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Teologia fondamentale I

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Lo Spirito di Cristo attua nel credente la realtà espressa nel messaggio, di fronte al quale l'uomodeve decidersi, per entrare nell'esistenza nuova. Tale decisione è il riconoscimento del proprio peccatoe la radicale conversione del cuore, della mente e della vita. Questa realtà, espressa nel messaggio diDio all'uomo, è un contenuto: insieme di verità e di conoscenze. Esso deve assumere pure un formadottrinale, per essere annunziato e comunicato. Perciò la realtà dell'amore assoluto di Dio, realizzato erivelato nell'esistenza di Cristo, non può cadere direttamente nell'ambito della scienza e riguarda soloindirettamente l'ambito filosofico. I suoi enunciati umani, invece, possono incontrarsi con entrambe.La Rivelazione, quindi, è l'invito di Dio all'uomo, ad accogliere la grazia d'intimità d'amore con lui. Lafede è, nello Spirito, il sì dell'uomo, l'accettazione dell'invito e l'accoglienza del dono. Quindi èrisposta positiva al sì assoluto di Dio in Cristo, che coinvolge la vita presente e il suo destino eternooltre la morte 11 . Tutta la vita cristiana riceve il suo senso da questo rapporto personale con Cristo, siattua nella preghiera e raggiunge la massima profondità nell'esperienza e accettazione del dolore, dellasolitudine, dell'insuccesso e della morte, vissute come sottomissione e abbandono filiale a Dio,nell'amore di Cristo 12 . In questo modo il messaggio cristiano rivela il suo carattere esistenziale.Nel cristiano, quindi, la decisione di fede non è né la conclusione di una dimostrazione razionale,né un decisionismo volontaristico. Infatti, il credente: giustifica la sua libera scelta di fronte allaragione; ne verifica la concretezza e realtà; ne valuta la credibilità mediante i segni che, essendo "segnidel mistero rivelato", esigono la fede. In questo modo, la fede in Dio che parla, non è un "salto nelvuoto" ma l'apertura di sé alla parola di Dio 13 .5. Fede come misteroI "segni di Cristo" sono quelli del mistero della sua divina filiazione e missione salvifica. Perciò, ladecisione esistenziale della fede è credere a Cristo e in Cristo, ricevendo da lui la "vita eterna". Vitanella fede, quindi, è vita fondata sul mistero di Dio e della sua parola in Cristo. Vita che rinuncia aogni altra sicurezza, per abbandonarsi al mistero di Dio in Cristo. Per questo è un mistero, che ilcredente vive nella sua decisione della fede, senza poter mai analizzare o razionalizzare fino in fondo.Egli non può essere neppure certo della sincerità della sua decisione di fede. Perciò la vive comeconversione permanente e crescente impegno personale, che coinvolge tutte le dimensioni della suaesistenza, dal dialogo personale con Dio, alla comunione con gli altri, al rapporto col mondo 14 . Ladecisione radicale della fede in Cristo esige il servizio dei fratelli, l'impegno per il progressodell'umanità e la trasformazione del mondo. Essi sono autentici, solo se compiuti sotto la grazia diCristo e per la costruzione del suo Regno 15 . S. Paolo li definisce: "disegno di ricapitolare tutte le cosein Cristo" (Ef 1,10). Il mondo, corrotto e dissociato dal peccato, è rigenerato e unito da Cristo, che loriconduce al Padre. Questa vita di fede, come impegno integrale e coinvolgimento totale dell'uomo nelprogetto di Dio, senza riduttivismi intellettualisti, moralisti, interioristi e pietisti, è la vera risposta allaRivelazione e alla Parola. Il suo assenso, è veramente reale, poiché realizza il messaggio nella vita 16 .In questo modo, impegna mente, cuore, volontà, facoltà e intera vita della persona, perché lapersona: a) si centra sul mistero assoluto dell'amore salvifico di Dio, compiuto e rivelatonell'incarnazione, morte e risurrezione del Figlio (Rm 4,24-25; 10,9-10; 1Cor 15,12-17; Gal 4,4); b) siabbandona totalmente a Dio, si affida completamente alla sua parola, si sottometteincondizionatamente al suo amore (Rm 4,3.20.21; Gal 3,6); c) si lascia rinnovare interiormente dalloSpirito Santo (Ef 2,8-10; 3,17; Gal 2,20; 3,26-28; 5,25; 6,8-15; 1Cor 7,19; Fil 1,29;2,13; Rm 8,14; Col3,9-11; 1Tm 1,12; 2Tm 2,1). Lo Spirito, dono assoluto del Padre in Cristo, suscita in noi il volere el'operare, secondo i suoi benevoli disegni (Fil 2,13). Perciò, la grazia di Dio, che non ha altra ragione11 Unitatis Redintegratio, 12, 15, 20-23.12 Alfaro, Rivelazione, fede e teologia, 102-103.13 Alfaro, Rivelazione, fede e teologia, 104-105.14 Alfaro, Rivelazione, fede e teologia, 106-107.15 Gaudium et Spes, 24, 27, 28, 32, 34, 37, 38, 39 45.16 Alfaro, Rivelazione, fede e teologia, 108-109.45

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