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Strumenti per la formazione 4 - Trentino Salute

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Capitolo 1L’influenza del gruppoDopo aver ridotto i dati a delle medie globali come precedentemente descritto,è stata svolta una serie di analisi del<strong>la</strong> corre<strong>la</strong>zione (Pearson) sulle variabili siaglobalmente che separatamente <strong>per</strong> il gruppo di es<strong>per</strong>ti e di non es<strong>per</strong>ti (siateorici che pratici).Partendo dal presupposto che non vi è alcuna ragione oggettiva <strong>per</strong> cui alcunigruppi di <strong>per</strong>sone ritengano <strong>la</strong> frequenza con cui “gli altri <strong>la</strong>voratori” trentini<strong>la</strong>vorano in sicurezza maggior o minore rispetto ad altri gruppi di <strong>per</strong>sone,allora le differenze rilevate su questa variabile non sono altro che frutto del<strong>la</strong>distorsione indotta dalle credenze. In altre parole, teoricamente tutti i <strong>la</strong>voratoridovrebbero fornire giudizi simili su queste domande. In effetti non vi sonodifferenze tra le medie, come già anticipato in precedenza. Tuttavia, vi sono deipattern sistematici rilevabili dalle corre<strong>la</strong>zioni, che fanno supporre che una certadistorsione (a proprio favore) sia presente.I risultati hanno evidenziato che <strong>la</strong> <strong>per</strong>cezione del rischio è corre<strong>la</strong>ta positivamente(r = ,318; p = ,009) con il giudizio sul<strong>la</strong> frequenza con cui i <strong>la</strong>voratoritrentini adottano i dispositivi di protezione o comportamenti orientati al<strong>la</strong> sicurezza.Quindi coloro che pensano che ci sia poco rischio, ritengono anche che glialtri <strong>la</strong>voratori trentini usino poco i dispositivi di protezione o comportamentiorientati al<strong>la</strong> sicurezza. Questo conferma l’ipotesi che vedere che altri <strong>la</strong>voratorinon adottano gli opportuni comportamenti o dispositivi orientati al<strong>la</strong> sicurezzaè un fattore che contribuisce al<strong>la</strong> bassa <strong>per</strong>cezione del rischio nello svolgimentodell’attività. La re<strong>la</strong>zione potrebbe anche essere interpretata in un altro modo,ovvero, che il ritenere basso il rischio induce a ricordare (erroneamente) che altri<strong>la</strong>voratori non <strong>la</strong>vorano in sicurezza. In entrambi i casi, comunque siamo difronte ad una distorsione che riguarda <strong>la</strong> <strong>per</strong>cezione del proprio comportamentoe di quello degli altri del gruppo.La corre<strong>la</strong>zione positiva è stata registrata, senza variazioni significative, sianel campione di <strong>la</strong>voratori che nel campione di responsabili del<strong>la</strong> sicurezza. Unadifferenza interessante, invece, emerge confrontando il gruppo di <strong>la</strong>voratori conmeno di dieci anni di es<strong>per</strong>ienza ed il gruppo con più di dieci anni di es<strong>per</strong>ienza.È solo in quest’ultimo gruppo, infatti, che <strong>la</strong> corre<strong>la</strong>zione tra <strong>la</strong> <strong>per</strong>cezione delrischio e <strong>la</strong> frequenza d’uso dei dispositivi di protezione è presente (r = ,478; p= ,006) ed è anche più consistente di quel<strong>la</strong> generale. Nel gruppo di <strong>la</strong>voratorigiovani questa corre<strong>la</strong>zione non è presente (r = ,155; p = ,368). In altre parole,sono solo i <strong>la</strong>voratori con maggiore es<strong>per</strong>ienza pratica che mostrano una re<strong>la</strong>zionetra <strong>la</strong> frequenza con cui vedono che gli altri usano i dispositivi e <strong>la</strong> misuradel rischio <strong>per</strong>cepito nel proprio mestiere. Questo dato potrebbe essere spiegatopensando che nei <strong>la</strong>voratori con poca es<strong>per</strong>ienza pratica, vedere altri <strong>la</strong>voratoriche non <strong>la</strong>vorano in sicurezza non contribuisce ad una diminuzione nel<strong>la</strong><strong>per</strong>cezione del rischio, viceversa, i <strong>la</strong>voratori con maggior anzianità di serviziouserebbero maggiormente <strong>la</strong> frequenza di utilizzo da parte degli altri <strong>la</strong>voratoricome indizio <strong>per</strong> desumere <strong>la</strong> <strong>per</strong>icolosità di un’o<strong>per</strong>azione. Anche in questo28Provincia Autonoma di Trento<strong>Strumenti</strong> <strong>per</strong> <strong>la</strong> <strong>formazione</strong> 4 - 2006

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