Immagine estratta da: Cita Maria Bianca, Gelati Romano, Gregnanin Arrigo (a cura <strong>di</strong>), “GuideGeologiche Regionali – 11 Itinerari – Alpi e Prealpi Lombarde”, BE-MA E<strong>di</strong>trice, Roma 1990.2.3 PaesaggioNell’area in esame, le peculiarità principali del paesaggio – quelle più facilmentepercepibili - sono tra<strong>di</strong>zionalmente <strong>di</strong> carattere antropico, testimonianzadell'interazione fra l'ambiente naturale e il sistema culturale e socio-economicodelle comunità che la montagna hanno frequentato ed abitato.Il sistema produttivo <strong>di</strong> sussistenza, incentrato sull'integrazione in verticale delletra<strong>di</strong>zionali attività agro-silvo-pastorali, ha lasciato la sua impronta profonda suquesto territorio, partendo dalla prima fascia altimetrica, quella dei terrazzamenticoltivati a vigneto, passando attraverso il paesaggio del terrazzo glaciale <strong>di</strong>Triangia, fatto <strong>di</strong> ambienti residenziali a matrice rurale e del loro sistema <strong>di</strong> coltivinelle imme<strong>di</strong>ate vicinanze, fino ad arrivare all’area boschi-maggenghi-pascoli.Una ricchezza paesaggistica e storica, oggi seriamente minacciata dal degrado edall’abbandono, conseguenze della drastica per<strong>di</strong>ta <strong>di</strong> red<strong>di</strong>tività dell'economiamontana, nonché della debolezza dei modelli culturali endogeni.Al <strong>di</strong> là della valenza culturale il sistema del paesaggio naturale e antropicodell’area in esame, ha oggi un potenziale <strong>di</strong> offerta turistica, proprio perchécostituisce un fattore, <strong>di</strong> specificità e <strong>di</strong> tipicità che se evidente <strong>di</strong>venta fruibile<strong>di</strong>rettamente dal turista. Inoltre può fornire un imprescin<strong>di</strong>bile elemento per lacostruzione del contesto in cui offrire prodotti e servizi.Da sottolineare, infine, come l’offerta paesaggistica <strong>di</strong> quest’area non si limita allafruizione <strong>di</strong> quel territorio, ma si completa con l’offerta <strong>di</strong> un punto <strong>di</strong> vistaprivilegiato su un’area estesa e scenografica, che va dalla testata delle Orobie55
Valtellinese centrali, a scorci sull’Alto Lario, alle suggestioni del conoide <strong>di</strong>Albosaggia. Un panorama che si amplia e <strong>di</strong>viene sempre più attraente, più si salein quota, fino ad arrivare all’eccezionalità della vista che si presenta dalla cima delMonte Rolla.2.4 Patrimonio culturaleIl patrimonio da valorizzare ai fini della costruzione <strong>di</strong> un percorso culturale èvariegato e comprende il patrimonio architettonico (e<strong>di</strong>fici storici, chiese, nucleirurali), i ritrovamenti preistorici (es. masso coppellato), le tra<strong>di</strong>zioni, il <strong>di</strong>aletto e altrecaratteristiche etnografiche della zona. Considerate queste caratteristiche, si puòaffermare che i residenti, insieme ad appassionati e stu<strong>di</strong>osi, sono i soggetti piùin<strong>di</strong>cati per censire i valori presenti e le risorse da valorizzare in un’ottica <strong>di</strong> turismoculturale. Infatti, chi da generazioni abita questi nuclei è il primo conoscitore <strong>di</strong>tra<strong>di</strong>zioni, leggende e luoghi particolari ed interessanti.In questo paragrafo quin<strong>di</strong> si farà solo qualche esempio del patrimonio culturaledella zona da valorizzare per concentrarsi maggiormente sull’illustrazione dei passida compiere per giungere alla definizione <strong>di</strong> un percorso etnografico-culturale.Santuario della SassellaSecondo gli scritti <strong>di</strong> un sacerdote, che fu rettore del Santuario sul finire del XVIIIsecolo, la chiesa della Sassella fu fondata nel 932 per rispondere ad una richiestadella Madonna che sarebbe apparsa all’arciprete <strong>di</strong> Sondrio, facendo notarecome in valle non esistesse un tempio in suo onore. La Madonna avrebbe in<strong>di</strong>catocon precisione il luogo dove far sorgere la chiesa, spostando miracolosamentenottetempo i materiali da costruzione che erano stati pre<strong>di</strong>sposti sul fondovalle.In ogni modo non esistono documenti certi per provare un’origine così antica.La struttura attuale risale al XV secolo e conserva ancora decorazioni dell’epocacome le bande a colori alternati degli archi trasversi e del rosone. Nel corso deisecoli altre decorazioni furono via via sovrapposte a quelle antiche.Il portalino in marmo bianco presenta forme tipicamente quattrocentesche.La chiesa ha un impianto ad aula unica sud<strong>di</strong>visa in tre campate coperte da voltea crociera e conclusa da un’abside semicircolare splen<strong>di</strong>damente affrescata.Successivamente, negli anni 1682-1685 fu ampliata con l’aggiunta del portico e delcampanile pentagonale.Il Santuario era tanto caro ai sondriesi che nel 1713 si pensò <strong>di</strong> realizzare un SacroMonte sul modello dei tanti sorti in Lombar<strong>di</strong>a durante il secolo precedente; l’ideaera <strong>di</strong> costruire, lungo un percorso che dalla città salisse fino al santuario, 15cappelle de<strong>di</strong>cate ai Misteri del Rosario. L’impresa fu avviata, ma furono costruitesolo sei cappelle poichè spese impreviste per far fronte ai danni dell’alluvione delMallero costrinsero ad abbandonare il progetto. Attualmente ve ne sono ancoradue consacrate: una a Sondrio all’inizio <strong>di</strong> via Bassi, detta Madonna della Rocca, el’altra sita sull’antica via Valeriana, che porta al Santuario e che contiene do<strong>di</strong>cistatue lignee raffiguranti “La <strong>di</strong>scesa dello Spirito Santo sulla Vergine e gli apostoli”.Masso <strong>di</strong> TriangiaIn posizione panoramica nel mezzo del terrazzo glaciale <strong>di</strong> Triangia troviamo ilcosiddetto “Masso <strong>di</strong> Triangia”: un magnifico masso erratico dalla vaga forma <strong>di</strong>parallelepipedo, inclinato verso Nord, che presenta una serie <strong>di</strong> profonde coppelle(almeno 80) e canaletti. Il masso risulta inciso in epoca preistorica e può essereconsiderato un "masso altare" <strong>di</strong> utilizzo culturale.56