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Strumenti per la formazione 4 - Trentino Salute

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Capitolo 2chiamato. Quindi di fatto esiste un immigrato già inserito che faun po’ da mediatore, c'è una specie di solidarietà tra <strong>la</strong>voratori.Infatti, spesso i problemi di lingua vengono su<strong>per</strong>ati con il collegache traduce, che dà le informazioni". (Referente ESPO)."Bisogna assolutamente evitare i ghetti: italiani da una parte e stranieridall’altra. Lo straniero ha bisogno di integrarsi nell’ambientedi <strong>la</strong>voro, e spesso impara il dialetto <strong>per</strong> sentirsi accettato. Così,faccio il corso <strong>per</strong> gli stranieri, dico di mettere il casco, poi quando(l'immigrato) lo mette viene deriso dai colleghi che non lo usano. Èevidente che anche lo straniero finisce <strong>per</strong> conformarsi <strong>per</strong>ché il suoprimo obiettivo è quello di integrarsi con gli altri. Quindi, secondome, può essere utile in un primo momento <strong>la</strong> presenza di qualcunoche par<strong>la</strong> <strong>la</strong> sua lingua madre e che gli consente di capire bene deiconcetti fondamentali. Sul lungo <strong>per</strong>iodo è svantaggioso, dal puntodi vista del<strong>la</strong> sicurezza, tenere separati italiani e stranieri. C’è bisognodi integrarsi, di interagire, di scambiarsi le misure di sicurezza…anche <strong>per</strong>ché spesso gli stranieri vengono da paesi dove non esisteuna cultura del<strong>la</strong> sicurezza sul <strong>la</strong>voro". (Referente Centrofor).C’è invece chi, di diverso avviso, avanzando anche alcune ipotesi interessanti,sollecita una <strong>formazione</strong> specifica e adeguata, almeno ad un livello iniziale,proprio <strong>per</strong>ché il problema non è solo linguistico ma anche culturale, insitonelle abitudini di vita, nelle prassi e nelle concezioni apprese e interiorizzate cheincidono sui comportamenti in generale e sugli atteggiamenti verso il <strong>la</strong>voro (everso <strong>la</strong> sicurezza) in partico<strong>la</strong>re."Vedrei una <strong>formazione</strong> diversificata, a seconda delle situazioni, deiprogetti (migratori) e anche delle fasi di inserimento <strong>la</strong>vorativo. Sicuramenteè importante una <strong>formazione</strong> iniziale specifica, di accompagnamento,propedeutica, "soft", <strong>per</strong> l’apprendimento di concettie questioni riguardanti il quadro dei diritti-doveri, rego<strong>la</strong>menti,tempi e ritmi produttivi, aspetti che spesso mancano nel<strong>la</strong> storia enell’es<strong>per</strong>ienza di questi <strong>la</strong>voratori (<strong>per</strong>ché fanno parte del<strong>la</strong> storiadi qui) (...) Per questo è importante che anche i datori di <strong>la</strong>voro siattivino in questo senso (richiedendo interventi di <strong>formazione</strong> <strong>per</strong>i loro <strong>la</strong>voratori immigrati) che ricadono positivamente anche sul<strong>la</strong>produttività". (Referente associazione di accoglienza).Inoltre, <strong>la</strong> fatica vissuta da chi non comprende bene "di cosa si sta par<strong>la</strong>ndo"può anche indurre un atteggiamento di finto interesse e un’estraneità di fatto aicontenuti che si vogliono trasmettere.Provincia Autonoma di Trento<strong>Strumenti</strong> <strong>per</strong> <strong>la</strong> <strong>formazione</strong> 4 - 2006169

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