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Scenari di sviluppo

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5.3 Problematiche <strong>di</strong> settoreUn’approfon<strong>di</strong>ta analisi del sistema zootecnico permette <strong>di</strong> in<strong>di</strong>viduare i seguenti fattori <strong>di</strong>criticità:a. Polverizzazione fon<strong>di</strong>ariaProblematica <strong>di</strong> ogni settore dell’agricoltura <strong>di</strong> montagna, la polverizzazione fon<strong>di</strong>ariaincide enormemente sui costi <strong>di</strong> produzione. L’aspetto è aggravato dal fatto che ilmontanaro è strettamente legato al <strong>di</strong>ritto <strong>di</strong> proprietà ed al <strong>di</strong>ritto d’uso del fondo.Questo determina uno scarso mercato dei terreni agricoli nonché <strong>di</strong>fficoltànell’instaurare rapporti <strong>di</strong> affitto.b. Non autosufficienza alimentareConsiderando la precedentemente <strong>di</strong>stinzione delle aziende zootecniche presenti inprovincia <strong>di</strong> Sondrio, si può affermare che:• Gli allevamenti “conformi” alla tra<strong>di</strong>zione alpina (inverno bestiame in stalla ela restante parte dell’anno nei maggenghi ed alpeggi) sono nella maggiorparte dei casi autosufficienti per la produzione delle materie prime quin<strong>di</strong>per la produzione <strong>di</strong> alimenti per il bestiame.• Gli allevamenti <strong>di</strong>mensionalmente più importanti non sono autosufficientinella produzione delle materie prime. Questo fa si che l’impren<strong>di</strong>toreagricolo, dovendosi rivolgere al mercato per l’acquisto <strong>di</strong> alimenti, siaeccessivamente legato all’andamento <strong>di</strong> mercato <strong>di</strong> tali materie ed allaqualità delle stesse.c. Limiti alla produzione del latteL’introduzione <strong>di</strong> limiti produttivi imposti a livello comunitario, le cosiddette quote latte,sono un pesante vincolo ad incrementi produttivi delle aziende esistenti,contemporaneamente rendono <strong>di</strong>fficile l’accesso al settore per eventuali nuoviimpren<strong>di</strong>tori agricoli.d. Prezzo del latte, qualità e costi <strong>di</strong> produzioneIl prezzo del latte non segue le normali leggi <strong>di</strong> mercato ma viene stabilitoannualmente in seguito a contrattazioni <strong>di</strong> livello nazionale. Da un certo punto <strong>di</strong>vista questo mette al riparo l’allevatore, che conferisce il prodotto latte a strutture<strong>di</strong> trasformazione, da eventuali eccessivi ribassi <strong>di</strong> prezzo, contemporaneamente glipermette <strong>di</strong> conoscere anticipatamente quale può essere il proprio ricavo e quin<strong>di</strong>poter pianificare al meglio l’attività aziendale. D’altro canto il prezzo vieneconsiderato uniforme su tutto il territorio nazionale, senza considerare le maggiori<strong>di</strong>fficoltà produttive esistenti a livello <strong>di</strong> montagna.Un secondo importante aspetto è che il prezzo del latte è calcolato in funzionedella sua qualità. Se per le aziende meglio strutturate raggiungere un elevato livelloqualitativo può non essere un problema, nelle situazioni in cui si trovano molteaziende, invece, raggiungere e mantenere un elevato livello qualitativo puòcomportare un notevole impegno sia in termini organizzativi che economici. Difronte a questa prospettiva non tutti i conduttori sono <strong>di</strong>sposti a mo<strong>di</strong>ficareparticolari comportamenti aziendali nonostante gli stessi possano influirenegativamente sulla qualità del prodotto finale.e. Mercato della carneEssendo le aziende zootecniche della provincia ad esclusivo in<strong>di</strong>rizzo lattierocaseario,l’offerta <strong>di</strong> animali da macello si limita a vitelli baliotti (peso vivo 60-65 Kg)ed a vacche da latte a fine carriera.L’offerta in termini numerici <strong>di</strong> questi capi appare quin<strong>di</strong> elevata, in particolare per ibaliotti, ma la richiesta <strong>di</strong> mercato per le razze da latte è limitata, <strong>di</strong> conseguenza lequotazioni <strong>di</strong> mercato sono basse e insod<strong>di</strong>sfacenti per l’allevatore.29

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