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Teologia fondamentale I

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9. Dimensione escatologicaL'éschaton (ultimo-nuovo) cristiano è Cristo stesso. L'ultimo è avvenuto in Cristo e, in Lui, staavvenendo e si compirà anche in noi. L'éschaton è ultimità e novità assoluta. Tra anticipazione dellasalvezza e sua pienezza futura definitiva, l'unico legame è la gratuità assoluta della promessa e dellafedeltà di Dio. Perciò escatologia e speranza si implicano a vicenda. Il linguaggio escatologico èquello della fede che spera, della speranza che crede e dell'amore che crede e spera, oltre ognipossibile previsione umana (futurologia e utopia). Per parlare significativamente dell'éschatoncristiano, occorrono segni che anticipino, nel presente, l'ultimo che deve venire. Poiché il linguaggioescatologico non può essere che quello prolettico della speranza, i segni vanno cercati nell'uomo 30 . Ladomanda di Kant su: che cosa conoscere, fare e sperare, va portata alla sua pienezza: che cosa sperarein ultima istanza, qual è il senso ultimo dello sperare, di fronte all'indubitabile fatto ultimo della morte.L'uomo non può evitare il problema dell'ultimità, che diviene il decisivo e insuperabile dilemma: o ildissolvimento della persona umana, dell'umanità e della storia nel nulla totale, nel non-senso assoluto(l'assurdo) della vita e della storia e nell'irrimediabile alienazione totale, oppure il passaggio a una vitanuova, assolutamente irraggiungibile con le sole forze naturali e con le sole evidenze della ragione. Lavita eterna in Dio, ultima speranza, è sperabile solo come dono di assoluta gratuità, nell'apertura totalea Dio 31 .10. Fondamentali costanti umaneQuesto discorso non è astratto o incomprensibile all'uomo perché da sempre, le costantifondamentali dell'umanità nel mondo sono: a) la speranza umana, che ha sempre spinto e spinge legenerazioni verso il nuovo che deve venire; b) la perenne oggettivazione dell'azione umana inavvenimenti storici concreti; c) il continuo dislivello insuperabile fra speranze e oggettiverealizzazioni. Queste tre situazioni esprimono l'inesausta trascendenza dello sperare umano, verso ilnuovo già avvenuto o da venire nella storia. Tuttavia assolutizzare il divenire come divenire perenne,senza fine, né approdo, né compimento, puramente fine a se stesso, porta al fatale non-senso, al totaleassurdo. La soluzione non puo essere che in una pienezza sovra-storica, che l'umanità non puòraggiungere con le sue sole forze, ma soltanto accogliere come grazia 32 . La storia, allora, si scopreaperta al futuro assoluto e trascendente, che è Dio nella assoluta gratuità della sua venuta, autorivelazionee auto-donazione ultima. Nell'Antico Testamento l'avvenimento principale fu l'esodo,sfociato nella convinzione che né morte né sconfitta possono avere l'ultima parola su quelli chepongono in Dio la loro speranza. Nel Nuovo Testamento Gesù visse e immolò la sua vita, comedefinitivo atto salvifico di Dio, compiuto nella sua persona, azione e messaggio (Vangelo). La Chiesanacque da due eventi ed esperienze fondamentali: le manifestazioni del Risorto e il dono del suoSpirito 33 , da cui derivano pure i principi ermeneutici fondamentali per l'escatologia e la teologia.L'éschaton cristiano: 1) Si è compiuto nell'evento totale, unico e irripetibile di Cristo, per cui ogniproposizione escatologica deve essere cristologica, esprimendo qualcosa che appartiene a lui, allasalvezza già compiuta in lui e che si compirà egualmente in noi. 2) È Dio stesso, già venuto in Cristo,che viene nello Spirito Santo, presente nella chiesa e verrà nella piena donazione-rivelazione finale dise stesso, in una gratuità assoluta, che trascende ogni opera e previsione umana. Perciò, le possibilitàdi futuri concreti storici (sempre penultimi) rimangono aperte, mentre gli enunciati di rappresentazionispazio-temporali e di futuri intrastorici non appartengono all'escatologia. 3) Rimane sempre nascostoed è accessibile solo alla fede-speranza, ma non alle "previsioni scientifiche" del futuro. 4) Si èrivelato come piena salvezza compiuta in e da Cristo, in tutte le dimensioni fondamentali dell'esistenzaumana (rapporto con Dio, uomini, mondo, storia) e come futura partecipazione degli uomini a talesalvezza, anticipata nel presente nella fede-speranza 34 . Gli enunciati escatologici riguardano la30 J. L. Ruiz De La Peña, La otra dimensión, Madrid 1975; Alfaro, Rivelazione cristiana, 191.31 Catechismo della Chiesa cattolica, (CCC), 1020; Alfaro, Rivelazione cristiana, 192-193.32 CCC, 1024; Alfaro, Rivelazione cristiana, 195.33 CCC, 638-639; Alfaro, Rivelazione cristiana, 197-198.34 CCC, 1817-1821; Alfaro, Rivelazione cristiana, 199-200.76

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