgiusta e libera. La "riserva escatologica" esclude ogni identificazione del Regno con qualsiasiconquista e struttura sociale concreta e orienta alla prassi della speranza e dell'amore cristiano, allalibertà e giustizia espresse in una dimensione pure sociale. Se dobbiamo distinguere i diversi aspettiinclusi nella fede, non possiamo dimenticare l'unità del suo atto vitale che è insieme: conoscenza,scelta, azione e finalità escatologica.Anche se una certa distinzione fra la fede, la speranza e l'amore, è fondata, dobbiamo tenere semprepresente la loro reciproca inseparabilità e immanenza 26 . Potremmo parlare di più dimensioni di unostesso atteggiamento <strong>fondamentale</strong>. La speranza conferisce alla fede il suo dinamismo escatologico.L'amore dà alla speranza la sua dimensione comunitaria. Nell'unità indivisa fede-speranza-amore ècompiuto e anticipato il dono assoluto e sempre nuovo della salvezza futura. Pertanto: 1) La teologiaha l'intrinseca finalità non solo di rendere intelligibile il contenuto della fede cristiana, ma anche disuscitare e guidare la prassi cristiana come prassi di speranza e di amore, ossia di salvezza e diliberazione integrale dell'uomo, fin da ora, nel mondo. 2) La prassi cristiana della speranza edell'amore, deve essere punto di partenza della riflessione teologica poiché costituisce un aspetto dellafede attuale della chiesa, ossia del "locus theologicus" chiamato tradizione 27 .8. <strong>Teologia</strong> ed ermeneuticaIn questo modo di vedere la teologia, il problema ermeneutico diviene <strong>fondamentale</strong>. Gli eventistorici divengono intelligibili, solo se inseriti nella totalità dell'esistenza individuale e della storiauniversale, alla fine delle quali i loro significati appariranno pienamente. Per Heidegger, il principioermeneutico è costituito dalla storicità dell'esistenza e del conoscere umano. Nell'esistenza umana ilprimato spetta al futuro, come senso ultimo dell'esistenza. Tuttavia, pure il passato è <strong>fondamentale</strong>,poiché la tradizione storica ha come momento originario il linguaggio, che fa comprendere il rapportocol mondo e con gli altri. Nel linguaggio è articolata la precomprensione o anticipazione di senso, cherende possibile la domanda e l'interpretazione. Tra la precomprensione e la comprensione (tradizione einterpretazione) si svolge, senza fine, il circolo ermeneutico 28 . Per Gadamer, il circolo ermeneuticonon è una semplice struttura formale o metodologica, ma il momento ontologico costitutivo delcomprendere umano, guidato dall'anticipazione di senso. Poiché la tradizione si presenta in unapluralità illimitata, il linguaggio umano esprime un senso inespresso. In ciò che dice è implicito il nondetto. La tensione dialettica tra continuità e novità è costitutiva della storia e del comprendere umano.Perciò la conoscenza umana, per rimanere vera nel mutare del contesto storico, deve attuarsi incomprensioni ed espressioni sempre nuove.Il permanere della fede viva della chiesa, attraverso i mutati contesti storici dei secoli, si fonda sulcarattere assolutamente unico, irrepetibile ed escatologico del rivelato e del creduto, ossia dell'eventostorico-transtorico di Cristo, compiuto una volta per sempre e anticipo del futuro ultimo della storia 29 .Il rivelato-creduto non è un puro passato, ma il continuo presente, mediante lo Spirito di Cristo, nellacomunione vitale della Chiesa con Cristo. La teologia ha il compito d'interpretare la Scrittura e i dogmiin modo critico e metodico e di esprimerli in concetti e linguaggi che incidano sulla vita e la prassicristiana attuali dei credenti.25 O. Cullmann, Gesù e i rivoluzionari del suo tempo, Brescia 1971; Alfaro, Rivelazione cristiana,188.26 J. Alfaro, Speranza cristiana e liberazione dell'uomo, Brescia 1972; Id., Rivelazione cristiana,189-190.27 Dei Verbum, 8; Alfaro, Rivelazione cristiana, 172-173.28 W. Dilthey, Il secolo XVIII e il mondo storico, Milano 1967; Alfaro, Rivelazione cristiana, 162.29 H. G. Gadamer, Verità e metodo, Milano 1972; Alfaro, Rivelazione cristiana, 162-163.75

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