della scienza, si è mostrata indispensabile per verificare la possibilità di conoscere la realtàmetaempirica, la legittimità del problema della trascendenza e i limiti insuperabili del metodoscientifico. Inoltre, deve pure affrontare i problemi che le scienze sollevano, senza poterli risolvere.Infine, deve riproporre i temi che restano fuori delle possibilità della ricerca scientifica, quali il senso,valore e fine ultimo dell'esistenza umana, della realtà come totalità, della storia e del futuro 13 .5. Scienze umane, interdisciplinaritàLe scienze umane (analisi del linguaggio, psicologia, psicologia del profondo, sociologia, scienzedell'educazione, economia ecc.) appaiono importanti per conoscere l'uomo nella sua dimensionepersonale (coscienza) e sociale e comprendere le strutture umane della Rivelazione, della fede,dell'esistenza cristiana, della chiesa e della prassi umana. Il linguaggio teologico si trova collocato insituazioni che implicano, non solo l'empirico, ma anche qualcosa di più: l'esperienza di un'apertura auna nuova profondità e di una responsabilità totale, quale l'atteggiamento personale di abbandono edono di sé 14 . Il linguaggio religioso contiene indubbiamente un aspetto oggettivo, ma è innanzituttoinvocativo e, all'interno del suo contesto vitale, possiede una sua coerenza logica e una sua particolareverifica. La sociologia fornisce ricerche sul comportamento, la pratica religiosa, i condizionamentidell'industrializzazione e urbanizzazione, gli studi relativi alle organizzazioni, alla forma storicaconcreta delle istituzioni, alle tensioni e ai conflitti, ecc., che riguardano pure aspeti della vitaecclesiale 15 .Tutto ciò impone la necessità della ricerca e del dialogo transdisciplinare della teologia con lafilosofia e con le scienze. In questo modo la teologia potrà porsi nella cultura del nostro tempo, percomprendere ed esprimere il messaggio cristiano, come parola viva di Dio agli uomini nel nostrotempo. Ciò rende sempre più urgente un abituale dialogo interdisciplinare fra teologia, filosofia escienze. Pertanto la formazione filosofico-teologica dovrebbe includere il problema del rapporto dellescienze con la filosofia e la teologia, come riflessione sulle caratteristiche proprie e diverse del saperescientifico, filosofico e teologico, sul metodo proprio e i limiti delle scienze, della filosofia e dellateologia e sul loro reciproco rapporto. La teologia cattolica attuale, nel suo insieme, non sembra ancoraaver preso piena coscienza dell'importanza delle scienze e della conoscenza scientifica nella culturadel nostro tempo 16 .6. Attuale impegno teologicoNegli ultimi trent'anni la teologia ha sviluppato la prospettiva della storia della salvezza,considerata come anticipo e preparazione della venuta definitiva di Dio alla fine dei tempi. Essa haarricchito notevolmente la problematica teologica. Vi ha acceso un vivo interesse per la dimensionestorica, comunitaria e intramondana della vita cristiana, ossia per la realtà storica concreta, nella qualeil cristiano vive e rende operante la fede. La teologia ne è risultata più cristocentrica, storico-salvifica,escatologica e antropologica, aprendosi ai problemi attuali dell'umanità e della cultura. Gaudium etSpes vi ha introdotto una novità metodologica, prendendo in considerazione non solo le domande sullestrutture costitutive dell'uomo (antropologia), ma anche quelle sulla situazione culturale, sociale,economica e politica dell'umanità (socio-cultura), al fine di rendere sempre più intelligibile esignificativo il messaggio cristiano 17 . Di conseguenza ha sensibilizzato la riflessione sulle aspirazioni ele conquiste dell'uomo, ma anche sui suoi limiti insuperabili e sulle negazioni di Dio e della dignità13 A.T. Robinson, La nouvelle réforme, Paris 1968; Alfaro, Rivelazione cristiana, 148-150.14 F. Russo, "Les sciences devant l'athéisme", in Seminarium, 12 (1972) 922-934; Alfaro,Rivelazione cristiana, 153-154.15 C. Geffré, Les courants actuels de la recherche en théologie. Avenir de la théologie, Paris 1968;Alfaro, Rivelazione cristiana, 155-156.16J. Ladrière, "Concepts scientifiques et idées philosophiques", in La relativité de notreconnaissance, Louvain 1948; Alfaro, Rivelazione cristiana, 146.17 Gaudium et Spes, 24-29; 33-37.73
