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Scenari di sviluppo

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da “Aveno-Nardetum”, sulle rocce silicee e da “Caricetuum ferruginei” e da“Festucetum” su quelle calcaree. Tipici poi dei pascoli più ombrosi sono i saliceti.In questa sede sono tralasciati il piano alpino e il piano nivale in quanto l’areaconsiderata si ferma, come già ricordato, alla cima del Monte Rolla (2.277 metri).E’ facile intuire come la descrizione sopra riportata, riferendosi all’intera provincia,ad esempio non si <strong>di</strong>stingue tra versante orobico e retico, risulti molto generica. Qui<strong>di</strong> seguito invece saranno descritte alcune peculiarità dell’area in esame 12 , sempreseguendo l’or<strong>di</strong>ne delle fasce altimetriche, con un accenno alle aree coninse<strong>di</strong>amento a matrice rurale.Area con inse<strong>di</strong>amenti a matrice ruraleLa per<strong>di</strong>ta <strong>di</strong> importanza delle pratiche agricole riduce fortemente la valenzaambientale della presenza antropica. Sui terreni abbandonati dall’agricoltura siinnestano <strong>di</strong>verse forme <strong>di</strong> vegetazione, non sempre caratterizzate dalla presenza<strong>di</strong> specie autoctone. Inoltre l’abbandono porta ad una <strong>di</strong>minuzione della <strong>di</strong>versitàbiologica.Fascia dei vignetiLa superficie terrazzata per anni è stata interessata da un forte abbandono chesolo recentemente è rallentato, soprattutto grazie al già citato accrescersidell’apprezzamento del mercato verso i prodotti tipici <strong>di</strong> qualità.Le pratiche agricole spesso fanno ricorso a trattamenti chimici che limitano il valorenaturalistico delle aree interessate. La presenza <strong>di</strong> piccole strutture (alberi isolati o ingruppi, muretti a secco, siepi e arbusti) e l’alternanza <strong>di</strong> spazi incolti (rocce, terrazziabbandonati) crea con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> ricchezza floristica e faunistica, con presenzecaratteristiche. Le specie che accompagnano la vite, come la mimosa, i bagolari eil carpinero, sono in qualche caso in competizione con infestanti (robinia) ovegetazione pioniera che, tipicamente con betulla, larice e quercia, accompagnal’evoluzione verso il bosco della vegetazione dei terrazzi abbandonati.Nelle parti più calde ed esposte <strong>di</strong> questo ambiente si è naturalizzata una specie <strong>di</strong>origine americana (“Opuntia humifusa”, volgarmente detta “Fic d’asen” o “Ficod’In<strong>di</strong>a”) che all’inizio dell’estate si impone per i bei fiori gialli.Area prevalentemente ad uso agricolo del Dosso <strong>di</strong> TriangiaIl terrazzo panoramico <strong>di</strong> Triangia è caratterizzato da un’alternanza <strong>di</strong> roccelevigate (rocce montonate), macchie <strong>di</strong> bosco, campi e prati nei terreni a minorependenza. Sul versante si inseriscono i terrazzi, anche oltre la fascia a vigneto. Ilbosco, a causa del ridotto utilizzo (prelievo <strong>di</strong> legname) e dell’abbandono dellecoltivazioni, è in evoluzione e occupa uno spazio crescente.Sia alle basse che alle me<strong>di</strong>e quote la scomparsa della coltivazione <strong>di</strong> cereali(segale e grano saraceno) è stata negli ultimi decenni consistente, determinandocosì la drastica riduzione <strong>di</strong> specie che in quell’ambiente prosperavano (coturnici,lepri,...).E’ una zona che racchiude valori ambientali della tra<strong>di</strong>zionale zona agricola,elementi <strong>di</strong> importanza paesaggistica nonché preziosi ecosistemi, come le zoneumide (cariceto al Dosso <strong>di</strong> Triangia e laghetto <strong>di</strong> Triangia).12 A.A.V.V. “L’ecomosaico del territorio <strong>di</strong> Sondrio”, Comune <strong>di</strong> Sondrio – Agenda 21 –Rapporto 2002.51

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