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Scenari di sviluppo

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Prospettive:Introdurre la coltivazione del mirtillo gigante sul territorio regionale e provinciale offrirebbeuna valida alternativa alle colture tipiche della zona permettendo <strong>di</strong> valorizzare anche iterreni aci<strong>di</strong> delle aree collinari e montane sia da un punto <strong>di</strong> vista agronomico che <strong>di</strong>tutela del territorio.Infatti, il mirtillo gigante, grazie alla resistenza agli attacchi parassitari non richiedeinterventi <strong>di</strong> <strong>di</strong>fesa fitosanitaria, ma solo limitate cure colturali. Anche la raccolta cheavviene nel periodo estivo (fine giugno-agosto), quando maggiore è la <strong>di</strong>sponibilità <strong>di</strong>mano d’opera e non richiede una particolare fatica fisica, può essere svolta da operatorinon specializzati come donne e ragazzi.Questi aspetti <strong>di</strong> “facilità colturale” uniti alla promozione <strong>di</strong> forme <strong>di</strong> raccolta innovativecome il pick your-own consentirebbe al consumatore <strong>di</strong> avvicinarsi in modo lu<strong>di</strong>co ad unarealtà agricola a volte considerata troppo lontana.Anche per il mirtillo la realizzazione <strong>di</strong> nuovi impianti supportata ad una concentrazionedell’offerta dei produttori collegati in forme associative, mostra interessanti prospettive <strong>di</strong>mercato.3.7 ROVODescrizione botanica:La pianta <strong>di</strong> rovo (Rubus fruticosus) è caratterizzata da ceppaia perennante e ramibiennali che vengono chiamati polloni l’anno <strong>di</strong> formazione e tralci fruttiferi in quellosuccessivo. Le varietà coltivate sono dotate <strong>di</strong> notevole vigoria ed emettonoannualmente polloni che raggiungono i 3-4 m <strong>di</strong> lunghezza.Il frutto è una mora ed è composta da drupeole che a maturità non si sfilano dalricettacolo, come invece avviene nel lampone, ma vi restano saldamente attaccate. Ilpeso me<strong>di</strong>o unitario è <strong>di</strong> 5-7 g.Il rovo allo stato spontaneo si rinviene su tutta la penisola dal livello del mare sino a 1100m. Il rovo coltivato, pur mantenendo le caratteristiche <strong>di</strong> rusticità, per garantire buonerese, richiede attenzione nella scelta dell’ambiente pedoclimatico: terreni freschi, fertili, <strong>di</strong>me<strong>di</strong>o impasto, a reazione acida o neutra ma soprattutto esenti da ristagni; piovosità <strong>di</strong>800-1000 mm/anno e altitu<strong>di</strong>ne che per le varietà oggi in commercio, non deve superare i700 m.Produzione e raccolta:Negli impianti eseguiti razionalmente si possono ottenere già al 2° anno produzioni <strong>di</strong> 3-5kg/pianta. Gli impianti sono comunque pienamente produttivi a partire dal 4° anno e lerese raggiungono gli 8-10 kg/pianta, corrispondenti a 150-200 qli/ha.La raccolta è con<strong>di</strong>zionata dalla deperibilità del frutto e viene eseguita a mano a<strong>di</strong>ntervalli <strong>di</strong> 2-4 giorni con rese <strong>di</strong> 7-8 kg/h/uomo.Il prodotto commerciato fresco trova collocazione sul mercato spuntando i prezziall’ingrosso <strong>di</strong> 4 - 5 €/kg mentre per le produzioni precoci e tar<strong>di</strong>ve i prezzi salgono a 8 – 10€/kg; il prezzo me<strong>di</strong>o registrato al dettaglio è <strong>di</strong> 5 – 6 €/kg.Una buona parte delle produzioni, comunque, viene surgelato per il successivo impiegonell’industria dolciaria, per preparare torte e gelati, oppure nell’industria conserviera perla produzione <strong>di</strong> sciroppi, yogurt e gelatine, con quotazioni <strong>di</strong> mercato non superiori a 3€/kg.Situazione generale:La superficie nazionale investita a rovo supera <strong>di</strong> poco i 40 ha e la produzione globale p <strong>di</strong>circa 5000 qli. Le coltivazioni più estese sono situate in Piemonte (Cuneo, Novara e Torino),19

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