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SACRAMENTUM CARITATIS BENEDETTO XVI - Figlie della Chiesa

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non soltanto con le attese presenti all'interno dell'AnticoTestamento, ma anche con quelle coltivate da tutti i popoli. Conciò Egli ha mostrato che Dio intende raggiungerci nel nostrocontesto vitale. Pertanto, per una più efficace partecipazione deifedeli ai santi Misteri è utile la prosecuzione del processo diinculturazione nell'ambito <strong>della</strong> Celebrazione eucaristica, tenendoconto delle possibilità di adattamento offerte dall'OrdinamentoGenerale del Messale Romano,(164) interpretate alla luce deicriteri fissati dalla IV Istruzione <strong>della</strong> Congregazione per il CultoDivino e la Disciplina dei Sacramenti Varietates legitimae del 25gennaio 1994 (165), e dalle direttive espresse dal Papa GiovanniPaolo II nelle Esortazioni postsinodali Ecclesia in Africa,Ecclesia in America, Ecclesia in Asia, Ecclesia in Oceania,Ecclesia in Europa.(166) A questo scopo raccomando alleConferenze episcopali di agire favorendo il giusto equilibrio tracriteri e direttive già emanate e nuovi adattamenti,(167) sempre inaccordo con la Sede Apostolica.Condizioni personali per una « actuosa participatio »55. Considerando il tema dell'actuosa participatio dei fedeli alsacro rito, i Padri sinodali hanno dato rilievo anche allecondizioni personali in cui ciascuno deve trovarsi per unafruttuosa partecipazione.(168) Una di queste è certamente lospirito di costante conversione che deve caratterizzare la vita ditutti i fedeli. Non ci si può aspettare una partecipazione attiva allaliturgia eucaristica, se ci si accosta ad essa superficialmente, senzaprima interrogarsi sulla propria vita. Favoriscono taledisposizione interiore, ad esempio, il raccoglimento ed il silenzio,almeno qualche istante prima dell'inizio <strong>della</strong> liturgia, il digiunoe, quando necessario, la Confessione sacramentale. Un cuorericonciliato con Dio abilita alla vera partecipazione. Inparticolare, occorre richiamare i fedeli al fatto che un'actuosaparticipatio ai santi Misteri non può aversi se non si cerca altempo stesso di prendere parte attivamente alla vita ecclesiale46all'uomo stesso, che risulta così emancipato da una possibileforma di schiavitù. Come ho avuto modo di affermare, « il lavororiveste primaria importanza per la realizzazione dell'uomo e per losviluppo <strong>della</strong> società, e per questo occorre che esso sia sempreorganizzato e svolto nel pieno rispetto dell'umana dignità e alservizio del bene comune. Al tempo stesso, è indispensabile chel'uomo non si lasci asservire dal lavoro, che non lo idolatri,pretendendo di trovare in esso il senso ultimo e definitivo <strong>della</strong>vita » (209). È nel giorno consacrato a Dio che l'uomo comprendeil senso <strong>della</strong> sua esistenza ed anche dell'attività lavorativa.(210)Assemblee domenicali in assenza di sacerdote75. Riscoprendo il significato <strong>della</strong> Celebrazione domenicale perla vita del cristiano, è spontaneo porsi il problema di quellecomunità cristiane in cui manca il sacerdote e dove, diconseguenza, non è possibile celebrare la santa Messa nel Giornodel Signore. Occorre dire, a questo proposito, che ci troviamo difronte a situazioni assai diversificate tra loro. Il Sinodo haraccomandato innanzitutto ai fedeli di recarsi in una delle chiese<strong>della</strong> Diocesi in cui è garantita la presenza del sacerdote, anchequando ciò richiede un certo sacrificio (211). Là dove, invece, legrandi distanze rendono praticamente impossibile lapartecipazione all'Eucaristia domenicale, è importante che lecomunità cristiane si radunino ugualmente per lodare il Signore efare memoria del Giorno a Lui dedicato. Ciò dovrà tuttaviaavvenire nel contesto di un'adeguata istruzione circa la differenzatra la santa Messa e le assemblee domenicali in attesa disacerdote. La cura pastorale <strong>della</strong> <strong>Chiesa</strong> si deve esprimere inquesto caso nel vigilare perché la liturgia <strong>della</strong> Parola, organizzatasotto la guida di un diacono o di una persona incaricatadall'autorità competente, si compia secondo un rituale specificoelaborato dalle Conferenze episcopali e a tale scopo da esseapprovato (212). Ricordo che spetta agli Ordinari concedere lafacoltà di distribuire la comunione in tali liturgie, valutandoattentamente la convenienza di una certa scelta. Inoltre, si deve63

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