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SACRAMENTUM CARITATIS BENEDETTO XVI - Figlie della Chiesa

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fare in modo che tali assemblee non ingenerino confusione sulruolo centrale del sacerdote e sulla componente sacramentalenella vita <strong>della</strong> <strong>Chiesa</strong>. L'importanza del ruolo dei laici, che vannogiustamente ringraziati per la loro generosità al servizio dellecomunità cristiane, non deve mai occultare il ministeroinsostituibile dei sacerdoti per la vita <strong>della</strong> <strong>Chiesa</strong>.(213) Pertanto,si vigili attentamente a che le assemblee in attesa di sacerdote nondiano adito a visioni ecclesiologiche non aderenti alla verità delVangelo e alla tradizione <strong>della</strong> <strong>Chiesa</strong>. Piuttosto dovrebberoessere occasioni privilegiate di preghiera a Dio perché mandi santisacerdoti secondo il suo cuore. Toccante, a questo proposito,quanto scriveva il Papa Giovanni Paolo II nella Lettera aiSacerdoti per il Giovedì Santo 1979, ricordando quei luoghi dovela gente, privata del sacerdote da parte del regime dittatoriale, siriuniva in una chiesa o in un santuario, metteva sull'altare la stolaancora conservata e recitava le preghiera <strong>della</strong> liturgia eucaristicafermandosi in silenzio « al momento che corrisponde allatransustanziazione », a testimonianza di quanto « ardentementeessi desiderano di udire le parole che solo le labbra di unsacerdote possono efficacemente pronunciare ».(214) Proprio inquesta prospettiva, considerato il bene incomparabile derivantedalla celebrazione del Sacrificio eucaristico, chiedo a tutti isacerdoti una fattiva e concreta disponibilità a visitare il piùspesso possibile le comunità affidate alla loro cura pastorale,perché non rimangano troppo tempo senza il Sacramento <strong>della</strong>carità.Una forma eucaristica dell'esistenza cristiana, l'appartenenzaecclesiale76. L'importanza <strong>della</strong> domenica come Dies Ecclesiae ci richiamaalla relazione intrinseca tra la vittoria di Gesù sul male e sullamorte e la nostra appartenenza al suo Corpo ecclesiale. Ognicristiano, infatti, nel Giorno del Signore ritrova anche ladimensione comunitaria <strong>della</strong> propria esistenza redenta.Partecipare all'azione liturgica, comunicare al Corpo e al Sangue64ricordare che la partecipazione attiva ad essa non coincide di persé con lo svolgimento di un ministero particolare. Soprattutto nongiova alla causa <strong>della</strong> partecipazione attiva dei fedeli unaconfusione che venisse ingenerata dalla incapacità di distinguere,nella comunione ecclesiale, i diversi compiti spettanti aciascuno.(158) In particolare, è necessario che vi sia chiarezzariguardo ai compiti specifici del sacerdote. Egli è in modoinsostituibile, come attesta la tradizione <strong>della</strong> <strong>Chiesa</strong>, colui chepresiede l'intera Celebrazione eucaristica, dal saluto iniziale allabenedizione finale. In forza dell'Ordine sacro ricevuto, eglirappresenta Gesù Cristo, capo <strong>della</strong> <strong>Chiesa</strong> e, nel modo suoproprio, anche la <strong>Chiesa</strong> stessa.(159) Ogni celebrazionedell'Eucaristia, infatti, è guidata dal Vescovo, « o personalmente,o per mezzo dei presbiteri suoi collaboratori ».(160) Egli ècoadiuvato dal diacono, il quale ha nella celebrazione alcunicompiti specifici: preparare l'altare e prestare servizio alsacerdote, annunciare il Vangelo, eventualmente tenere l'omelia,proporre ai fedeli le intenzioni <strong>della</strong> preghiera universale,distribuire ai fedeli l'Eucaristia.(161) In relazione a questiministeri, legati al sacramento dell'Ordine, si pongono anche altriministeri per il servizio liturgico, lodevolmente svolti da religiosie laici preparati.(162)Celebrazione eucaristica e inculturazione54. A partire dalle affermazioni fondamentali del ConcilioVaticano II, è stata sottolineata più volte l'importanza <strong>della</strong>partecipazione attiva dei fedeli al Sacrificio eucaristico. Perfavorire questo coinvolgimento si può fare spazio ad alcuniadattamenti appropriati ai diversi contesti e alle differenticulture.(163) Il fatto che vi siano stati alcuni abusi non oscura lachiarezza di questo principio, che deve essere mantenuto secondole reali necessità <strong>della</strong> <strong>Chiesa</strong>, la quale vive e celebra il medesimomistero di Cristo in situazioni culturali differenti. Il Signore Gesù,infatti, proprio nel mistero dell'Incarnazione, nascendo da donnacome perfetto uomo (cfr Gal 4,4), si è posto in diretto rapporto45

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