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SACRAMENTUM CARITATIS BENEDETTO XVI - Figlie della Chiesa

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che facciate qualsiasi altra cosa, fate tutto per la gloria di Dio » (1Cor 10,31). In ogni atto <strong>della</strong> vita il cristiano è chiamato adesprimere il vero culto a Dio. Da qui prende forma la naturaintrinsecamente eucaristica <strong>della</strong> vita cristiana. In quantocoinvolge la realtà umana del credente nella sua concretezzaquotidiana, l'Eucaristia rende possibile, giorno dopo giorno, laprogressiva trasfigurazione dell'uomo chiamato per grazia adessere ad immagine del Figlio di Dio (cfr Rm 8,29s). Non c'è nulladi autenticamente umano – pensieri ed affetti, parole ed opere –che non trovi nel sacramento dell'Eucaristia la forma adeguata peressere vissuto in pienezza. Qui emerge tutto il valoreantropologico <strong>della</strong> novità radicale portata da Cristo conl'Eucaristia: il culto a Dio nell'esistenza umana non è relegabile adun momento particolare e privato, ma per natura sua tende apervadere ogni aspetto <strong>della</strong> realtà dell'individuo. Il culto graditoa Dio diviene così un nuovo modo di vivere tutte le circostanzedell'esistenza in cui ogni particolare viene esaltato, in quantovissuto dentro il rapporto con Cristo e come offerta a Dio. Lagloria di Dio è l'uomo vivente (cfr 1 Cor 10,31). E la vitadell'uomo è la visione di Dio.(203)« Iuxta dominicam viventes » – Vivere secondo la domenica72. Questa radicale novità che l'Eucaristia introduce nella vitadell'uomo si è rivelata alla coscienza cristiana fin dall'inizio. Ifedeli hanno subito percepito il profondo influsso che laCelebrazione eucaristica esercitava sullo stile <strong>della</strong> loro vita.Sant'Ignazio di Antiochia esprimeva questa verità qualificando icristiani come « coloro che sono giunti alla nuova speranza », e lipresentava come coloro che vivono « secondo la domenica »(iuxta dominicam viventes).(204) Questa formula del grandemartire antiocheno mette chiaramente in luce il nesso tra la realtàeucaristica e l'esistenza cristiana nella sua quotidianità. Laconsuetudine caratteristica dei cristiani di riunirsi nel primogiorno dopo il sabato per celebrare la risurrezione di Cristo –secondo il racconto di san Giustino martire(205) – è anche il dato60dall'andare in chiesa per partecipare alla Celebrazione eucaristicanell'assemblea <strong>della</strong> <strong>Chiesa</strong> viva.« Actuosa participatio » degli infermi58. Considerando la condizione di coloro che per motivi di saluteo di età non possono recarsi nei luoghi di culto, vorrei richiamarel'attenzione di tutta la comunità ecclesiale sulla necessità pastoraledi assicurare l'assistenza spirituale ai malati, a quelli che restanonelle proprie case o che si trovano in ospedale. Più volte nelSinodo dei Vescovi si è fatto cenno alla loro condizione. Occorrefare in modo che questi nostri fratelli possano accostarsi confrequenza alla Comunione sacramentale. Rinforzando in tal modoil rapporto con Cristo crocifisso e risorto, potranno sentire lapropria esistenza pienamente inserita nella vita e nella missione<strong>della</strong> <strong>Chiesa</strong> mediante l'offerta <strong>della</strong> propria sofferenza in unionecol sacrificio di nostro Signore. Un'attenzione particolare deveessere riservata ai disabili; là dove la loro condizione lo permette,la comunità cristiana deve favorire la loro partecipazione allacelebrazione nel luogo di culto. In proposito, si faccia in modoche siano rimossi negli edifici sacri eventuali ostacoliarchitettonici che impediscono ai disabili l'accesso. Infine, vengaassicurata anche la comunione eucaristica, per quanto possibile, aidisabili mentali, battezzati e cresimati: essi ricevono l'Eucaristianella fede anche <strong>della</strong> famiglia o <strong>della</strong> comunità che liaccompagna.(178)L'attenzione per i carcerati59. La tradizione spirituale <strong>della</strong> <strong>Chiesa</strong>, sulla scorta di unaprecisa parola di Cristo (cfr Mt 25,36), ha individuato nella visitaai carcerati una delle opere di misericordia corporale. Coloro chesi trovano in questa situazione hanno particolarmente bisogno diessere visitati dal Signore stesso nel sacramento dell'Eucaristia.Sperimentare la vicinanza <strong>della</strong> comunità ecclesiale, partecipareall'Eucaristia e ricevere la santa Comunione in un periodo <strong>della</strong>49

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