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Scenari di sviluppo

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3.6 MIRTILLO GIGANTEDescrizione botanica:Il mirtillo gigante (Vaccinium corymbosum) è specie arbustiva a foglie decidue, tipicadelle zone pianeggianti e collinari dei climi temperato e temperato-fred<strong>di</strong> (che negliambienti del Nord Italia può essere coltivata fino ad 800 m <strong>di</strong> altitu<strong>di</strong>ne). Richiede terreniaci<strong>di</strong> e in con<strong>di</strong>zioni pedoclimatiche ottimali raggiunge <strong>di</strong>mensioni <strong>di</strong> 3-4 metri <strong>di</strong> altezza.I frutti sono bacche <strong>di</strong> peso me<strong>di</strong>o <strong>di</strong> 2-2,5 g (circa 5 volte il peso del comune mirtillo <strong>di</strong>bosco) <strong>di</strong> forma globosa, colore violaceo e sapore assai gradevole.Produzione e raccolta:Negli ambienti pedoclimatici lombar<strong>di</strong>, le piante allevate in forma libera fin a 3 metri <strong>di</strong>altezza raggiungono produzioni me<strong>di</strong>e unitarie <strong>di</strong> 8-10 kg <strong>di</strong> bacche per cespuglio, conpunte massime <strong>di</strong> 15-20 kg, mentre in impianti produttivi classici (con piante allevate a 1,5m <strong>di</strong> altezza) le rese sono <strong>di</strong> 4-5 kg/pianta che corrispondono a produzioni <strong>di</strong> 100 q/hacon investimenti <strong>di</strong> 2.500-2.700 piante/ha.La raccolta, sebbene meccanizzata in altri paesi, in Italia è effettuata ancoramanualmente e consente ad un operatore <strong>di</strong> raggiungere una capacità lavorativame<strong>di</strong>a <strong>di</strong> 5-6 kg/ora; il prodotto commercializzato all’ingrosso può spuntare prezzi <strong>di</strong> 6€/kg.Le ottime caratteristiche organolettiche fanno del mirtillo gigante un eccellente fruttodestinato per lo più al consumo fresco; è inoltre molto resistente alle manipolazioni,agevolando le operazioni <strong>di</strong> raccolta, stoccaggio e trasporto e minimizzando le per<strong>di</strong>te <strong>di</strong>prodotto per danneggiamento. In magazzino presenta buone caratteristiche <strong>di</strong>serbevolezza e si conserva facilmente, a <strong>di</strong>fferenza del lampone ad esempio, per 2-3settimane a temperature <strong>di</strong> 4°C.Il mirtillo gigante è perciò oggi utilizzato con crescente interesse da ristoranti, gelaterie epasticcerie, ma si presta anche ottimamente alla trasformazione industriale (preparazione<strong>di</strong> yogurt e confetture) ed alla surgelazione, dove <strong>di</strong>mostra una eccellente resistenza allabasse temperature.Situazione generale della coltura:La coltivazione del mirtillo gigante ricopre, a livello mon<strong>di</strong>ale, una superficie tutt’altro chetrascurabile ed è in continua espansione. Più dell’80% si trova in Nord America, mentre inEuropa <strong>di</strong>screte estensioni si trovano in Germania, Romania, Paesi Bassi, Polonia, Francia.In Italia le maggiori estensioni si trovano in Piemonte, Trentino Alto A<strong>di</strong>ge, in Toscana e inEmilia Romagna. In Lombar<strong>di</strong>a, sebbene le con<strong>di</strong>zioni ambientali siano particolarmentefavorevoli alla specie, non si raggiungono gran<strong>di</strong> estensioni; le coltivazioni si trovano inprovincia <strong>di</strong> Bergamo, <strong>di</strong> Como ed in provincia <strong>di</strong> Varese. Negli ultimi anni sono statirealizzati alcuni ettari <strong>di</strong> mirtillo anche in provincia <strong>di</strong> Sondrio.Se da una parte si assiste ad una sempre maggiore richiesta del consumatore <strong>di</strong> questifrutti e conseguentemente un interesse da parte degli operatori economici, dall’altra nonsi è ancora operato per sod<strong>di</strong>sfare con prodotto locale tale richiesta.Ne consegue che l’aumento <strong>di</strong> consumo pro capite ha determinato un ingente aumentodelle importazioni. Le cause che a tutt’oggi hanno determinato la scarsa <strong>di</strong>ffusione dellacoltura nel nostro paese ed in particolare in Lombar<strong>di</strong>a, possono essere attribuite al costoelevato delle piante, alla <strong>di</strong>fficoltà <strong>di</strong> reperimento delle varietà più interessanti, al lento<strong>sviluppo</strong> iniziale delle piante, ma principalmente ad una certa <strong>di</strong>ffidenza dei coltivatori neiconfronti <strong>di</strong> una pianta che è poco conosciuta.18

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