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Scenari di sviluppo

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2.2 Sistema ambientaleIn un’ottica <strong>di</strong> definizione <strong>di</strong> percorsi legati alla natura e all’ambiente pareopportuno valicare i limiti dell’area <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o posti per semplicità alla fasciaaltimetrica <strong>di</strong> 1.000 m s.l.m. per giungere fino alla sommità del monte Rolla (2.277 m.s.l.m.) che sovrasta l’area. Infatti “obbligare” un turista a fermarsi alla sogliaaltimetrica che in<strong>di</strong>ca il confine della zona <strong>di</strong> indagine sarebbe senza dubbio unaforzatura teorica.Le considerazioni che seguono quin<strong>di</strong> si riferiranno all’area intesa in senso allargato.2.2.1 VegetazioneLa caratterizzazione vegetazionale si articola per fasce altitu<strong>di</strong>nali. In una primaanalisi, riportiamo la descrizione, riferita all’intera Provincia, riportata nel “PianoFaunistico Venatorio”, per poi specificare alcune peculiarità della zona in esame,riferite da “L’ecomosaico del territorio <strong>di</strong> Sondrio” (Rapporto 2002 per Agenda 21 –Comune <strong>di</strong> Sondrio).Piano submontano (tra i 500 e i 1.000 metri)Il climax è quello del bosco <strong>di</strong> faggio. Dal piano altitu<strong>di</strong>nale inferiore (pianopadano), caratterizzato dalla presenza <strong>di</strong> querce, castagni e robinia, si passa allapresenza del faggio cui si associa spesso l’abete bianco, il larice e l’abete rosso. Ilsottobosco del “Fagetum” comprende arbusti quali il sorbo degli uccellatori e ilmaggiociondolo mentre, tra i cespugli, il mirtillo e il brugo. Nelle prateriesubmontane, a livello delle faggete, è preponderante la presenza dell’avenabionda accompagnata da “Trifolium montanum”, Ranunculus montanus”,“Campanula barbata” e da “Trolius europeanus”.Piano montano (da 1.000 a 1.400 metri)La specie caratteristica è l’abete rosso, spesso accompagnato dal larice edall’abete bianco. Nel sottobosco sono presenti il mirtillo nero e quello rosso; nelleradure sono frequenti i cespugli <strong>di</strong> rododendri e <strong>di</strong> lamponi. Le piante erbaceecomprendono “Festuca ovina”, il melampiro, la “Campanula barbata” e la“Veronica officinalis”. Il sottobosco, nelle compagini molto chiuse, è scarsamenteluminoso, con gli strati erbaceo e arbustivo in genere assai ridotti; notevole, percontro, risulta la copertura muscinale.Piano subalpino (da 1.400 a 1.800 metri)Alberi caratteristici sono il larice e il cembro; presenti spesso il mugo e l’abete rosso.Il sottobosco è costituito da arbusti e cespugli tra cui i più comuni sono l’ontanoverde, il rododendro e il ginepro nano; tra le erbacee, le più <strong>di</strong>ffuse sono l’erbaolina, il nardo, trifogli e <strong>di</strong>verse specie <strong>di</strong> “Carex” e “Juncus”.A livello <strong>di</strong> conifere citate si può osservare la presenza <strong>di</strong> quattro aspetti <strong>di</strong>fitogenesi erbaceo-cespugliose aperte: le praterie, le torbiere, gli aquitrini e i greti.Per Ungulati e Galliformi, le prime sono quelle che sicuramente rivestono maggioreimportanza: si tratta <strong>di</strong> prati pascolabili costituiti da numerose specie <strong>di</strong> graminaceein cui l’associazione vegetale dominante è il “Nardetum alpigenum”.Piano alpino inferiore (da 1.800 a 2.400 metri)Coincide con l’orizzonte degli arbusti, caratterizzato dal climax “Rododendrovaccinetum”.Piante tipiche sono il pino mugo, caratteristico in terreni calcarei,l’ontano verde e il rododendro, oltre a numerosi cespugli minori appartenentispecialmente ad ericacee. Sono, inoltre, <strong>di</strong> questi stessi livelli i pascoli alpini costituiti50

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