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Teologia fondamentale I

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umana, che disumanizzano l'uomo 18 . Ciò non è stato senza influssi sulla stessa metodologia teologica,che ha visto aumentare l'esigenza di sviluppare: 1) la riflessione storico-ermeneutica della fede su sestessa e sulla parola di Dio contenuta nella Scrittura, compresa e trasmessa nella Tradizione ecclesialeed espressa nelle definizioni del Magistero (metodo ermeneutico); 2) la riflessione della fede sullasituazione socio-culturale dell'umanità, per una comprensione unitaria del contenuto rivelato e una suaespressione in concetti e linguaggi accessibili all'uomo di oggi, a servizio dell'unità e della prassi dellacomunità ecclesiale, con l'aiuto della filosofia e del pensiero delle scienze e sulle scienze (metododialogico); 3) la riflessione della fede sulla storia della salvezza e della Rivelazione, per comprenderlenel loro divenire storico e nella loro viva attualità, come re-interpretazione di un processointerpretativo previamente dato (metodo genetico-progressivo) 19 .Verso la prassi, la teologia, ha riconosciuto l'esigenza di: 1) dare un'interpretazione attualizzantedel passato, creando modelli operativi per la prassi cristiana (teoria critica, regolata dalla fede, sulmondo, la società e la chiesa); 2) prendere, come punto di partenza metodologico per la propriariflessione, la prassi e l'esperienza vissute dalla comunità ecclesiale. La prassi cristiana, in questomodo, diventa "luogo teologico", con una funzione propria, che non esclude né diminuisce il primatodella parola di Dio, né la tradizione, né il magistero ecclesiastico. Infatti, nell'Antico TestamentoJahwe si presentò a Israele come il Dio liberatore degli oppressi, che nella sua alleanza esige giustiziaper i poveri, gli indifesi, gli ultimi 20 .7. Ortodossia e ortoprassiA sua volta, nel Nuovo Testamento, Gesù si presentò come presenza personale di Dio nel mondo,per dare compimento definitivo alle sue promesse di liberazione e di giustizia, proclamando l'unioneindissolubile fra amore di Dio e amore del prossimo. Nella Rivelazione biblica, la fede e la prassiappaiono indissolubilmente unite: l'ortodossia si compie nell'ortoprassi, ossia nella pratica dell'amoredel prossimo e della speranza, come momenti interiori ed essenziali della fede. Riguardo all'ortoprassi,va sempre ricordata la complessità di ogni situazione storica concreta (fattori antropologici, culturali,economici, sociali, politici, ecc.) 21 . Donum Veritatis, ricorda alla teologia che, nell'utilizzare glielementi e gli strumenti concettuali elaborati dalla filosofia e dalle varie discipline scientifiche, deveusare un particolare discernimento, il cui principio normativo ultimo sta nella verità rivelata 22 . È lastessa complessità dei problemi e il limite degli strumenti umani a esigere un costante atteggiamentocritico verso ogni semplificazione illusoria e riduttiva della realtà storica. Inoltre, occorre laconsapevolezza che il cristianesimo non può mai identificarsi con nessun sistema socio-economicopolitico.Pertanto l'etica cristiana esprime un ideale di giustizia e libertà in perenne tensione dialettica,che rende possibili, ma anche insufficienti le diverse scelte concrete.Giustamente, quindi, l'ecclesiologia del Concilio Vaticano II ricorda alla teologia di ripensare lamissione della chiesa nel mondo, come testimonianza indivisibile della fede in Cristo e dell'impegno disperanza e carità, per la salvezza integrale dell'uomo 23 . Perciò l'evangelizzazione non può eludere iproblemi della giustizia, della liberazione e della promozione umana 24 . Pure l'antropologia teologicadeve tener presente che la salvezza cristiana coinvolge tutte le dimensioni dell'esistenza umana,conferendo loro un senso nuovo. Per questo dovrà considerare la permanente chiamata del cristianoalla conversione interiore e al cambiamento delle strutture della società, verso una sempre maggiore18 Gaudium et Spes, 8-9; 30-31; 71-73.19 Dei Verbum 24; Optatam Totius 14-17; Alfaro, Rivelazione cristiana, 163-165.20 S. Virgulin, La fede nel profeta Isaia, Milano 1961; Alfaro, Rivelazione cristiana, 167-168.21 C. Noyen, Foi, charité, espérance et connaissance, Louvain 1972; Alfaro, Rivelazione cristiana,169-170.22 Donum Veritatis, 10.23 Lumen Gentium, 8, 9.24 Evangelii Nuntiandi, 28; Alfaro, Rivelazione cristiana, 187.74

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