umana, che disumanizzano l'uomo 18 . Ciò non è stato senza influssi sulla stessa metodologia teologica,che ha visto aumentare l'esigenza di sviluppare: 1) la riflessione storico-ermeneutica della fede su sestessa e sulla parola di Dio contenuta nella Scrittura, compresa e trasmessa nella Tradizione ecclesialeed espressa nelle definizioni del Magistero (metodo ermeneutico); 2) la riflessione della fede sullasituazione socio-culturale dell'umanità, per una comprensione unitaria del contenuto rivelato e una suaespressione in concetti e linguaggi accessibili all'uomo di oggi, a servizio dell'unità e della prassi dellacomunità ecclesiale, con l'aiuto della filosofia e del pensiero delle scienze e sulle scienze (metododialogico); 3) la riflessione della fede sulla storia della salvezza e della Rivelazione, per comprenderlenel loro divenire storico e nella loro viva attualità, come re-interpretazione di un processointerpretativo previamente dato (metodo genetico-progressivo) 19 .Verso la prassi, la teologia, ha riconosciuto l'esigenza di: 1) dare un'interpretazione attualizzantedel passato, creando modelli operativi per la prassi cristiana (teoria critica, regolata dalla fede, sulmondo, la società e la chiesa); 2) prendere, come punto di partenza metodologico per la propriariflessione, la prassi e l'esperienza vissute dalla comunità ecclesiale. La prassi cristiana, in questomodo, diventa "luogo teologico", con una funzione propria, che non esclude né diminuisce il primatodella parola di Dio, né la tradizione, né il magistero ecclesiastico. Infatti, nell'Antico TestamentoJahwe si presentò a Israele come il Dio liberatore degli oppressi, che nella sua alleanza esige giustiziaper i poveri, gli indifesi, gli ultimi 20 .7. Ortodossia e ortoprassiA sua volta, nel Nuovo Testamento, Gesù si presentò come presenza personale di Dio nel mondo,per dare compimento definitivo alle sue promesse di liberazione e di giustizia, proclamando l'unioneindissolubile fra amore di Dio e amore del prossimo. Nella Rivelazione biblica, la fede e la prassiappaiono indissolubilmente unite: l'ortodossia si compie nell'ortoprassi, ossia nella pratica dell'amoredel prossimo e della speranza, come momenti interiori ed essenziali della fede. Riguardo all'ortoprassi,va sempre ricordata la complessità di ogni situazione storica concreta (fattori antropologici, culturali,economici, sociali, politici, ecc.) 21 . Donum Veritatis, ricorda alla teologia che, nell'utilizzare glielementi e gli strumenti concettuali elaborati dalla filosofia e dalle varie discipline scientifiche, deveusare un particolare discernimento, il cui principio normativo ultimo sta nella verità rivelata 22 . È lastessa complessità dei problemi e il limite degli strumenti umani a esigere un costante atteggiamentocritico verso ogni semplificazione illusoria e riduttiva della realtà storica. Inoltre, occorre laconsapevolezza che il cristianesimo non può mai identificarsi con nessun sistema socio-economicopolitico.Pertanto l'etica cristiana esprime un ideale di giustizia e libertà in perenne tensione dialettica,che rende possibili, ma anche insufficienti le diverse scelte concrete.Giustamente, quindi, l'ecclesiologia del Concilio Vaticano II ricorda alla teologia di ripensare lamissione della chiesa nel mondo, come testimonianza indivisibile della fede in Cristo e dell'impegno disperanza e carità, per la salvezza integrale dell'uomo 23 . Perciò l'evangelizzazione non può eludere iproblemi della giustizia, della liberazione e della promozione umana 24 . Pure l'antropologia teologicadeve tener presente che la salvezza cristiana coinvolge tutte le dimensioni dell'esistenza umana,conferendo loro un senso nuovo. Per questo dovrà considerare la permanente chiamata del cristianoalla conversione interiore e al cambiamento delle strutture della società, verso una sempre maggiore18 Gaudium et Spes, 8-9; 30-31; 71-73.19 Dei Verbum 24; Optatam Totius 14-17; Alfaro, Rivelazione cristiana, 163-165.20 S. Virgulin, La fede nel profeta Isaia, Milano 1961; Alfaro, Rivelazione cristiana, 167-168.21 C. Noyen, Foi, charité, espérance et connaissance, Louvain 1972; Alfaro, Rivelazione cristiana,169-170.22 Donum Veritatis, 10.23 Lumen Gentium, 8, 9.24 Evangelii Nuntiandi, 28; Alfaro, Rivelazione cristiana, 187.74
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