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Scenari di sviluppo

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3.5 RIBES E UVA SPINADescrizione botanica:Il genere Ribes comprende numerose specie ma solo i più conosciuti ribes rosso (Ribesrubrum), ribes nero (Ribes nigrum) e uva spina (Ribes grossularia) hanno interesseeconomico e vengono annoverati tra i piccoli frutti coltivati. I ribes sono arbusti perennialti 1,5-2,0 metri, con foglie decidue.I frutti sono bacche del peso unitario <strong>di</strong> 0,5-0,6 g, riunite in grappoli (12-15 frutti) penduli,rosse e acidule nel ribes rosso, nere nel ribes nero.I frutti dell’uva spina sono invece singoli o riuniti in gruppetti <strong>di</strong> 2 o 3, <strong>di</strong> forma ovoidale,dolci e decisamente più gran<strong>di</strong> <strong>di</strong> quelle degli altri ribes (peso me<strong>di</strong>o 4-6 g).L’areale <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione dei ribes interessa prevalentemente l’Europa e l’Asia Continentalefino ai limiti dell’Oceano Artico. In Italia si ritrova spontaneo nei boschi e nei pascoli delleAlpi e degli Appennini fino a 1.500 m. I ribes preferiscono terreni soffici, areati, ricchi <strong>di</strong>humus, ma possono essere coltivati anche in terreni poveri dove le rese risultano più bassema i frutti più aromatici.Produzione e raccolta:La piena produttività si raggiunge dopo 4-5 anni dall’impianto e si mantiene tale per 10-12anni. Le rese si aggirano su 80-100 q/ha con punte <strong>di</strong> 130 q per il ribes nero.A <strong>di</strong>fferenza degli altri piccoli frutti, da una parte la scalarità <strong>di</strong> maturazione molto ridottae dall’altra la persistenza del frutto sulla pianta, permette la raccolta delle bacche in unasola passata; l’epoca <strong>di</strong> raccolta va dalla seconda decade <strong>di</strong> giugno per le varietà piùprecoci a la metà <strong>di</strong> settembre per le più tar<strong>di</strong>ve.In Italia la raccolta è effettuata a mano con rese orarie <strong>di</strong> 7-8 kg/h/uomo.La quasi totalità del prodotto è destinata alla trasformazione industriale in confetture,yogurt, sciroppi ed impieghi farmaceutici. Solo una minima parte, che riguarda ribes rossoe uva spina viene consumata <strong>di</strong>rettamente.Situazione generale della coltura:La superficie investita a ribes in Italia è <strong>di</strong> 55 ha; tali estensioni sono pressoché irrilevanti seconfrontate con le coltivazioni dei paesi del Nord ed Est-Europei.La ragione <strong>di</strong> questo scarso interesse è esclusivamente <strong>di</strong> carattere economico: scarsaconoscenza da parte del consumatore me<strong>di</strong>o italiano, per quanto riguarda il prodottofresco, ed estrema competitività del prodotto dell’Est per quanto riguarda la richiestadell’industria <strong>di</strong> trasformazione.La nostra produzione è <strong>di</strong> circa 2.600 q e rappresenta solo l’11% del fabbisogno interno.In Italia, le maggiori produzioni si registrano in Trentino Alto A<strong>di</strong>ge (30 ha) e in Piemonte (16ha). Nelle altre regioni, tra cui la Lombar<strong>di</strong>a con un solo ettaro in coltura (0,5 ha a Como e0,5 ha a Sondrio), la coltivazione del ribes è praticamente inesistente.Prospettive:Per il ribes si è consolidata una situazione estremamente deficitaria tra domanda eofferta, ampiamente <strong>di</strong>mostrata dai dati sulle importazioni, ciò rende necessari interventiper ampliare notevolmente le superfici investite (una tendenza comunque già in atto eche ha visto raddoppiare le superfici da 26,5 ha coltivati nel 1985 ai 55 ha attuali):concentrare l’offerta sul prodotto fresco e soprattutto sulla produzione <strong>di</strong> primizie e <strong>di</strong>tar<strong>di</strong>zie che spuntano prezzi migliori e non entrare in competizione con il prodottoimportato per la trasformazione industriale.17

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