3. "Cristo completa la Rivelazione" [n.4]. Espone come, alla fine della preparazione, il Padre hamandato il suo stesso Figlio Unigenito, il suo Verbo eterno, ad abitare tra gli uomini e a spiegare loro isegreti di Dio. Cristo è la pienezza della Rivelazione, con la sua presenza, parole, gesti, opere, segni,miracoli e, soprattutto, con la sua morte, Risurrezione e invio del suo Spirito. Lo Spirito di Veritàcompie e completa la Rivelazione e la corrobora con la testimonianza divina, che Dio rimane con noi,per liberarci dal peccato e dalla morte e darci la vita eterna e la risurrezione. Quest'alleanza nuova edefinitiva non passerà mai e non ve ne sarà altra prima del ritorno glorioso del Signore Gesù Cristo.4. "La Rivelazione va ascoltata con fede" [n. 5]. La giusta risposta alla Rivelazione è l'obbedienzadella fede, che è abbandono totale a Dio, pieno ossequio dell'intelligenza e assenso della volontà, resipossibili e sempre più perfezionati dalla grazia e dai doni dello Spirito Santo.5. "Le verità rivelate" [n. 6]. Dio manifesta e comunica se stesso e i decreti eterni della sua volontàdi salvezza, per renderci partecipi dei beni divini, che trascendono assolutamente la nostracomprensione. Qui richiama i due asserti del Vaticano I, sulla conoscibilità di Dio mediante la ragione,e sull'aiuto della Rivelazione affinché tutti possano conoscere "speditamente, con ferma certezza esenza mescolanza di errore" anche ciò che non è inaccessibile alla ragione umana 3 .Questa breve inquadratura generale, ci aiuterà a comprendere il modo in cui i contenuti dellaprospettiva gnoseologica o conoscitiva (intellettuale, razionale e concettuale) della fede, espressi dalConcilio Vaticano I siano stati inseriti nel più ampio contesto della prospettiva antropologica (vitaleed esistenziale), tracciata dal Concilio Vaticano II, non solo senza subire alcun impoverimento ma, alcontrario, acquistando completezza, profondità e ampiezza.2. Sinossi commentata dei paragrafi su Rivelazione e fedeProcediamo ora al confronto dei singoli paragrafi dei due documenti, annontandone le affinità ma,soprattutto, le peculiarità specifiche e le differenze, includendovi anche il cap. I di Dei Filius, dedicatoall'affermazione del Dio uno, con i suoi attributi specifici (onnipotente, eterno immenso,incomprensibile ecc.). Esso ne sottolinea, in particolare, l'assoluta libertà, onnipotenza e provvidenza.Come già detto, non trova un riscontro analogo in Dei Verbum, che introduce subito il tema dellaRivelazione, parlando del Verbo incarnato, per introdurre l'enunciazione trinitaria della Rivelazione.Questa, pertanto, è presentata come atto d'immenso amore, come volontà di comunione delle personedivine e splendore, in Cristo mediatore e pienezza di salvezza, della verità su Dio e sulla salvezzaumana. Alla Rivelazione, pertanto, sono dedicati gli argomenti relativi: alla natura e oggetto di essa (n.2); alla preparazione della Rivelazione evangelica (n. 3); a Cristo che completa la Rivelazione (n. 4).Alla fede, invece, vengono dedicati l'argomento dell'ascolto con fede, (n. 5), e delle verità dellaRivelazione (n. 6).2.1. Indicazioni per la lettura sinotticaPer rendere più proficuo il confronto fra i vari testi si è proceduto nel seguente modo. I paragrafiselezionati della Costituzione dogmatica Dei Filius sono posti nella colonna di sinistra e quelli dellaDei Verbum nella colonna di destra. Nelle due colonne sinottiche, sono riportate solo le partistrettamente attinenti al tema. Per facilitare i rispettivi confronti e richiami: a) a ogni testo di ciascunacolonna si è dato un numero progressivo; b) i numeri originari del testo della Dei Verbum sono statiriportati esattamente e indicati in parentesi "quadre" [ ]; c) i punti del testo più utili al confronto sonostati sottolineati; d) i corsivi riportati sono gli stessi dei testi originali; e) in ogni colonna, i nostricommenti al testo sono posti in parentesi "graffe" { } e scritti in carattere diverso.3 Conc. Vat. I, Cost. dogm. su la fede cattolica Dei Filius, cap. 2.49
