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Scenari di sviluppo

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Il lampone, in Italia, si trova spontaneo sui rilievi dell’Arco Alpino e Appenninicosoprattutto nelle regioni del nord, dove trova le migliori con<strong>di</strong>zioni ad altitu<strong>di</strong>ni nonsuperiori ai 1400 m. e in suoli ricchi <strong>di</strong> humus e sostanza organica parzialmenteindecomposta.Le varietà <strong>di</strong> lampone coltivato sono il risultato <strong>di</strong> un notevole lavoro <strong>di</strong> miglioramentogenetico e presentano delle sostanziali <strong>di</strong>fferenze rispetto a quelle spontanee: minorespinescenza, me<strong>di</strong>a attività pollonifera, buon vigore e portamento eretto dei tralci,produttività elevata, facilità <strong>di</strong> <strong>di</strong>stacco dei frutti dal ricettacolo e assenza <strong>di</strong> cascola osgranamento delle drupeole, la resistenza alla manipolazione e al trasporto nonché alleprincipali fisiopatie.Produzione e raccolta:Le caratteristiche che con<strong>di</strong>zionano maggiormente le operazioni <strong>di</strong> raccolta,manipolazione e commercializzazione dei lamponi sono la delicatezza e rapi<strong>di</strong>tà con cuisi deteriorano: per cui, per il consumo fresco, il frutto va commercializzato nell’arco dellagiornata.La piena produttività <strong>di</strong> un lamponeto si raggiunge al 3° - 4° anno e si protrae per circa 10-12 anni con produzioni, in impianti situati su terreni freschi e fertili, <strong>di</strong> 120 q/ha.La raccolta dura circa un mese e viene effettuata a mano ad intervalli regolari <strong>di</strong> 1-2giorni; un me<strong>di</strong>o operatore raccoglie 5-7 kg/h <strong>di</strong> prodotto, i cui prezzi all’ingrosso sono stati<strong>di</strong> 6,00 /kg nel 2002 - 2003.Situazione generale della coltura:La grande adattabilità <strong>di</strong> questa specie, la rusticità e la notevole richiesta <strong>di</strong> prodottohanno determinato una rapida espansione della coltivazione del lampone a partire daglianni ’70 sino a metà degli anni ’80. Negli anni successivi si è osservato una lieve macostante contrazione delle superfici, a cui però non è corrisposta una <strong>di</strong>minuzione dellequantità prodotte, perché si sono affermati impianti sempre più specializzati e produttivi.Tra i piccoli frutti coltivati in Italia, il lampone, è la specie più importante con circa 200 ha.La produzione totale è <strong>di</strong> poco superiore ai 18.400 q e comunque non sod<strong>di</strong>sfa ladomanda del mercato interno, infatti le importazioni (1.540 q nel 1991) coprono il 90% delfabbisogno interno.La <strong>di</strong>stribuzione delle coltivazioni <strong>di</strong> lampone sul territorio nazionale è <strong>di</strong>somogenea: ilPiemonte presenta le estensioni maggiori (61 ha) soprattutto nella provincia <strong>di</strong> Cuneo (45ha), segue il Trentino Alto A<strong>di</strong>ge con 52 ha <strong>di</strong> cui 48 solo nella provincia <strong>di</strong> Trento. Laregione Lombar<strong>di</strong>a ospita solo 18 ha <strong>di</strong> lamponeti <strong>di</strong> cui 12 nella provincia <strong>di</strong> Bergamo, 2 aSondrio e solo 1 a Como.Prospettive:L’insufficienza della produzione nazionale, a fronte della maggiore richiesta del mercato,permette <strong>di</strong> affermare che per il lampone nei prossimi anni si possa verificare unainversione <strong>di</strong> tendenza e quin<strong>di</strong> un aumento delle superfici coltivate soprattutto in quelleregioni, come la Lombar<strong>di</strong>a, dove ancora ci sono ampi spazi per l’espansione e dove ilmercato è meno concorrenziale.I nuovi impianti si orienteranno verso varietà unifere molto precoci o tar<strong>di</strong>ve e versovarietà rifiorenti, con lo scopo <strong>di</strong> ampliare il periodo <strong>di</strong> raccolta e quin<strong>di</strong> <strong>di</strong> presenza delfrutto fresco sul mercato. Molta attenzione verrà riposta inoltre nell’effettuare ilrinnovamento varietale che perseguirà l’obbiettivo <strong>di</strong> migliorare al specializzazione degliimpianti e <strong>di</strong> aumentare la resistenza dei frutti alla manipolazione e al trasporto.16

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