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Scenari di sviluppo

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Il modello da adottare passa quin<strong>di</strong> attraverso la costituzione <strong>di</strong> una con<strong>di</strong>zioneaggregativa formalizzata attraverso cooperative, consorzi, associazione o piùsemplicemente come nuclei <strong>di</strong> paese.Ognuno <strong>di</strong> questi servirà come punto <strong>di</strong> appoggio dove far convogliare le produzioni delcomprensorio, che saranno poi inviate in una struttura <strong>di</strong> trasformazione, dove troverannola possibilità <strong>di</strong> essere vinificate separatamente, per poi ritornare in bottiglia al consorzio(paese) <strong>di</strong> appartenenza.La scelta <strong>di</strong> questo modello non ha solo una prerogativa economica, ma anche unavalenza sociale, perché è in grado <strong>di</strong> infondere positività e ottimismo. La trasformazione <strong>di</strong>una miriade <strong>di</strong> produttori <strong>di</strong> uva in produttori <strong>di</strong> vino, se pur associati, dà l’opportunità aquesti <strong>di</strong> trasformarsi in rappresentanti del proprio prodotto e del territorio, dando il via,grazie al tipico orgoglio <strong>di</strong> chi produce e commercializza, alla nascita <strong>di</strong> una serie <strong>di</strong> effettipositivi collaterali, capaci <strong>di</strong> garantire un adeguato volano economico, oltre che unrisveglio <strong>di</strong> tutto ciò che ruota attorno al settore.Tra questi effetti collaterali si potrebbe leggere la riscoperta del senso <strong>di</strong> appartenenza aduna comunità, la ripresa del legame con la terra, oggi assopita dalla stanchezza delprodurre senza motivazioni <strong>di</strong> <strong>sviluppo</strong>. Altri effetti possono esser in<strong>di</strong>viduati nella possibilità<strong>di</strong> attirare le nuove generazioni, oggi sedotte più del passato dal fascino del vino, ma nonlusingate dal richiamo del vigneto. Questi sono solo una parte dei frutti che possonoricomparire una volta messo al centro dell’attenzione il sistema vigneto, senza<strong>di</strong>menticare l’effetto più importante che è quello <strong>di</strong> evitare l’abbandono. All’interno <strong>di</strong>questi consorzi, infatti, i vigneti che per qualsiasi causa fossero <strong>di</strong>smessi, troverebberol’opportunità per continuare ad essere coltivati.2.7 Funzioni ambientali della filiera e potenzialità turistiche 1La multifunzionalità della viticoltura <strong>di</strong> montagna offre oggi gli spunti più interessanti perun costruttivo rapporto con l’ecologia e il territorio in quanto la manutenzione e gestionedell’ambiente è in ogni caso legata alla creazione o alla presenza <strong>di</strong> infrastrutture che<strong>di</strong>ano garanzie <strong>di</strong> continuità e ad un coinvolgimento dell’agricoltore, principale interpretedel paesaggio.Ed è proprio questa viticoltura che può inserirsi, con piena autorità, in un contestoeconomico e sociale estremamente interessante: essa vive quasi ovunque <strong>di</strong> uninsostituibile lavoro part-time che può consentire <strong>di</strong> privilegiare l’ottenimento <strong>di</strong> unprodotto con caratteristiche ecologico-naturali molto apprezzate dall’attualeandamento del mercato.Rispetto alle gran<strong>di</strong> estensioni a vite della pianura e della collina, dove è in<strong>di</strong>spensabileraggiungere traguar<strong>di</strong> soprattutto quantitativi esasperando l’economicità delle <strong>di</strong>verseoperazioni colturali e della <strong>di</strong>fesa fitosanitaria, questa viticoltura <strong>di</strong> montagna puòbeneficiare del particolare rapporto con l’agricoltore-proprietario che può ricavarne unprodotto magari quantitativamente modesto ma <strong>di</strong> altissima qualità. Il tutto nellanecessaria ricerca <strong>di</strong> forme associative (ad esempio incentivando l’accorpamento delleproprietà e la gestione unitaria dei lavori per zone omogenee) in<strong>di</strong>spensabili alcontenimento delle spese generali <strong>di</strong> conduzione e all’impiego <strong>di</strong> tecnologie avanzate asalvaguar<strong>di</strong>a dei valori qualitativi del prodotto.Ogni intervento finalizzato al mantenimento <strong>di</strong> questa viticoltura è giustificato da motivietici, scientifici, economici ed anche estetici: non meno importanti sono infatti i legami traviticoltura <strong>di</strong> montagna e il turismo in quanto, come affermato, essa è parte integrante e<strong>di</strong>nsostituibile <strong>di</strong> un paesaggio modellato dall’uomo nel quale, essendovi sostituiti agli1 Tratto da Quaglino A., “Connessioni della viticoltura con la protezione e la gestionedell’ambiente”, all’interno del Simposio Internazionale “L’avvenire della viticoltura <strong>di</strong> montagna:tutela dell’ambiente, scelte tecniche ed economiche” tenutosi a Saint Vincent il 27-28/7/1987.12

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