3. Sinossi Comparata e Commento3.1. La Rivelazione in "Dei Filius" e "Dei Verbum"Presentiamo nelle due colonne gli aspetti e i contenuti nelle due costituzioni, riguardo allaRivelazione.Concilio Vaticano I, Sessione III (24 aprile 1870),Costituzione dogmatica sulla fede cattolica (DeiFilius)Introduzione {indicata sopra}Cap. I. Dio creatore di tutte le coseCap. II. La Rivelazione1. Dio, principio e fine di ogni cosa, può essereconosciuto con certezza con la luce naturale dellaragione umana a partire dalle cose create. Le sueinvisibili perfezioni, infatti, si fanno palesiall'intelletto fin dalla creazione del mondoattraverso le sue opere (Rm 1,20).2. È piaciuto alla sua sapienza e bontà rivelare sestesso e gli eterni decreti della sua volontà per altravia soprannaturale (Eb 1,1-2).{Dei Verbum accentua maggiormente l'aspettotrinitario, la partecipazione dell'uomo alla natura ecomunione con Dio e il dialogo di amicizia}3. Si deve a questa divina Rivelazione, se le veritàche per loro natura non sono inaccessibili allaragione umana nell'ordine divino, nella presentecondizione del genere umano, possono essereconosciute da tutti facilmente, con assoluta certezzae senza alcun errore.{Dei Filius, sottolinea gli aspetti di conoscenza, veritàaccessibilità alla ragione, Dei Verbum gli eventi, parole,storia e mistero}4. Non è per questo motivo che la Rivelazione,assolutamente parlando, è necessaria; ma perchéDio nella sua infinita bontà, ha ordinato l'uomo aun fine soprannaturale, a partecipare, cioè, ai benidivini che superano del tutto le possibilitàdell'umana intelligenza (1Cor 2,9)Concilio Vaticano II, sessione VIII (18 novembre1965), Costituzione dogmatica sulla divinaRivelazione (Dei Verbum)Proemio {indicato sopra }[1.]{Nella Dei Verbum il tema di Dio creatore non è trattato}Cap. I. La Rivelazione (Natura e oggetto) [2.]{Dei Filius, insiste molto su conoscenza, certezza eragione naturale, assai meno accentuate in Dei Verbum}1. Piacque a Dio nella sua bontà e sapienzarivelare se stesso e far conoscere il mistero dellasua volontà (Ef 1,9) mediante il quale gli uomini,per mezzo di Cristo, Verbo fatto carne, nelloSpirito santo hanno accesso al Padre e sono resipartecipi della divina natura (Ef 2,18; 2Pt 1,4).2. Con questa Rivelazione Dio invisibile (Col1,15; 1Tm 1,17) nel suo immenso amore parla agliuomini come ad amici (Es 33,11; Gv 15,14-15) es'intrattiene con essi (Bar 3,38) per invitarli eammetterli alla comunione con sé.3. Questa economia della Rivelazione avviene coneventi e parole intimamente connessi tra loro, inmodo che le opere, compiute da Dio nella storiadella salvezza, manifestano e rafforzano la dottrinae le realtà significate dalle parole, e le paroledichiarano le opere e chiariscono il mistero in essecontenuto.4. La profonda verità, poi, su Dio e sulla salvezzadegli uomini, per mezzo di questa Rivelazionerisplende a noi nel Cristo, il quale è insieme ilmediatore e la pienezza di tutta la Rivelazione (Mt11,27; Gv 1,14. 17; 14,6; 17,1-3; 2Cor 3,16; 4,6; Ef1,3-14).50
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